#Nonleggeteilibri – Viaggio dolce-amaro a Lourdes
Perché non lo portate a Lourdes? di Lorenzo Amurri 2014 Fandango libri – € 15,00 isbn 9788860444424 e-book € 6,99 – disponibile al prestito inter bibliotecario SBCR www.consorziosbcr.net
Non ci mette molto il simpatico e graffiante Amurri, divenuto tetraplegico da adulto, figlio e fratello di autori molto apprezzati, ad accorgersi che quando si sta sulla sedia a rotelle, per quanto nel pieno delle proprie facoltà mentali, c’è sempre qualcuno che suggerisce all’accompagnatore del malcapitato, invece che al diretto interessato, qualcosa che suona come la frase che dà il titolo al libro: poveretto – sottinteso – Perché non lo portate a Lourdes, che tanto – sottinteso – ci vorrebbe solo un miracolo? Amurri, scoperto che anche il suo editore sarebbe interessato ad un titolo così, sale sul treno bianco Unitalsi. Non è credente e scrive: «La fede religiosa è indiscutibile. Io, semplicemente, non la possiedo». Così, con occhio clinico e critico, mai cinico, affronta il viaggio della speranza assieme a tanti altri come lui che lo fanno sentire, all’inizio, un po’ solo perché capaci di affidarsi completamente ai volontari. Scopre un mondo pieno di contraddizioni in seno alle singole persone e anche al viaggio in sé: un prete che predica tra i ‘malati’, tutti sono etichettati così nota lo scrittore, e intanto fa pubblicità a tutti i micro eventi che tessono il fitto calendario d’appuntamenti al santuario; Lourdes santa, città dei souvenir di fede, anche costosissimi, non meno della Lourdes ‘secolare’, preda di consumi compulsivi; anche il più simpatico volontario, umano, smagato, godereccio, non accetta critiche alla ‘macchina’ Unitalsi e la sua efficacia. Lorenzo appunta e ragiona, protagonista e vittima egli stesso del ‘sistema pellegrinaggio’; mantenendosi come può ai margini dello stesso ma fino ad ammettere che, di notte, le fiammelle di candele che ardono a migliaia e la grotta silente con uno o due fedeli raccolti nel silenzio in intensa preghiera, emanano una forza davvero innegabile. Divertente e graffiante nei siparietti con la zia, essa stessa volontaria veterana, profondo nel raccontare gli scambi con gli altri ‘malati’ coi quali viene a contatto ravvisando in tutti una nota d’umanità seppure ben celata dietro rituali, freddezze, rigidità, preghiere sperticate recitate a voce altissima…Il pellegrinaggio, però, è una vera e propria ‘macchina’ rodata e auto rinnova il proprio successo grazie al passaparola, ai suoi miti (come quello di uscire completamente asciutti dal bagno nella fonte, cosa che Amurri nega), e alle dirette televisive delle quali lo scrittore nota l’effetto sfiancante su persone già provate dalla propria difficile fisicità. Così sogna il mare e l’estate che adora: «(…) il rumore della corrente fra le rocce sparse sulle sponde del fiume, mi fa provare nostalgia del meraviglioso periodo passato in riva al mare, tra il frinire delle cicale e il moto ipnotico regolare delle sue onde». Lorenzo se n’è andato proprio d’estate, la stagione che più amava, un anno fa, a 45 anni, lasciandoci anche il bellissimo Apnea. Da leggere! (Serena Grizi)
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento