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Notizie dal mondo – Gennaio 2010

Gennaio 18
22:56 2010

10 dicembre: giornata mondiale dei diritti umani.
“Abbraccia la diversità, metti fine alla discriminazione”: questo il tema scelto per celebrare, il 10 dicembre. la Giornata mondiale dei Diritti Umani, in occasione dell’anniversario dell’adozione, nel 1948, della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo.

Per spiegare il perché della scelta del tema, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Navi Pillay, ha ricordato che 26 dei 30 articoli che compongono la Dichiarazione iniziano con “Tutti hanno diritto” o “nessuno deve essere escluso”, a sottolineare come tutti gli esseri umani siano nati liberi e con uguale dignità e diritti. Nel messaggio diffuso si ricorda come sono ancora molte le categorie vittime delle discriminazioni: dalle donne, alle minoranze (politiche, etniche, religiose) di tutte le regioni del mondo, ai popoli indigeni per arrivare infine ai migranti, una categoria che negli ultimi anni è stata individuata come una delle principali vittime di razzismo e discriminazione soprattutto nei paesi sviluppati del nord. “Rifugiati e migranti sono ampiamente discriminati, anche nei paesi più ricchi dove uomini, donne, bambini che non hanno commesso nessun crimine vengono spesso trattenuti in stato di detenzione per periodi prolungati. Vengono discriminati da possidenti terrieri, datori di lavoro o anche da autorità statali e pubbliche, spesso oggetto di stereotipi e di offese da parte di partiti politici, organi di informazione ed esponenti pubblici” ha sottolineato la Pillay. Nella stessa occasione anche il segretario Generale dell’Onu, Ban Ki Moon, ha evidenziato come nessun paese sia immune dalla discriminazione. “La vediamo ovunque, in molte forme: vecchie e nuove, occulte e palesi, pubbliche e private. Può presentarsi come razzismo istituzionalizzato, conflitto etnico, episodi di intolleranza e rifiuto, oppure come una versione nazionale ufficiale della storia, che nega l’identità altrui. La discriminazione colpisce individui e gruppi vulnerabili: disabili, donne e ragazze, poveri, migranti, minoranze, e in generale chiunque sia percepito come diverso. Queste persone sono spesso escluse dalla partecipazione alla vita economica, sociale, politica e culturale delle proprie comunità. Il pregiudizio, che li condanna e li esclude, può essere sfruttato dagli estremisti. In alcuni paesi, assistiamo all’ascesa di una nuova politica di xenofobia”. (misna)

 

