#Nonleggeteilibri – “Pioggia di novembre”, in mancanza di sole…
«Non leggete i libri fateveli raccontare» (Luciano Bianciardi)
(Serena Grizi) Pioggia di novembre di Mario Esposito, La Ruota edizioni ed. 2021 – € 10,00 isbn 9788831457521, e-book NO, audiolibro NO. Disponibile al prestito inter bibliotecario SBCR NO
Con una primavera e una quasi estate come queste il titolo risulta attraente come si veleggiasse verso le feste di Natale (senza ironia nei confronti d’una situazione climatica alla quale abbiamo ‘lavorato alacremente’). Pioggia di novembre è un romanzo giallo ben fatto pur nella sua quasi totale imperfezione. L’autore è al secondo titolo della serie e azzecca l’incipit che porta il lettore dentro la storia ‘con tutte le scarpe’ a motivo d’una mano che spunta da una collinetta smottata a causa della pioggia (richiamando, purtroppo, casi di cui ormai sono piene le cronache); azzecca l’atmosfera e alcune scene e un personaggio femminile simpatico. Lascia sullo sfondo protagonista e deuteragonisti senza caratterizzarli del tutto, tratteggiando superiori un po’ idioti e cattivi a causa della brama di potere e visibilità mediatica ‘alla Camilleri’, (ma con lui questi ‘cervelloni’ erano una novità), e si mette a descrivere, spesso, il tempo meteorologico e tutti i particolari d’una certa questione anche se non ce n’è bisogno. Il risultato alla fine è abbastanza avvincente anche se si ha la tentazione di saltare più di qualche pagina “di contorno” fra cui qualche scena fine a se stessa, che non fa procedere la storia in nessuna direzione. L’autore è un po’ innamorato della propria scrittura, la coccola, vuol renderla ben accetta al lettore con tutte le pensate che ci ha messo dentro e la cura si apprezza e si sente, solo che il risultato, depurato d’un quindici per cento di pagine sarebbe, crediamo, più snello e più ‘giallo’. La mano che spunta dalla collinetta risulta presto essere quella del giovane Francesco Chifenti, sparito nel nulla da qualche mese nel dolore profondo della sua famiglia. Un ragazzo semplice, senza grilli per la testa, che esce spesso con la bicicletta, anche di sera, come molti nella sua città che è Lucca, ma sparisce come se l’avessero rapito gli alieni. Cercare moventi d’un omicidio davanti la mancanza apparente di appigli d’una esistenza così normale, può essere pane per l’ispettore Massimo Greco ed i suoi fidati agenti Giorgetti e Manzini. La particolarità di questo ispettore è, a quanto pare, non avere grandi particolarità: non fa pranzetti in riva al mare, non brucia libri per scaldarsi, forse perché non è commissario, non lascia caffè e cappuccino sul tavolo del bar pur avendolo ordinato, forse perché non è vicequestore e per lo stesso motivo, forse, non è un donnaiolo indefesso. Ma i difetti esagerati aiutano sempre le storie e forse anche questa è una mancanza del buon Esposito, chissà…
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