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Anno VI num 9/10 __________________ Pagina 6 - I Nostri paesi


Anno VI num. 9/10 - set/ott 1997 - pagina 5


I NOSTRI PAESI


NEMI

Intervista a Maria Grazia Siliato

Rivoluzionaria teoria sulle navi romane del lago di Nemi.

La dott. Siliato è l'archeologa che ha proposto una rivoluzionaria teoria sulle navi romane scoperte nel lago di Nemi. Ha confutato la tradizione che voleva le Navi essere appartenute a Tiberio proponendo l'interpretazione secondo la quale le Navi furono di proprietà di Caligola molto vicino, per i suoi natali, alle tradizioni filosofiche egiziane come testimoniano le navi e il culto di Iside (Diana per i romani), scopo per il quale furono costruite.

D -Dottoressa, come è nata questa sua ricerca?

R -La mia ricerca è nata dal forte interesse che nutro per l'Egittologia.

D -E cosa ha scoperto?

R -Beh, dai miei studi è emerso che le Navi rinvenute sono appartenute a Caligola e non a Tiberio perchè sia gli ornamenti che il culto fanno pensare alle tradizioni filosofiche egiziane e poichè Caligola era discendente di Marco Antonio, amante di Cle opatra, si spiega il suo interesse per quella cultura chiaramente riproposta nella costruzione di queste navi e nella celebrazione di questi culti.

D -Sappiamo che lei ha avanzato una nuova teoria circa la morte di Caligola.

R -Si, infatti io sostengo che egli fu fatto assassinare dal Senato romano non perchè pazzo, ma precursore.

D -Cioè?

R -Egli, in virtù sia della sua discendenza, sia della sua cultura molto meno materiale di quella romana e sicuramente più avanzata, avrebbe voluto costituire una alleanza con i popoli del Medio Oriente allora sottomessi ai romani. Voleva una vera e propria Confederazione. Ma questa idea fu "epurata" insieme a lui. Dopo l'affondamento delle navi e la sua morte tutti i documenti che testimoniavano di questa idea furono distrutti. Ma l'archeologia con le sue testimonianze ci racconta la verità svelandoci decisamente gli intenti dell'imperatore.

D -Quindi con l'affondamento delle navi si è voluta in qualche modo cancellare l'eventuale memoria storico-politica di quest'uomo?

R -Sicuramente. Ed è proprio affinché ciò non accada che mi sono dedicata alla ricostruzione di questa vicenda, e vorrei che in virtù della storia di questo imperatore Nemi fosse presa a simbolo della pace nel Mediterraneo nei tempi a venire.

Silvia del Prete


GENZANO

Greenpeace contro la Soia Pazza

La lotta alla cosiddetta "soia pazza", è una delle più importanti campagne che Greenpeace sta portando avanti in questi ultimi mesi. A dimostrazione di ciò, il gruppo di appoggio dei Castelli Romani, il 24 luglio 97 ha iniziato una serie di incontri con le amministrazioni locali dai sindaci di Genzano e Nemi, perchè si portasse e si approvasse in Consiglio Comunale una mozione riguardante appunto il problema degli alimenti manipolati geneticamente.Molti degli alimenti che acquistiamo e mangiamo, vengono infatti modificati dall’ingegneria genetica per renderli più resistenti alle massicce dosi di erbicidi e pesticidi, tutto questo però con l’immissione di sostanze nocive all’uomo nei prodotti (soprattutto nel mais, nella soia e nei suoi derivati come la lecitina). Inoltre, non esistendo un obbligo di segnalare sulle etichette che si tratta di prodotti manipolati geneticamente, il consumatore si trova ad acquistare un prodotto contenente organismi estranei senza sapere quali effetti essi avranno su di lui. E’ per questo che il nostro gruppo ha deciso di portare questo problema nei Consigli Comunali di tutti i paesi dei Castelli Romani, iniziando appunto da Genzano, con una mozione che chiederà prima al Consiglio e poi al Sindaco e alla Giunta di fare pressione alla Giunta Regionale e al Governo Italiano di vietare la brevettabilità degli organismi viventi; di obbligare tutte le ditte produttrici a segnalare con la dicitura "manipolato geneticamente" le etichette dei prodotti contenenti alimenti transgenici; di prodigarsi per accelerare l’iter legislativo della proposta di legge n° 3696 presentata in Parlamento al fine di garantire la tutela dei cittadini consumatori. Greenpeace Italia sta portando avanti questa campagna in tutta la nazione e già a Modena si è avuto il primo successo, dove il Comune ha approvato a maggioranza la mozione. Speriamo vivamente che nei Castelli ci sarà la stessa risposta favorevole di Modena e lo stesso rispetto per i cittadini consumatori.

