Museo Federico II: un progetto culturale per la città di Jesi
Firma della Convenzione tra Fondazione Federico II Stupor Mundi e Fondazione Marche per il finanziamento della realizzazione a Jesi del “MUSEO FEDERICO II” dedicato all’imperatore Federico II di Hohenstaufen.
E’ stata siglata oggi a Jesi la convenzione tra Fondazione Federico II Stupor Mundi e Fondazione Marche, per il finanziamento della realizzazione del “Museo Federico II” dedicato al grande imperatore Federico II di Hohenstaufen. A firmare l’atto i presidenti delle due Fondazioni, Gennaro Pieralisi e Francesco Merloni, nel corso di una conferenza stampa presso l’Hotel Federico II, cui sono intervenuti il sindaco di Jesi Massimo Bacci, Mario Pesaresi vice presidente operativo della Fondazione Marche, Walter Darini e Nunzio Tartaglia consiglieri della Fondazione Marche, William Graziosi segretario generale della Fondazione Federico II Stupor Mundi, e Cristofer Giorgilli amministratore delegato della Volume Srl.
Per l’opera, che vedrà la luce nel dicembre 2016, la Fondazione Marche ha stanziato 1,5 milioni di euro, esclusivamente destinati alla realizzazione dell’allestimento museale che avrà sede a Palazzo Ghislieri Nuovo, a pochi metri dal luogo in cui lo “Stupor Mundi” nacque sotto una tenda, il 26 dicembre 1194. Si tratta del più grande investimento privato nelle Marche in cultura, e della maggiore donazione della storia di Fondazione Marche.
Il Museo nasce dall’impegno della Fondazione Federico II Stupor Mundi di Jesi che ha, tra le proprie finalità istituzionali, quella di valorizzare, promuovere e divulgare la vita, le attività, la figura e la personalità di Federico II. Il progetto è scaturito dal desiderio dell’imprenditore jesino Gennaro Pieralisi di consacrare a Federico un luogo che possa ripercorrerne la vita, rappresentarne le opere e promuovere la conoscenza delle vestigia sparse in Italia e in Europa, al fine di valorizzare l’origine jesina di una delle più affascinanti e celeberrime personalità della Storia. Una figura centrale nella storia dell’Europa e particolarmente significativa nel momento attuale, quale possibile punto di riferimento di una identità europea fondata sul dialogo tra culture.
La Fondazione Marche è stata costituita per operare esclusivamente nell’interesse del territorio della regione Marche e “più specificatamente con finalità e iniziative di sostegno e promozione della ricerca e dell’innovazione tecnologica e scientifica e della connessa attività culturale e di formazione tecnica professionale scientifica e manageriale nell’interesse dello sviluppo del Territorio”. Sulla base della possibile ricaduta su enti e imprese marchigiane e dell’interesse per lo sviluppo economico della regione Marche, la Fondazione ha pertanto deciso di sostenere il progetto museale.
Fondazione Marche ha concentrato le proprie iniziative nel settore delle start up con particolare riferimento a quelle del settore culturale dove, dal 2015, interviene nella realizzazione della prima START UP SCHOOL in Europa per il settore della cultura.
Coerentemente con ciò, il contributo a favore del Museo Federico II persegue l’obiettivo di uno sviluppo economico territoriale anche attraverso possibili start up di giovani nel settore.
Il “Museo Federico II” intende attrarre a Jesi e nelle Marche flussi turistici numerosi e qualificati, in grado di esercitare un positivo impatto economico ed occupazionale. L’operazione culturale vuole accrescere a livello nazionale ed internazionale l’immagine di un territorio privilegiato dalla Storia, grazie a personaggi quali – oltre a Federico II di Svevia – Giovanni Battista Pergolesi, Gaspare Spontini e Lorenzo Lotto.
Un allestimento da oltre 2 milioni di euro, comprensivi degli interventi strutturali e impiantistici per la messa a norma di Palazzo Ghislieri in ottemperanza alle disposizioni di legge in materia di sicurezza applicate ai progetti museali.
La nascita del Museo Federico II è resa possibile grazie a fondi privati (in primo luogo Fondazione Marche) e si avvale inoltre dei contributi della Regione Marche e del Comune di Jesi. Collaborano a vario titolo: la Fondazione Pergolesi Spontini e la Fondazione Federico II di Hohenstaufen, oltre ad altre istituzioni pubbliche e private in via di coinvolgimento. La Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ha concesso in locazione Palazzo Ghislieri Nuovo, sede del museo.
Al termine di un percorso di selezione, la realizzazione del progetto museografico è stata affidata alla Volume Srl di Milano (società capofila di Euphon, Studio’80, Datadigit, Castagna-Ravelli, Sydonia Production). Il progetto si avvale della prestigiosa curatela scientifica del prof. Alessandro Barbero.
Ufficio stampa Fondazione Pergolesi Spontini per conto della Fondazione Federico II Stupor Mundi:
Simona Marini – ufficiostampa@fpsjesi.com – mob. 393 9570691 – tel. 0731 202944
Ufficio stampa Fondazione Marche:
PRESSCOM: Gianni Moreschi – g.moreschi@presscom.it – mob.347 6639520
Davide Amicucci – d.amicucci@presscom.it – mob. 333 2042497
La Fondazione Federico II Stupor Mundi di Jesi ha, tra le proprie finalità istituzionali, quella di valorizzare, promuovere e divulgare la vita, le attività, la figura e la personalità di Federico II, anche mediante l’uso delle nuove tecnologie. La suddetta Fondazione si propone, tra gli altri, l’obiettivo di promuovere e tutelare il patrimonio artistico e culturale riconducibile a Federico II, ad uso e beneficio pubblico ed anche al fine di valorizzare la storia della stessa Città di Jesi.
