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Anno IX numero 9 - settembre 2000

 DOVE VIVIAMO

Basta con la caccia alla balena
Con la scusa della finalità scientifica, la carne dei cetacei viene venduta sul mercato giapponese

di Valeria Scillieri

Migliaia di persone in tutto il mondo stanno inviando messaggi di condanna per Baleniera del XVIII secolola cosiddetta caccia "scientifica" alla balena; Greenpeace chiede agli italiani di partecipare attivamente alla campagna in difesa delle balene, con un fax o un e-mail all'ambasciata giapponese.
Dall'inizio della stagione di caccia le baleniere giapponesi hanno catturato 27 grandi cetacei; tra questi un capodoglio e quattro balene di Brydes, specie che vengono cacciate per la prima volta dal 1986, quando è entrata in vigore la moratoria della caccia alla balena.
"Quanto ancora il Giappone continuerà a sfidare l'opinione pubblica internazionale e a minacciare le misure internazionali di protezione ambientale?" ha domandato John Frizell, responsabile della campagna balene di Greenpeace International, ribadendo che "la Comunità Internazionale ha espresso da tempo la propria opposizione alla caccia alla balena mascherata da supposte finalità scientifiche. Questa caccia alla balena non ha nulla a che vedere con la scienza, ma con il lucrativo mercato della carne di balena."
Infatti la carne dei cetacei catturati sarà venduta come specialità gastronomica sul mercato giapponese. Sfruttando l'espediente giuridico della finalità scientifica, il Giappone cattura ogni anno oltre cinquecento balene. La decisione di estendere la caccia al Pacifico settentrionale sarebbe finalizzata alla raccolta di dati sul rapporto tra le balene e le loro prede; si tratta, in realtà, di una pretesa sconfessata dalla stessa Commissione Baleniera Internazionale (Iwc). Lo scorso luglio, infatti la Iwc tenutasi ad Adelaide, in Australia, aveva espresso la propria opposizione al programma baleniero giapponese. Una risoluzione dai toni forti faceva notare come il comitato scientifico della Commissione Baleniera Internazionale non avesse convalidato tale programma, e invitava il Giappone a non portare avanti l'iniziativa. A fine agosto a Tokyo i rappresentanti di molte nazioni, tra cui anche l'Italia, hanno chiesto al Giappone di porre fine al programma "scientifico" baleniero; appelli personali in tal senso sono stati inviati dal Presidente degli Stati Uniti, dal Primo Ministro Britannico e dal Premier neozelandese.
Greenpeace chiede al Giappone di interrompere subito il proprio programma baleniero, di annullare i permessi di caccia e di richiamare in porto la propria flotta.
(Fonte: Greenpeace)




I balenieri commerciali hanno sfruttato quasi tutti i grandi Cetacei, portandone alcune specie e molte popolazioni vicino all'estinzione, soprattutto dopo l'adozione dell'arpione esplosivo sparato dal cannoncino (a partire dal 1864) e delle navi "fabbrica" (impropriamente dette navi "fattoria" dall'inglese factory ships. Malgrado ciò, il commercio internazionale dei prodotti di balena, che era enorme, anche se è ora molto diminuito, non è cessato del tutto. Eppure esistono oggi sostituti naturali e sintetici di tutti i prodotti dei grandi cetacei, a prezzi competitivi.


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