VISTO DA
Abele il coniglio mannaro
L'uomo è lupo per l'uomo?
«Homo homini lupus»: un filosofo inglese di qualche secolo fa
(tale Hobbes) andò a ripescare questa frase latina per spiegare i rapporti umani. Buttava
un po sul pessimista, linglese: lo Stato era per lui Leviathan, un mostro (e
per noi?). Quella frase, che vor dì? Da ragazzo avrei tradotto letteralmente: luomo
è lupo per luomo; da adulto aggiungo qualche riflessione.
Il primo regalo che mamma pecora fa al suo agnellino è il CD di Lucio Dalla Attenti al
lupo: perché il lupo è il nemico istituzionale dellagnello. E il nemico istituzionale delluomo,
chi è? Ditemi: da quale essere vivente potete aspettarvi il peggio? E da quale essere
vivente potete aspettarvi il meglio? In entrambi i casi la risposta è la stessa.
Lanimale uomo è governato da due istinti fondamentali e con- trastanti che
garantiscono la sopravvivenza della specie: listinto di conservazione e quello di
socialità. Listinto di conservazione è cattiveria e aggressività: serve alla
difesa-offesa contro animali e uomini «cattivi». Listinto di socialità spinge gli
uomini «buoni» ad aiutarsi lun laltro e a collaborare perché il branco
possa raggiungere finalità superindividuali (non sono così i gatti, lo sono i bufali, i
pesci, gli uccelli).
La difesa-offesa ha suggerito al romano antico il detto: «Si vis pacem, para bellum» (se
vuoi la pace prepara la guerra). Gli americani hanno battezzato Parabellum un tipo di
pistola). Il romano moderno dice: «Chi mena per primo, mena du vorte.» La
violenza viene usata, per prevenire e dissuadere, perfino dagli Stati, con le pubbliche
esecuzioni capitali.
La contiguità dei due istinti è impressionante. Due esempi. Primo, un classico: in un
Saloon del West, cowboys e avventori bevono, contenti di essere in compagnia; per un
futile motivo, improvvisamente si scatena una colossale scazzottata. Secondo: le Poleis,
città stato greche, guerreggiano tra di loro; allarrivo dei Persiani si riuniscono
in lega, sconfiggono gli invasori e poi tornano allegramente a farsi la guerra.
E i fratelli? Si amano come
fratelli, ma
fratelli coltelli! «Communio est
mater rixarum» (la comproprietà è fonte di liti). Guarda caso, gli antichi miti
(specchio dellanima, secondo Freud) ci parlano di Caino e Abele, Romolo e Remo.
Luomo è destinato a oscillare tra lemisfero di Abele e lemisfero di
Caino. Temo purtroppo (magari mi sbagliassi) che se tralasciasse listinto di Caino a
favore di quello di Abele, luomo si estinguerebbe.
Perché luomo è un coniglio mannaro: debole e delicato (tanti figli perché ne
sopravviva qualcuno ciò da sempre, fino a pochi anni fa come fanno i conigli;
lelefante che è forte e longevo, ha prole scarsa). Ma la sua cattiveria, unita alla
sua intelligenza, gli consente di sopravvivere e prevalere su animali più forti.
Lutopia di spostarsi definitivamente sullemisfero di Abele è però
affascinante, ed è stata trattata dai filosofi che si sono occupati di Morale. Il più
grande è Gesù Cristo.
Anche il laico più incallito deve riconoscere che Uno che scende in campo dopo
trentanni di oscura pialla e in tre anni di carriera, tragicamente stroncata, induce
mezzo mondo a regolare il calendario sulla sua data di nascita non è uno qualunque. Nella
hit-parade della morale vediamo al terzo posto Platone: «Non fare agli altri ciò che
non vorresti fosse fatto a te.» Pace sociale raggiunta attraverso un comportamento
negativo. Al secondo posto, i filosofi della solidarietà: «Oggi a me domani a te.» Aiuta
perché domani potresti essere tu ad aver bisogno. Comportamento positivo, ma dettato
dallegoismo. Al primo posto, Cristo: «Ama il prossimo tuo come te stesso.» Folgorante
intuizione, nitroglicerina affettiva: mescolare la solidarietà con lamore, quello
che muove le montagne, quello che si prova per il figlio, per linnamorata, per se
stessi. Lirresistibile forza dellamore deve essere il motore della
solidarietà. Prossimo, ti aiuto non perché tu mi restituisca il favore, ma perchè
ti amo! Corbezzoli! Propalando simili idee non si può che finire in croce. Gesù mio,
splendido, inguaribile sognatore: da quando ti hanno inchiodato, luomo ha fatto
incredibili progressi nel campo scientifico e tecnologico, nel campo morale, il progresso
è stato zero. Eta, fondamentalisti, ex-Jugoslavia, Lager, nazismo, comunismo sono storie
di oggi: è sufficiente che a New York o a Vigevano si verifichi un black-out di un paio
di giorni e luomo torna quello delle caverne.
Caro Gesù, tra poco compirai duemila anni. Non mi preoccupano quelli che verranno qui a
festeggiarti, mi preoccupano quelli che non ripartiranno «perché qui non si sta poi
tanto male», come dicevano gli Unni e i Vandali. Però è bello sognare
sullemisfero di Abele. Anche se chi lo fa desta sospetti persino nella chiesa
ufficiale, come accadde a quel mio omonimo di Assisi, protagonista del bestseller: «Parla
coi lupi.»
Francesco Barbone
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