Notizie in... Controluce Notizie in... Controluce
 Versione digitale del mensile di cultura e attualità dei Castelli Romani e Prenestini

sei il visitatore n.

 

home | indice giornali | estratti | info | agenda | cont@tti | cerca nel sito | pubblicità

 

  Anno VIII numero 12 – dicembre 1999

  

 L'ANGOLO DELLA POESIA

V. Pulizia etnica
Di sera si tace, ché un mare d’incenso
svapora per noi. E le mani non sanno.
Non sanno la pena di giorni stranieri
nell’eremo vostro. Cieli girandolano,
spazi si flettono, e suole di terra
hanno occhi per crepe che non vede nessuno.
Fumi si alzano e gonne nel vento
pesano. Labbri che ardono –e non arde
forse di me questo simulacro che teme?
Non sono mai nulla io nel mio impero.–
Carovane disegnano i volti, li segnano
di solchi severi. E voi non parlate
che ai vostri compagni di viaggio.
Tacciono i vecchi e i bambini guidati
si accampano. La luna che piega il suo crine
è la stessa di questa che chiama i miei occhi
per voi. Non tacerò, lo prometto, seppure
sia al vento o al compagno che ascolta.
Parlerò per voi senza avvertimento.
Questo solo sapete, che io non vi dico:
qualcuno vi vede lo stesso senz’ali,
ha flebile voce, ma urla e vi dice
compagni nel cuore. Mi volto al compagno
e lo invito: «Proviamoci ancora!»
La notte è più fredda ma il cuore mi dice
nel buio: «Proviamoci ancora!»
Nel buio accendo una luce ch’è chiara e che dice:
«Proviamoci ancora!»
Ancora la voce mi dice nel chiaro di luce
che l’uomo con l’uomo conduce a una luce
in cui infine con gli altri l’idea si traduce:
«Proviamoci ancora! Proviamoci ancora!
Finché c’è vita e speranza di vita
noi lungo una via che appare indecisa,
più forti in accordo a una meta precisa,
uomini e donne, proviamoci ancora!»

«Proviamoci ancora!»

Dài forza al bambino e al ferito…

«Proviamoci ancora!»

Metti al collo la compagna ammalata…

«Proviamoci ancora!»

Di croce in croce che spunta fra i passi…

«Proviamoci ancora!»

Non sia quest’unica vita che abbiamo un trastullo di pazzi,
che gli uomini ammazzi e la morte procacci,
che tratti il corpo umano come stracci
nel vento di strade d’arditi paparazzi.

Qui di sera si tace, e un mare d’incenso svapora per noi.
Nicola D’Ugo (da Notizie dalla Bosnia)

 

La luce
Dal fondo della stanza oscura,
si vedeva il fioco bagliore
dell’argentata luna,
che dalla finestrella entrava
ed illuminava
il volto pallido di un bimbo.
Manuela Olivieri

 

Immensa notte
Immensa notte, tortuose le mie strade
Buie, colorate, ma sempre limpide
Vorrei gridare e rimanere senza fiato come quando
«… mi sento vuota nell’ombra» ti ho detto
Ora dimmi che suono ha il silenzio della morte
Ma tu non parli
Vorrei correre e rimanere senza fiato come quando
«… sei speciale e puoi andare lontano» mi hai detto
Ma lontano volavi tu
Tanto in fretta che ancora soffia il vento.
Elisa Chiarotto

 

Cerquone
Eccoti, vecchio Cerquone prorompente innanzi al mio sguardo,
padrone assoluto in una radura che ti appartiene.
Corro, ti giro, un rito antico di propizia fertilità.
L’azzurro filtra nei tuoi rami
un turbinoso verde cattura i miei occhi.
Presente nei secoli, dalla cima dei tuoi rami
volgi lo sguardo sulla terra dei nostri avi.
Il vagare di genti riposa nella tua ombra,
il tempo trascorso t’innalza nel cielo.
Guardiano dei secoli, racconti la storia di armi e guerrieri,
di vita vissuta a solcare la terra da umili Uomini.
Dai tuoi alti rami uno sguardo lontano.
Le sterili terre ti cingono,
rumori nell’aria comprimono la linfa.
Osservi, sovrasti le cime,
accogli i miei passi tra polvere e sudore.
Lo sguardo appagato,
presente è la tua immagine
nel giorno trascorso di genti future.
Gelsino Martini

 

La nuova Bellezza
Rinasce il Gioco,
                            l’occhio scivolato
come una perla guarda chi la guarda
da dietro
              e volto non hanno le gambe,
i glutei larghi
                      come ninfea sopra il plasma
dell’acque.
                    Bellezza ambigua, sogno
di ragazze i glutei stretti, quelle spalle vaste
o l’ondivaga mossa dei capelli che cede
al regno femminile
                              e squadra una nuova
Bellezza di maschio.
                                 Il gusto orienta all’altra
sponda e alta come un efebo –testa rasa–
la Giovane, induce il dubbio mascolino
e piace,
            forse,
                      all’uomo e alla donna
che, negandolo, sentono dentro confusa la vita.
Maria Grazia Lenisa

 

IL DIFFICILE È CAPIRE LA SEMPLICITÀ
DEI GESTI
SCOMPAGNATI DA PAROLE.
FORSE STO TROPPO IN SILENZIO
O PARLO TROPPO RIMANENDO FERMA.
Monica Iani

 

Cimiteri metropolitani
Le braccia oscillano
ritmicamente
seguendo le gambe
con passo sintonico
accompagnano il tremolare
d’un tramonto metropolitano.
Chiacchiere,
brusii,
rombare di stanchi motori.
Inspira bene
ossido di carbonio,
prima o poi arriverai
all’agognata meta:
una solida tomba
in cemento armato
–antisismica–
le tue ceneri sopravviveranno.
Già riarso dallo smog,
corri tranquillo
senza direzioni
scavalcando i cimiteri invisibili
delle tue sminuzzate proiezioni,
tu,
cadavere irrequieto.
Micaela Rizzo

 

Mi manchi 27/10/96
C’è un grande amore nel mio cuore,
mi fa sentire triste, sconsolata,
per non averla troppo amata.
È un bene immenso
quanto tutto l’universo,
è un mare senza fondo perché è profondo,
è senza tempo e senza età,
perché non si ama mai a metà,
non ha confini ed orizzonti,
esiste anche nei più sperduti mondi.
Sai cos’è?
È il bene che voglio a Mamma mia!
Gesù perché me l’hai portata via!!!
MI MANCHI TANTO
E non so neanch’io quanto!!!
Quando sto male…
C’è ancora nel mio cuore che,
per te è pien d’amore…
Volevo dirtelo tanto tempo fa
Quando mi sei venuta a mancar…..
Sei partita
e, per sempre HAI LASCIATO QUESTA VITA!!!!!
Ti voglio bene MAMMA e …..
Forse non ho avuto tanto tempo
SEI SVANITA IN UN MOMENTO…..
Tua figlia Silvia Michetti

 

Malato
Come oso chiamare apparenza la palude melmosa dell’angoscia esistenziale che sembra alimentata da una sorgente di fango intrinseca al mio essere? Come mi permetto di credere che quella massa fangosa nasconde in realtà sorgente cristallina e pura di vita? Eppure sono oramai malato incurabile di tale speranza.
Paolo Cappai


 

  

Per l'intero numero in versione pdf clicca su: Versione PDF
Se non disponi di acrobat Reader, puoi scaricarlo da:

 


no copyright © photo club controluce