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Museo Novecento Firenze : Filippo De Pisis, Giulio Paolini, Luca Vitone -18 marzo – 7 settembre 2022

Museo Novecento Firenze : Filippo De Pisis, Giulio Paolini, Luca Vitone -18 marzo – 7 settembre 2022
Marzo 16
13:08 2022

Museo Novecento

presenta

Filippo de Pisis. L’illusione della superficialità

Giulio Paolini. Quando è il presente?

Luca Vitone. D’après (De Pisis – Paolini)

18 marzo – 7 settembre 2022

Museo Novecento
Piazza di Santa Maria Novella, 10 – Firenze

Tre mostre, tre artisti, tre generazioni a confronto in un gioco di incastri e rimandi fatto di coincidenze iconografiche, strategie concettuali e passioni artistiche e letterarie: Filippo de Pisis, Giulio Paolini e Luca Vitone si incontrano al Museo Novecento in un dialogo a tre voci, all’interno di un progetto espositivo a partire dal 18 marzo e fino al 7 settembre 2022.

La nuova stagione di mostre propone un progetto espositivo sorprendente e del tutto originale, che consente di approfondire la conoscenza di tre artisti apparentemente molto diversi tra loro, rileggendone la produzione a partire da una prospettiva inedita. Tre mostre personali, separate ma interconnesse, che danno vita a un gioco di specchi e di confronti tematici.

Qualcosa accomuna il percorso artistico di Filippo Tibertelli de Pisis (Ferrara, 1896 – Milano 1956), eclettico pittore e letterato ferrarese, e quello di Giulio Paolini (Genova, 1940), uno dei grandi protagonisti dell’arte italiana e internazionale dagli anni Sessanta ad oggi. Le loro opere funzionano come rebus e allegorie, gli oggetti e gli elementi che compongono il loro repertorio visivo vanno decifrati per entrare nel gioco misterioso e spiazzante dell’arte, il cui significato ultimo rimane comunque inafferrabile. Molti dei lavori sia di De Pisis sia di Paolini sono un continuo andare e venire nella storia dell’arte.

Filippo De Pisis vestito da naturalista a Ferrara (1912)

Archivio Bona de Pisis, Roma

La mostra Filippo De Pisis. L’illusione della superficialità, nata da un’idea di Sergio Risaliti, co-curata con Lucia Mannini e organizzata in collaborazione con l’Associazione per Filippo De Pisis, ospiterà oltre quaranta opere del pittore e letterato ferrarese al primo piano del Museo Novecento. Accusato spesso di perseguire una pittura dalla “superficialità decorativa” di matrice neo-impressionista – per via della pennellata rapida e leggera e dei piacevoli accostamenti cromatici – De Pisis ha invece costruito molti dei suoi maggiori dipinti tramite un gioco di rimandi e riferimenti, autobiografici e culturali.

Giulio Paolini, Studio per “Interno metafisico”, 2021 © Giulio Paolini. Foto Luca Vianello.

Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino

Tra i grandi maestri dell’arte italiana del Novecento, Giulio Paolini è il protagonista di un progetto espositivo inedito, che riunisce opere della sua produzione più recente in dialogo con l’architettura rinascimentale delle sale al piano terra del Museo Novecento. Il titolo della mostra, Quando è il presente?, a cura di Bettina Della Casa e Sergio Risaliti, è ripreso da una lettera scritta nel 1922 da Rainer Maria Rilke a Lou Andreas Salomè, da cui Giulio Paolini trae spunto per condurre una propria meditazione sul tempo e sulla nostra impossibilità di afferrarlo, combinando gli interrogativi sul ruolo dell’arte e la figura dell’artista con quelli sull’esistenza e il suo fluire.

Luca Vitone, ALTER-EGO (COINCIDENZE), 2022. Courtesy dell’artista;

Galleria Rolando Anselmi, Roma, Berlin; Galerie Christian Nagel, Berlin, Cologne, Munich; Galerie Michel Rein, Paris, Bruxelles

De Pisis e Paolini costituiscono due importanti riferimenti per Luca Vitone, che entra nella costruzione del progetto espositivo continuando questa mise en abyme con una serie di opere site-specific all’interno della mostra D’après (De Pisis – Paolini). Mentre un dipinto di De Pisis dà modo a Vitone di elaborare una scultura olfattiva il cui profumo pervade una stanza del museo, opera realizzata in collaborazione con Maria Candida Gentile e ispirata alla tela Il gladiolo fulminato, conservato a Ferrara e volutamente non presente in mostra, nell’altro caso Vitone ha recuperato dallo studio di Giulio Paolini della polvere, diventata materiale pittorico per realizzare un acquarello che attraverso questo espediente vuole mettere in scena l’atelier dell’artista. L’operazione di Vitone si completa con una doppia installazione all’interno dello spazio espositivo che ospita la mostra dedicata a De Pisis.

Tre mostre che creano un dedalo di riferimenti e di connessioni tra un universo artistico e l’altro, e che trasportano lo spettatore in “teatro dell’evocazione”.

 

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