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Anno IX numero 10 - ottobre 2000

 L'ANGOLO DELLA POESIA

germi d’amore come scintille
piccole luci a divenire unica luce
sorgenti destinate al mare
inutili dighe a contenere
idee comunque ad essere travolte
antonio "voci"


Il Blù

Il blu è nell’aria,
blù è il cielo,
blù è il mare,
blù è la vita,
blù è l’amore.
La verità è blù.
Massimo Gallo


Il grande poster

Un poster rappresenta una foresta
e sale lungo tutta una parete,
quando c’è un po’ di luce nella sala
guardandolo distratti, può piacere.

Ma se ci pensi bene e ci riprovi
Vedi gli alberi verdi, fermi e piatti,
rami e le foglie verdi tutto l’anno
sembrano reclamare giusta morte.

Nessuno può restare sempre verde,
nasce un germoglio al posto di una foglia,
e quando tira il vento e non ti scuote,
sei diventato come il grande poster
Riccardo Simonetti


INSONORE, INVISIBILI SENSAZIONI DI NIENTE.
(SPUMEGGIA UN'ALTRA BIRRA)
AH, FINALMENTE.

PERCHé IL TUTTO RISULTA SOLITO
SE RAGIONATO?
(ANCORA UN ALTRO SORSO)

VIVERE SOLO COI SOGNI
È PROPRIO COSA MIA.
Monica Iani


L’acqua

Lo vedi quanto è bella la natura,
tutte le cose lei le mette bene,
l’uomo che si è fatta una cultura
è sempre uguale niente gli sta bene.

Pensaci un po’ ma se piovesse sempre
invece di nevia’ sopra i monti,
certo che l’acqua non ci basterebbe
non sei buono a fare questi conti.

Ci sono le sorgenti questo è vero,
lo sai chi le fornisce e chi le cura
oppure non ti viene alcun pensiero,
che a tutto questo pensa la natura.

Certo, questo è fatto con coscienza
non so se sbaglio, è un parere mio,
per fare tutto ciò ci vuol sapienza
e lo poteva far soltanto Dio.
Costanzo Monti


L’esatta cubatura del vuoto

Conosco l’incerto vagare
di ramo in ramo
fino al sicuro

la pazienza di annodare la paglia
nell’intimo
per covare un dolore

d’inverno
accontentandosi della grondaia
se pare troppo il mare

trovato il senso ultimo
della misura

fino all’esatta cubatura del vuoto.
Biagio Salmeri


Parole

C’è la parola
che cade più spesso
dalle tue labbra,
e fa quel rumore bacato
di noci guaste
sul ciottolato.
"Io questo... io quello...
Io sì... io no...".
Tu dici questo
e quasi più niente.
Ti sembra bello scordare la gente?

E c’è la parola
che scende più lieve
d’un fiocco di neve
sul grano
sicché nulla è più soffice
e nutriente.
"Tu sempre... tu mai...
Tu dici... tu sai...".
Se dici questo,
anche senza più niente...
intanto sorride la gente.

Eppoi c’è quella parola
che, quando si stacca
dalle tue labbra,
è sì alata e leggera
che in alto la guardi salire;
come i bambini,
il volo in cielo dei palloncini.

"Noi due... noi insieme...
Noi fummo... noi siamo...".
Dì sempre così,
non dire più niente...
Così si vuol bene la gente.

Eppoi...
eppoi ci son le parole,
che tu non dici mai.
Eppure le sai!
Sono i pensieri incredibili,
che subito passan di mente;
sono pensieri
e... più niente.
E piange la gente.

Son le parole del debole,
son le parole del forte,
son le parole d’amore,
sono... i pensieri di morte!
Francesco Renieri


Ricordi d’infanzia: La scuola

In un cassetto che mi ero scordato,
Che pare un Antiquario
In mezzo a tante cose ho ritrovato
Il vecchio Sillabario.
A risfogliarlo mi è venuto in mente.
Così, improvvisamente
L’infanzia spensierata
Che è svanita col tempo e se ne è andata.
Così ho rivisto in fila tra li banchi
Li scolaretti, li zinali bianchi
Cappotti e canestrelli al corridoio
La merendina con la pizza e l’olio
La carta dell’Italia stesa al muro
E il cantoncello scuro
Indò dovevo restà per punizione
Quando che non sapevo la lezione.
E la maestra! Chi l’ha più scordata…
La Lommeri mi pare si chiamasse.
Madonna quanto si sarà invecchiata!
Ammappela quanto era inviperita
Se portavo l’inchiostro sulle dita…
E la battecca giunta de soppiatto
Quando spiegava e io stavo distratto.
Ecco, poi mi ricordo la Pagella
Che non era mai bella.
Li compiti mai fatti li fogli tutti rotti
E tanti scappellotti…
Dinanzi a ‘sto cassetto mi ci incanto
Poi lo apro e ce rimetto tutto quanto,
li sogni, le speranze e il Sillabario
e quella vita e quella gioventù
che se ne andata… e non ritorna più.
Marvin 1960


Sogni notturni
-carovane radioattive per le strade-

Sogni notturni
tossici,radioattivi per le strade
carovane fantasmi
scenari mobili
scorrazzano
nella notte anestetizzata

Là:storditi,ubriachi
scuotono la loro rabbia
silenziosamente
per non farsi scoprire

Menti sublimi
illuminate
selvaggiamente realiste.
Narratori
di storie passate
eroi virtuosi
sognano un amore
di cui aver paura

Là:storditi,ubriachi
scuotono la loro rabbia
silenziosamente per non farsi scoprire

Carovane radioattive
fantasmi notturni
vagano per le strade
in cerca di nuovi volti
In cerca di nuovi ideali.
Mauro Leva


Stormi di pensieri

Stormi di pensieri in embrione
si affacciano alla mia coscienza
e fugaci dissolvono
senza lasciar traccia di sé,
e io me ne sto
come il pescatore paziente
che vede i pesci passare
sotto l’acqua trasparente
e ancora spera
che qualcuno abboccherà.
Paolo Cappai


Ti vedo ancor viva...

Tu... ho visto svanire quei baci,
de’ primi miei giorni d’amore,
o cara, immota, ora taci,
non batte per me, più quel cuore.
Tuffato nel mar dei miei sogni,
quei baci d’allora illusione,
è vano che ancora li agogni,
è inutile amara passione!
Son fiori d’un tempo svanito,
la notte, non splende nel cuore,
ch’è triste ed è molto avvilito,
mia vita da tempo incolore!
Le rose d’attesa son morte,
viventi ora vedo de’ gigli,
non chiuse del tutto le porte,
ti vedo, ancor viva nei figli!
Alfredo Michetti


tutti i miei giorni sono di festa
uno dopo l’altro
comunque me principio
anche se tempesta dentro
antonio "voci"


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