#Nonleggeteilibri – “Un cuore semplice” e Felicita che forse sognava…i servizi internet geografici
«Non leggete i libri fateveli raccontare» (Luciano Bianciardi)
(Serena Grizi) Un cuore semplice di Gustave Flaubert – (Un cœur simple da “Tre racconti”) di Gustave Flaubert, Imagaenaria Ischia ed. 2014 – traduzione di Almerico Ribera. € 3,00 isbn 9788898494101, e-book Feltrinelli 0,99. Disponibile al prestito inter bibliotecario SBCR https://sbcr.comperio.it/
Nel racconto Un cuore semplice di Gustave Flaubert, 1877, Felicita vive un’esistenza, sembrerebbe, improntata a negare il suo nome, eroina ottocentesca al contrario, come seppero leggere molti scrittori fra i destini femminili. Rimasta orfana, dopo un periodo con un bovaro che la dedica a lavori pesanti, si fa domestica della vedova Aubain, signora benestante con due figli piccoli, un po’ altezzosa ma non cattiva, con cui resterà una vita. Disillusa nell’amore, il ragazzo che aveva nel cuore sposa una donna più grande di lui ma con qualche rendita, ne abbandona la ricerca. Potendo amministrare qualcosa del cibo che le spetta e un angolo della cucina, lo apre ai non pochi affamati fra soldati e rifugiati che passano da quelle parti, la casa non è nemmeno così lontana dal porto di Le Havre, e poi a suo nipote Vittorio, ritrovato dopo tanti anni assieme ad una delle sorelle da cui è stata separata da piccola. Vittorio che si fa sempre più grande e bello e che la va a trovare la domenica: pranzano assieme e poi al vespro lui s’annoda la cravatta, le dà il braccio e vanno a messa insieme. In quasi cinquant’anni ne accadono di cose e l’affetto riversato sul nipote Felicita l’ha già donato al massimo anche ai due bambini e poi ragazzi di casa, Paolo e Virginia. Cresciuti accanto alle sue sottane, dopo qualche apprensione per la salute delicata della piccola, condotta ai bagni di mare per rafforzarla, i ragazzi andranno poi in collegi diversi per ricevere un’educazione consona alla loro posizione ma anche le loro vite non saranno né fortunate né facili. Invecchierà per qualche anno accanto alla sua ‘padrona’ dalla quale non s’è mai allontanata se non per un giorno per far visita ai parenti non troppo distanti. Vittorio s’è imbarcato per lavoro e le arriva notizia che è arrivato nella lontana Cuba: un giorno si fa indicare da uno degli amici notabili della Aubain dove si trova Cuba sull’atlante e, scoperta questa carta dove poter visualizzare il bene supremo della sua esistenza, chiede di poterne vedere persino l’abitazione. Il notabile sorride senza sapere che la sua scarsa immaginazione, in confronto a quella di Felicita, farà ‘invecchiare’ irrimediabilmente il racconto, appena poco più di secolo dopo, considerata la nascita nel 2005 del più famoso servizio internet di individuazione geografica capace, partendo da una carta, di mostrare in tridimensionale persino una singola abitazione, se non proprio esattamente chi la abita. Ma Felicita, nella sua semplicità, sa guardare il bene ed è grata alla vita, pur se dopo tante sventure che le porteranno via anche l’amato Vittorio. Giungerà a rallegrarla lo splendido pappagallo Lulù, dono per la sua signora, che non lo vuole, di notabili di passaggio: volatile multicolore che la donna saprà legare a sé grazie alla capacità di addestrare e curare gli animali. Gioia finale della sua vita, quando tutto appare perduto, la salute e gli anni, quando le resta giusto la consolazione di continuare a decorare il più bell’altarino per la ricorrenza del Corpus Domini e, nelle sue ultime ore, confonde il volo dello Spirito Santo con quello colorato di Lulù che si libra alto sulla sua testa…Un racconto breve che è un romanzo ricco di avvenimenti e cambi di scena, la natura è centrale nella sua bellezza e nel mistero, uomini e donne ancora l’attraversano con fatica non distanti dal compiersi della rivoluzione industriale…Il libro in questione è un piccolo bel prodotto della editrice e libreria ischitana ‘Imagaenaria’ al Palazzo dell’Orologio ad Ischia Ponte, luogo di passaggi e incanti, di gatti ed ex libris magico quanto basta.
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