DOVE VIVIAMO?
Convenzione sui mutamenti climatici
Tutto rinviato agli esami di riparazione del 2000 allAja
di LIONELLO CENICCOLA
Bonn, 5 novembre 1999 La Quinta Conferenza sui Mutamenti
Climatici si è chiusa con un sostanziale rinvio delle decisioni cruciali al prossimo
incontro, che si svolgerà allAja dal12 novembre 2000.
Una nota positiva viene dallUnione Europea e dai suoi stati membri, che si sono
impegnati per la ratifica e quindi lentrata in vigore del protocollo di Kyoto entro
il 2002, data del decimo anniversario del Summit sullambiente di Rio de Janeiro.
Ad oggi sono più di 60 i Paesi che si sono espressi a favore di una rapida entrata in
vigore del Protocollo, ma, secondo Greenpeace, i problemi irrisolti rimangono ancora
molti.
«Chi farà i controlli per sincerarsi del rispetto del trattato? Chi applicherà le
sanzioni ai Governi non rispettosi degli accordi? E quali saranno le sanzioni?» Queste
sono solo alcune delle domande che non hanno trovato risposta durante il negoziato di
Bonn. Nessuno si è voluto assumere la responsabilità di far diventare il Protocollo di
Kyoto una legge effetivamente vincolante per tutti i Paesi del pianeta.
Un altro argomento non adeguatamente affrontato nel corso dei lavori della Conferenza è
stato quello della messa a punto dei meccanismi flessibili. Alcuni Paesi hanno operato in
modo da poter eventualmente disattendere gli impegni che comporta la ratifica del
Protocollo, non definendo criteri precisi per i meccanismi flessibili.
«Il commercio delle emissioni», di cui non sono state fissate le regole, lascia, ad
esempio, la possibilità di uno scambio selvaggio di «crediti allinquinamento» tra
Paesi ricchi (come gli Usa) e Paesi poveri (come la Federazione Russa e lUcraina).
Ancora più pericoloso è il meccanismo della cooperazione internazionale tra stati circa
il trasferimento delle tecnologie pulite ai Paesi in via di sviluppo, che potrebbe
permettere la dismissione di impianti e di tecnologie obsolete attraverso una
semplice e redditizia esportazione verso i Paesi in via di sviluppo. Inoltre Giappone,
Stati Uniti, Francia e Inghilterra intendono inserire nei sistemi di trasferimento delle
tecnologie pulite lopzione nucleare, come rimedio per leffetto serra.
Tutto questo meccanismo rappresenterebbe un vero laccio al collo per leconomia di
questi Paesi, che, in questo modo, si «svilupperebbero» secondo la convenienza degli
stati ricchi del Nord del Pianeta.
Greenpeace ha redatto, in chiusura del negoziato di Bonn, una pagella che evidenzia il
comportamento dei Governi alla trattative.
Tutti i Paesi sono comunque «rinviati agli esami di riparazione» allAja nel 2000.
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