Noi siamo… razza umana
Il fatto è noto. Arrivando nel 1933 negli Stati Uniti, Albert Einstein si trovò a dover dichiarare a quale razza appartenesse e la risposta fu: ‘umana’. La scappatoia di un ebreo in fuga dalla Germania nazista? Niente affatto: una realtà ampiamente accertata dalla moderna scienza biologica. Si può parlare di diversità fisico-somatiche, linguistiche e culturali tra popoli ed etnie, ma non di distinzione dell’umanità in razze.
Un concetto assurdo, che ha segnato e continua a segnare sanguinosamente la storia. Poiché dalla classificazione razziale si genera il razzismo e tutte le sue fobie. I fatti di Parigi, tragicamente emblematici, impongono la massima attenzione al fenomeno. Che presenta innumerevoli aspetti e contraddizioni.
I fatti di Parigi ce li abbiamo sotto gli occhi e nessuno può girarsi dall’altra parte. Non c’è un’altra parte, non c’è un’altra umanità. C’è l’Altro, l’altro da me, uguale e diverso da me, che ho la pelle di tutti colori e di un solo colore, come di un solo colore è il sangue che scorre nelle vene di tutti noi, razza umana che maledettamente «ha dentro di sé il piacere di odiare e di distruggere» (Einstein).
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