Non ci stupiamo più di nulla
In una città dove i resti archeologici della dimora del primo imperatore della antica Roma nato (forse) proprio a Velletri, vengono trasformati tra l’indifferenza di tanti e l’indignazione di pochi, in una dimora ahimè ben poco nobile (un pollaio), non passiamo meravigliarci di nulla. Non possiamo meravigliarci né delle cose fatte né di quelle che si stanno facendo né di quelle che si faranno.
Potremmo elencarne a decine ma per pietà di chi ci legge, evitiamo.
Veniamo dunque all’ultima delle oscenità sfornate dalla politica locale ed osannate da centinaia di cittadini e cittadine veliternə.
Scriviamo dunque del cosiddetto “Parco Avventura” che si vorrebbe costruire attorno alla Fonte del Turano.
Dopo quattro anni di una stessa proposta relativa ad un’altra zona di pregio della nostra montagna (il Rifugio Forestale dell’Artemisio) rieccoci a dover difendere la Montagna di Velletri. Dunque non bastano gli attacchi che subisce ormai da decenni come ricordato anche dal bravo estensore dell’articolo attraverso abusivismo edilizio, discariche ed incendi, adesso dobbiamo sorbire anche questo.
Non dimentichiamo anche la chiesa-pagoda in costruzione al Cigliolo (obbrobrio architettonico post-moderno) ed il taglio “extra” di cui attualmente si sta occupando la magistratura. Ma la proposta del “parco avventura” non è solo una assurdità naturalistica ma cozza anche sia a livello tecnico (non il castagno bensì l’abete è idoneo a tali costruzioni) che a livello economico esistendone già due ai Castelli Romani.
Insomma si parla di montagna tanto per parlare, non conoscendone nulla e vedendola solo come un luogo dove divertirsi a discapito di tutto ciò che ci circonda. Una grande mucca da mungere un tempo luogo di svago per centinaia di cacciatori ed ora bracconieri ed ora sogno proibito di qualche imprenditore d’assalto mascherato da ambientalista. Il “greenwashing” è ormai di moda e tutti si adeguano.
Ci aspettiamo quanto prima la proposta che il Rifugio Forestale dell’Artemisio sia trasformato in un simpatico ristorantino in mezzo al bosco da far gestire agli amici degli amici.
Sarà l’ennesimo attacco che la nostra montagna subisce e che La Spinosa per l’Ambiente denuncerà pubblicamente attraverso i suoi comunicati.
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