#Nonleggeteilibri – L’altrui mestiere, tracce di Primo Levi
L’altrui mestiere di Primo Levi – Einaudi 1985 € 11,00 isbn 9788806185152 e-book € 6,99; disponibile al prestito inter bibliotecario SBCR www.consorziosbcr.net
Non tracce esigue ma importanti quelle lasciate da Levi, fra i nostri più grandi scrittori contemporanei, in questo divertente e istruttivo andarsi ad infilare nei mestieri degli altri, che per altro, sembrano attagliarsi bene a molte sue curiosità e conoscenze. Non si tratta proprio di racconti ma di articoli usciti per la maggior parte sul quotidiano La Stampa tra il 1964 e il 1984. Primo Levi è un chimico ed un lettore esigente prima che uno scrittore, alla ricerca di letture e curiosità per molti ma non per tutti: attratto perciò dalle letture complesse di Rabelais e di Queneau e dalle combinazioni insolite di elementi, in certi casi proprio quelli di Mendeleev (leggi: Calze al fulmicotone e Stabile instabile); e poi dalle meraviglie dell’entomologia, Romanzi dettati dai grilli, Le farfalle, Paura dei ragni. Alcune storie poi, curiosamente, avrebbero potuto diventare facilmente dei saggi, tanti sono gli spunti d’osservazione intelligenti, pindarici, nel loro trasvolare più discipline con garbo e divertimento, altri si esauriscono comodamente nelle 2/3 pagine dedicate ad ognuna. Come avverte Italo Calvino nell’articolo pubblicato in occasione dell’uscita del volume nel 1985, c’è qualche pezzo da antologia come La mia casa e proseguiremmo segnalando Tradurre ed essere tradotti anche per il finale meraviglioso: «È raro che resti indifferente nei confronti del traduttore, conosciuto o sconosciuto, che ha cacciato naso e dita nelle sue viscere: gli manderebbe volentieri, volta a volta o a un tempo, il suo cuore debitamente imballato, un assegno, una corona di lauro o i padrini.». Ecco, qui originalità, scardinamento dei vocabolari consunti, scrittura di getto ed erudizione producono una effetto di semplicità e naturalezza, a prima vista, che non lasciando indifferenti si fa rileggere ed ammirare per l’intenzione e la forza. I padroni del destino sembra scritto oggi e poi: Stefano Benni ha letto Inventare un animale per scrivere il suo Mondo babonzo illustrato da Altan con Perotti? Meraviglie tra fantasia, scienze naturali ed etimologie nei racconti: Domum servavit, Gli Scarabei, La forza dell’ambra… Levi racconta ancora cose importanti sul mestiere dello scrittore in Perché si scrive, Leggere la vita, Dello scrivere oscuro e altri: non manca, qui, di smentire sue precedenti convinzioni, confortato da maggiori studi e osservazioni in merito, non abbandonando mai il metodo empirico ma neppure il sistema dell’osservazione a distanza dei propri convincimenti. L’altrui mestiere si rivela oggi, oltre le sue molte qualità arcinote, una cassetta del pronto soccorso per intossicazioni da Google e Wikipedia; per chi qualche volta pensa, sconfortato, di dover insegnare o apprendere lingue morte o argomenti consunti. Qui non c’è un argomento che sembri consunto, e quindi che poi lo sia, in questa galleria divertita del sapere, dove verrebbe subito voglia di aggiungere anche nostri racconti, esperienze dirette e curiosità inespresse. Esiste un modo, allora, per galleggiare sul sapere, anche erudito, senza sprofondare nella noia del sentirlo e farlo sentire estraneo. (Serena Grizi)
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