ONU: obiettivi di “Sviluppo del Millennio”. A che punto siamo?
Obiettivo 1
: Eliminare la povertà estrema e la fame.
– un terzo dei morti è dovuto a cause collegate alla povertà. Significa 50.000 persone al giorno e 18 milioni di persone all’anno.
– ogni giorno più di 10 milioni di bambini muoiono di fame o di malattie che si possono prevenire e curare. Sono più di 30.000 al giorno e uno ogni tre secondi. (fonti: 80 million lives, 2003/ Pane per il Mondo/ UNICEF/World Health Organization)
Obiettivo 2: Raggiungere l’istruzione elementare universale.
– un adulto su quattro, nel mondo, che significa 872 milioni di persone nel mondo, è analfabeta. (fonti: Oxfam UK – Education Now Campaign)
– più di 100 milioni di bambini sono esclusi dalle istituzioni scolastiche. (fonte: UNFPA)
– il 46 per cento delle bambine nei paesi più poveri del mondo non ha accesso all’educazione primaria. (fonte: ActionAid)
– più di un adulto su quattro non sa né leggere né scrivere, di questi più della metà sono donne. (fonte: ActionAid)
– un’educazione primaria universale costerebbe 10 miliardi di dollari l’anno: è la metà di quanto gli americani spendono in gelati. (fonte: ActionAid)
– i giovani che hanno portato a termine i corsi di educazione primaria hanno meno della metà di probabilità di contrarre l’HIV, rispetto a quelli che non hanno ricevuto un’istruzione.
– l’universalizzazione dell’educazione primaria avrebbe evitato 700.000 casi di HIV ogni anno, circa il 30 per cento delle nuove infezioni contratte in questo gruppo di età. (fonte: Oxfam)
Obiettivo 3: Promuovere l’uguaglianza fra i sessi e conferire potere e responsabilità alle donne.
– degli 1,3 miliardi di persone che vivono in povertà nel mondo, il 70 per cento è costituito da donne. (fonte: World Revolution)
– le donne svolgono circa il 66 per cento del lavoro totale nel mondo ricevendo in cambio meno del 5 per cento degli introiti. (fonte: Women’s International Network)
– nei paesi a sviluppo recente, rispetto agli uomini, quasi il doppio delle donne di età superiore ai 15 anni è analfabeta.
(fonte: UNFPA)
– due terzi dei bambini a cui è negata l’istruzione primaria sono femmine, e il 75 per cento degli 876 milioni di adulti analfabeti nel mondo sono donne. (fonte: Askwoman)
– le donne lavorano i due terzi delle ore lavorative totali nel mondo, producono metà del cibo, e guadagnano appena il 10 per cento dei ricavi totali e possiedono meno dell’1 per cento delle proprietà globali. (fonti: World Development Indicators, 1997, Womankind Worldwide)
Obiettivo 4: Diminuire la mortalità infantile.
– nel nostro mondo oggi quasi 11 milioni di bambini sotto i cinque anni di età muoiono ogni anno – più di 1.200 ogni ora – per malattie prevenibili e curabili. (fonte: Why do the Millennium Development Goals matter? Brochure)
Obiettivo 5: Migliorare la salute moderna materna.
– ogni anno più di mezzo milione di donne muore durante la gravidanza o proprio nel momento del parto. Significa circa una donna ogni minuto. Di queste morti, il 99 per cento accadano nei paesi in via di sviluppo. In alcune zone dell’Africa, la percentuale di mortalità maternale è di uno su 16. (fonte: UNFPA)
– nei paesi a basso sviluppo solo 28 donne in attesa su 100 sono assistite da personale medico competente. (fonte: ActionAid)
Obiettivo 6: Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie.
– nell’Africa sub-sahariana, ci sono attualmente 4,1 milioni di persone con AIDS con urgente bisogno di farmaci antiretrovirali salvavita.
– attualmente più di 11 milioni di bambini in Africa hanno perso almeno un genitore a causa dell’HIV/AIDS; si stima che questo numero arrivi a 20 milioni entro il 2010. (fonte: UNAIDS/UNICEF)
– ci sono 42 milioni di persone che vivono con HIV e AIDS nel mondo. Si tratta di un’emergenza globale che carpisce approssimativamente circa 8 mila vite ogni anno in alcune delle nazioni più povere. (fonte: Oxfam)
– una su 100 persone nel mondo è HIV positiva: un terzo di queste persone hanno tra i 15 e i 24 anni. (fonte: ActionAid UK)
– circa il 40 per cento della popolazione mondiale – quasi tutta concentrata nei paesi più poveri – è a rischio di contrarre la malaria. La malaria genera più di 300 milioni di malattie gravi e alla fine un milione di morti.
Obiettivo 7: Assicurare la sostenibilità ambientale.
– nel mondo oggi circa 2,5 miliardi di persone non hanno accesso alle misure igieniche e circa 1,2 miliardi di persone non ha accesso ad una risorsa d’acqua. (fonte: Why do the Millennium Development Goals matter? Brochure)
Obiettivo 8: Promuovere una partnership globale per lo sviluppo.
– le Nazioni Unite stimano che le regole commerciali inique negano ai paesi poveri 700 miliardi di dollari ogni anno.
– una piccolissima percentuale di questi, corrispondente a meno dello 0,01 per cento, potrebbe salvare 30 milioni di persone. (fonte: ChristianAid)
– l’Italia ha firmato la dichiarazione del Millennio impegnandosi a dare lo 0,7 per cento del proprio Prodotto Interno Lordo in Aiuto Pubblico allo Sviluppo. Siamo lontani da questo risultato con l’attuale 0,19.

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