MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VILLA GIULIA – Il popolo più religioso: La disciplina etrusca
Indirizzo: Piazzale di Villa Giulia, 9 – 00196 – Roma tel. +39 06 3226571; fax +39 06 3202010 Mail e sito web: mn-etru.comunicazione@beniculturali.it; www.villagiulia.beniculturali.it Orario: dal martedì alla domenica 9.00 – 20.00, lunedì chiuso. Ticket: intero € 8,00; ridotto € 4,00; Abbonamento per ingressi illimitati da 3 mesi (intero € 12,00; ridotto: € 6,00), 6 mesi (intero € 16,00; ridotto: € 8,00); 12 mesi (intero € 24,00; ridotto: € 12,00). GRATUITO per gli aventi diritto e per tutti LA PRIMA DOMENICA DEL MESE
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Ciclo di conferenze “Gli Etruschi senza mistero” Storia, fortuna, miti e presunti “misteri” di un popolo che ha “fatto” l’Italia in un ciclo di conferenze comprese nel biglietto del museo
Il popolo più religioso: La disciplina etrusca Giovedì 5 aprile 2018, ore 17.00
Gentes ante omnes alias eo magis dedita religionibus, quod excelleret arte colendi eas.
“Un popolo più di ogni altro dedito alle pratiche del culto, in quanto primeggiava nel coltivarle.”
Con questa frase, il celebre storico Tito Livio (V, 1, 6).), contemporaneo di Augusto, evidenziava il ruolo giocato dalla religione, dalle pratiche e dalle istituzioni a essa legate nella società etrusca. Dai culti gentilizi, che avevano come oggetto gli antenati e come luogo privilegiato le tombe, alle manifestazioni del sacro di carattere collettivo e cittadino, come i templi, gli altari, i luoghi preposti a trarre gli auspici e le stesse città, che dovevano essere rigorosamente fondate etrusco ritu, ossia nel rispetto della prassi rituale etrusca. Il tutto regolato da una disciplina ferrea e rigorosa, che gli Etruschi stessi attribuivano a Tagete, un bambino miracolosamente apparso da una zolla di terra, grazie alla cui saggezza erano state rivelate quelle peculiari tecniche divinatorie che avevano reso grande la fama dei Tirreni in tutto l’Occidente. E che parimenti contribuiva ad attribuire un’aura del tutto particolare ai sacerdoti specializzati in queste pratiche, gli aruspici, il cui aspetto era così peculiare da aver indotto già Catone il censore a “meravigliarsi che un aruspice non si mettesse a ridere quando vedeva un altro aruspice” (Cicerone, Della Divinazione, 2, 51).
Di tutto questo e molti altri aspetti poco noti della religione e dei miti etruschi si parlerà, all’indomani delle festività pasquali, nella prossima conferenza del fortunatissimo ciclo “Gli Etruschi senza mistero”, iniziato lo scorso novembre e curato dal Direttore del Museo, Valentino Nizzo, in programma il prossimo 5 aprile alle ore 17.00.
Il ciclo di conferenze: Gli Etruschi senza Mistero Villa Giulia ottobre 2017-maggio 2018
«È in verità impressionante il constatare che, per due volte nel VII secolo a.C. e nel XV d.C., pressoché la stessa regione dell’Italia centrale, l’Etruria antica e la Toscana moderna, sia stata il focolaio determinante della civiltà Italiana». Con queste parole Jacques Heurgon, uno dei massimi etruscologi del XX secolo, rifletteva con stupore quasi entusiastico sulla mirabile coincidenza tra la grandezza delle genti toscane nel periodo cosiddetto Orientalizzante, prima, e in quello Rinascimentale, poi. Perché allora non coinvolgere un pubblico il più ampio possibile in una riflessione sul mondo etrusco, nella cornice di una delle Ville più importanti e suggestive del Rinascimento italiano, scelta come dimora per la raccolta più rappresentativa al mondo di materiali relativi al popolo etrusco? Così è nata l’idea di promuovere e
Il ciclo di conferenze è curato da Valentino Nizzo, Direttore del Museo. Le conferenze, della durata di circa un’ora/un’ora e mezzo, avranno luogo uno o due giovedì al mese da ottobre a maggio. La partecipazione è inclusa nel costo del biglietto, con le riduzioni e le gratuità previste per legge. L’ingresso è gratuito per i titolari dell’abbonamento. Su richiesta verranno rilasciati attestati di partecipazione per gli usi consentiti per legge. Non è necessaria la prenotazione. L’accesso sarà possibile fino a esaurimento dei posti disponibili.
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