NO, LA BIBLIOTECA, NO!
Una telefonata ricevuta, un amico che ti gira una notizia alla quale stenti a credere, pur avendo avuto un accenno qualche giorno prima da un’altra persona che amareggiata commentava con desolazione: eppure, cercando poi conferme si viene a sapere che purtroppo vengono prese decisioni che non tengono conto della popolazione, che si ritrova privata di servizi fondamentalmente legati alla cultura e alla diffusione della stessa nel territorio castellano…
Sicuramente la maggior parte della gente non ne è ancora al corrente, perché la notizia è arrivata a pochi eletti che stanno cercando di far passaparola, che vogliono vederci chiaro e, soprattutto che non accettano l’ennesimo affossamento della cultura in una comunità come la nostra, dove giovani e meno giovani stanno cercando in tutti i modi di risollevare le sorti del bel centro castellano, penalizzato da “modernità e progresso”.
Entriamo nel vivo della questione: quanti di noi vanno in biblioteca? È un ambiente che da sempre affascina e incuriosisce con tutte quelle copertine colorate pronte per essere sfilate dallo scaffale e sfiorate, accarezzate, aperte o velocemente sfogliate facendo scorrere le pagine con la pressione del pollice, opposto alle altre dita.
A Rocca di Papa ne esiste una carinissima, molto ben fornita, si trova in Viale Enrico Ferri, poco distante dall’ex edificio comunale. Prima quella costruzione era una caserma dei carabinieri e successivamente una scuola media, nella quale anche chi scrive è stata alunna. Da decenni trasformata in biblioteca, prima diretta da un appassionato e preparatissimo dott. Carlo Cofini, che dal nulla, molti anni fa, raccogliendo inizialmente libri dalla popolazione, ha saputo creare una moderna e efficiente casa dei libri di tutti; oggi è diretta dalla dott.ssa Annalisa Gentilini e illuminata dal sorriso della dott.ssa Rosita Millevolte, giovane ed efficiente bibliotecaria che accoglie giovani, bambini, ragazzi, studenti e adulti con competenza e disponibilità senza fine. Ogni volta che ci capito trovo giovanissimi che studiano o fanno ricerca, anche aiutati dalla funzionaria, utenti che consultato internet con i pc disponibili, che scrivono, che condividono con altri i frutti della loro ricerca.
Torniamo di nuovo un attimo indietro nel tempo: nel 1997 la nostra biblioteca diviene parte attiva, cofondatrice, del SBCR, Sistema Bibliotecario Castelli Romani, un ente che permette una gestione in rete del servizio richiesto per soddisfare le esigenze dei cittadini tutti, lettori e studenti, ricercatori e appassionati videoamatori. Tale sistema è frutto di un’ elaborazione organizzativa che permette di poter usufruire di un allargato sistema di prestiti, grazie a un efficace collegamento in rete delle biblioteche di venti comuni dei Castelli Romani. Vasta l’utenza che ne fa uso e che ben ne apprezza una cultura senza campanilismi, divulgata anche attraverso due riviste Vivavoce e Castellinforma.
Ora tutto questo potrebbe aver termine: la notizia che circola rende noto che dal prossimo gennaio la nostra biblioteca non sarà più in rete, ma tornerà a un isolamento, una clausura – dice preoccupato chi dei libri ne ha fatto la sua vita – conseguenza che certamente non gioverà a nessuno.
Sconvolti e increduli, tutti coloro che ne sono al corrente fanno pressione presso le Istituzioni, perché tale provvedimento possa essere revocato e non diventare attivo dal prossimo gennaio 2019.
Tutti noi aspettiamo una smentita o una revoca del provvedimento, che sicuramente troverà il plauso tra tutti i cittadini che nella cultura credono fermamente e in tutti coloro che saranno futuri e prossimi lettori, ricercatori, appassionati…
Attendiamo fiduciosi.
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