Roberta Landi


MONTE PORZIO CATONE

La "Marcia del lupo"

Un percorso a tratti rado, stupendamente immerso nella vegetazione appenninica

Come ricordare Monte Porzio ed il Tuscolo tra i boschi del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. Un giorno d’agosto sorpresa gradita sui Monti della Laga: trovare due ex cittadini di Monte Porzio in quella parte poco conosciuta di Abruzzo. Lorenzo e Massimiliano Liberato sono stati diversi anni nei Castelli Romani per motivi di lavoro e non hanno dimenticato quel periodo trascorso tra la Capitale, Monte Porzio, ed i momenti passati al bar di Alberto con gli amici. Tornati nel luogo natio, a Teramo, sono impegnati durante l’estate alla valorizzazione e conservazione di alcuni luoghi compresi nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, anche attraverso attività culturali e sportive. Tra quei monti e quei boschi dove l’economia prevalente è la pastorizia e lo sfruttamento delle risorse boschive , uno dei due fratelli, Lorenzo, per il secondo anno consecutivo ha dato vita ad una manifestazione podistica (che ricorda il Giro del Tuscolo) denominata "Marcia del Lupo" nome che ricorda quei luoghi come l’habitat ideale per l’antico selvatico. Realmente in quei luoghi esiste una zona denominata "Tana della Volpe" che ha dato l’idea a Lorenzo di indicare un punto del percorso come "tana del lupo". Punto di ritrovo era la frazione di Elce (m.840 s.l.m.) tra il comune di Pagliaroli (m.977) e quello di Cortino (m. 1050), a sud della sponda del fiume Tordino. Il percorso della marcia, partendo dalla suddetta frazione, passando per la fonte Palomba, saliva rapidamente sulle pendici del monte Bilanciere, e oltrepassata la sua vetta a metri 1263, proseguiva scendendo prima alla frazione di Agnova (m.978) poi continuando fino ad Elce in un percorso a tratti rado, stupendamente immerso nella vegetazione appenninica. La calorosa accoglienza fatta dagli organizzatori agli oltre 150 partecipanti in quel giorno, con abbondanti ristori durante ed al termine del percorso (anche con pasta casareccia), oltre i graditi premi ricordo, hanno fatto della manifestazione un positivo messaggio a tutti gli appassionati di podismo, trekking ed arrampicata: scoprire i Monti della Laga ed il favoloso ambiente naturale in cui sono immersi. Grande merito va agli organizzatori, anche un po’ "monteporziani", per l’impegno, la competenza e la passione. Arrivederci alla prossima "marcia del lupo"! Un partecipante alla marcia.

Mauro Proietti


Voci

l'idea di un posto

emergerlo nella mia mente

riconoscerlo intorno

e tutti a scoprirlo a sé

allucinazioni dirompenti diconferma in conferma

sabato 22 aprile 1995

non so ancora intendermi sui miei essere

indosso abiti che essi sappiano riconoscere

e tradisco ancora la volontà di scoprire la mia esistenza

lunedì 1 maggio 1995

petalo di bosco lascia la sua corolla

molecole d'azzurro cullando lasciano spazio

morbido tocco lo accoglie

universo

domenica 18 agosto 1996

antonio "voci"