Notizie in Controluce

 Ultime Notizie
  • ROMA METRO G ROMA METRO G,(PRES MUN VI): “PER CITTÀ 15 MINUTI NECESSARIO COLLEGARE TOR VERGATA AL FERRO” “L’area di Tor Vergata ospiterà una delle più importanti strutture di ricerca italiane: la Città...
  • Natale in Stazione: “la vigilia” IL RICORDO DELLA PRESENZA DI SAN GIOVANNI PAOLO II in attesa dell’apertura della porta santa Verrà esposto dietro una finestra del primo piano del fabbricato viaggiatori il bambinello de “Il...
  • Velletri, lavori di adeguamento sismico presso la Scuola media De Rossi Velletri, lavori di adeguamento sismico presso la Scuola media De Rossi: l’Istituto non chiuderà La delibera approvata in Giunta rappresenta un passo significativo per la Scuola De Rossi, un istituto...
  • Velletri, laboratorio di decorazioni natalizie allestito l’albero di Natale presso il Palazzo Comunale Si è conclusa oggi un’iniziativa che ha unito i bambini delle scuole e gli anziani ospiti di alcune case di riposo, dando...
  • LETTERA DALLA TRINCEA AL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE Egregio Ministro, Le scrivo di nuovo dalla desolazione della “trincea”: quella in cui ogni giorno, con le studentesse e gli studenti,  combattiamo l’eterna guerra contro la semplificazione e la superficialità....
  • Un collettivo di ricerca italiano per una riflessione costruttiva sul tema della carne coltivata Un collettivo di ricerca italiano per una riflessione costruttiva sul tema della carne coltivata a supporto di un processo decisionale ragionato  Una discussione interdisciplinare sul tema dell’agricoltura cellulare diventa una nota...

NORMALE ANORMALITA’

Febbraio 08
17:49 2018

Si spara, si accoltella, si aggredisce, senza fare una piega, nella più desolante normalità. Una vera e propria a-normalità, ben vestita di giustificazioni, di attenuanti, di indifferenza ubriaca di falso moralismo, di buonismo venduto al miglior offerente.
Un giovane, un adolescente, a pochi passi da un’adultità purtroppo disacerbata, taglia la faccia a una insegnante, a una donna, alla propria docente, le affetta una guancia con la lama di un coltello.
In questa nuova puntata sul bullismo, ma che bullismo proprio non è, tutt’altro, la comunicazione permane un soggetto privato del complemento oggetto, l’informazione costantemente manipolata dalle suggestioni, piuttosto che dalle spiegazioni oggettivamente riscontrabili.
Diciassette anni non sono proprio pochi, non sono proprio anni ciechi, neppure anni irrisolti, neanche somigliano ai tredici anni domiciliati al rifiuto delle regole.
Diciassette anni hanno prossimità con la maggiore età.
Colpisce e tramortisce la “normalità” con cui il colpevole, l’imputato reo confesso, defenestrato del suo piedistallo dalla platea non più plaudente, venga fermato, condotto in caserma, accompagnato in una comunità di recupero.
Indipendentemente dalle varie scuole di pensiero, dalle psicologie più o meno astruse, dalle didattiche mordi e fuggi, rimane il fatto, che quell’adolescente si recava a scuola, in classe, insieme ai coetanei ignari ( si spera ) con un serramanico in tasca, come si trattasse di un astuccio porta matite, oppure una medaglietta ben appuntata sul petto.
Non mi pare a onor del vero che girare armati sia sinonimo delle solite ragazzate, del tram tram obsoleto del così fan tutti, anche peggio, sono soltanto menate che da sempre coinvolgono i più giovani.
No, non è così, in ogni tempo, luogo, questo tipo di comportamento-atteggiamento è dichiaratamente un devianza, una permanenza residenziale-delinquenziale, per cui addolcire la pillola significherebbe arrendersi, non mettersi a mezzo, di traverso, affinché ciò non solo non accada più, ma soprattutto ne venga compresa la gravità del gesto.
Colpire una docente in volto, sfregiandola con 33 punti di sutura, significa non essere un bullo, un famoso per forza, un maledetto per vocazione, piuttosto si tratta di una fascinazione delinquenziale.
Bullismo è un disagio relazionale, non è ancora un accadimento criminale, in questo caso si tratta di delirio di onnipotenza, di uso e abuso di intolleranza culturale, al di là del disturbo di personalità che verrà diagnosticato.
L’atto di forza o miserabile debolezza che dir si voglia, dimostrato dallo studente, impugnando quel serramanico, non è la studiata scientificamente reazione adolescenziale a un richiamo ricevuto, ma la sub-cultura del ferro, del fuoco, della botta che annichilisce, il brodo culturale dell’io vinco e tu perdi non si fanno prigionieri.
Nel carcere per minori ci sono ragazzetti detenuti per spaccio, per rapina, per furto, per violenze sulle cose e sulle persone, infatti il carcere c’è, esiste, perché ha, o dovrebbe possedere ruolo, scopo, utilità, non soltanto equivoche sintesi a non farvi entrare i più giovani, in quanto non ancora criminali,
Ho la sensazione che criminali si diventa apprendendo la locazione dell’uscita di emergenza, la possibilità dello scarto di lato, dell’attenuante prevalente alla aggravante.
Quanto accaduto in quella scuola ancora una volta si farà beffe della giustizia, in nome di una comprensione educativa che nulla ha a che fare con l’educazione alla legalità, l’educazione al rispetto delle regole, il rispetto per se stessi e degli altri, soprattutto degli innocenti.
La scuola è autorevole quando il suo educare non contempla soltanto la trasmissione delle nozioni, ma il valore della conoscenza, la traducibilità di qualcosa che appare incomprensibile, come ad esempio il dazio da pagare quando si commettono atti di una gravità eccezionale, dazi da pagare per apprendere il rispetto della vita umana.

Tags
Condividi

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

Ricordi in un vecchio video

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Dicembre 2024
L M M G V S D
 1
2345678
9101112131415
16171819202122
23242526272829
3031  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”