Tali finalità si concretizzano nella volontà di costituire un museo destinato a celebrare la figura di Federico II di Svevia, nato a Jesi il 26 dicembre del 1194, e di narrarne l’influenza nel contesto della storia locale, nazionale ed europea.
Il progetto è scaturito dal desiderio dell’imprenditore jesino Gennaro Pieralisi di consacrare a Federico un luogo che possa ripercorrerne la vita, rappresentarne le opere e promuovere la conoscenza delle vestigia sparse in Italia e in Europa, al fine di valorizzare l’origine jesina di una delle più affascinanti e celeberrime personalità della storia moderna e realizzare un’istituzione che attragga a Jesi e nelle Marche flussi turistici numerosi e qualificati, in grado di esercitare un positivo impatto economico e occupazionale.
Il museo dedicato all’imperatore svevo dal cuore arabo, lo “Stupor mundi” che fu nipote di Barbarossa, protettore delle arti, nonché grande innovatore nel campo delle leggi, della politica e delle scienze, sarà un museo storico di narrazione, sviluppato in 16 sale e fondato su collezioni digitali, installazioni multimediali e attrazioni polisensoriali.
Dal punto di vista dei linguaggi e delle tecniche, il museo – anche in considerazione della scarsità di reperti disponibili – adotterà un approccio mixed media fondato su nuovi strumenti tecnologici e “patrimoni digitali” utilizzati non come repliche di oggetti reali ma quali elementi che consentono l’impiego di tutte le potenzialità della comunicazione multimediale e multichannel proponendo un mix di esperienze con componenti informative ed educative, emozionali e di intrattenimento.
Questo approccio è conforme al principio sempre più seguìto anche in ambito museale definito come edutainment, neologismo coniato da Bob
Heyman per indicare una forma di intrattenimento finalizzata sia ad educare sia a divertire.
Il museo multimediale ricostruirà quindi la vita, le opere e i territori di Federico II in un emozionante percorso didattico che accompagnerà i visitatori alla scoperta di quest’affascinante quanto enigmatica figura storica.
La sede designata ad accogliere il futuro museo è già stata identificata in Palazzo Ghislieri, edificio che si trova nella Piazza Federico II, una delle piazze più prestigiose di Jesi.
Sorta sul luogo dell’antico Foro romano, all’incrocio fra il Cardo e il Decumano massimi, la piazza ha subìto numerosi mutamenti durante il corso dei secoli fino a raggiungere la sua conformazione attuale tra il XVII e il XVIII secolo. Era la piazza centrale della città, luogo di rappresentanza del potere comunale, dove si svolgevano le grandi cerimonie pubbliche, sia civili che religiose, come ad esempio il Palio di San Floriano.
Proprio in questa piazza, il 26 dicembre 1194, nacque Federico II di Svevia, futuro imperatore del Sacro Romano Impero, il quale concesse grandi privilegi e riconoscimenti a Jesi, tra i quali il titolo di Città Regia.
Forte di questa rilevante connessione con il territorio, ecco che il museo, come si desume anche dalle intenzioni della committenza, deve calarsi necessariamente nel contesto per dialogare con il territorio circostante, attivando una rete di connessioni virtuose che lo rendano un’opportunità di rilancio economico e culturale per Jesi e per tutta la Vallesina.
Investita dell’appellativo di Città Regia dall’imperatore Federico II, Jesi è una città di antiche e importanti tradizioni industriali che le sono valse, sin dalla fine dell’Ottocento, l’appellativo di “Milano delle Marche”.
Sin dall’epoca medievale, Jesi è uno dei centri più importanti e attivi della regione.
“Città esemplare”: così l’Unesco definisce Jesi, per la capacità di preservare un patrimonio secolare architettonico, artistico e culturale altamente suggestivo.
Federico II di Svevia, Giovanni Battista Pergolesi, Gaspare Spontini, Lorenzo Lotto sono alcuni tra i grandi del passato che la Storia ha legato indissolubilmente alla città.
A testimonianza del suo glorioso passato storico, che nel XII secolo l’ha vista anche piccola capitale della Respublica Aesina, Jesi conserva un centro storico ancora circondato da una cinta muraria del XV secolo pressoché
intatta al cui interno si ergono:
• Il Teatro G.B. Pergolesi, uno dei 25 Teatri di Tradizione italiani attivi riconosciuti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo. Inaugurato nel 1798, il teatro offre una Stagione lirica di prestigio che insieme al Festival Pergolesi Spontini richiama ogni anno un pubblico esigente e appassionato.
Di particolare rilevanza, tra le altre, le attività di natura musicologica che al suo interno vengono condotte sistematicamente intorno a Pergolesi e Spontini, attività che consentono la predisposizione delle edizioni musicali e delle rappresentazioni delle opere dei due grandi Compositori, improntate al rispetto delle tecniche esecutive e stilistiche.
• La Pinacoteca Civica–Palazzo Pianetti – con la magnifica Galleria Rococò, lunga più di 70 metri, unico esempio del genere in tutta l’Italia centro-meridionale – conserva alcuni dei più begli esemplari di Lorenzo Lotto insieme al suo capolavoro, la pala di Santa Lucia davanti al giudice (1532), accanto ad opere pregevoli di pittori quali Agabiti, Presutti, Pomarancio, Antonino Sarti, Carlo Maratta.
Nella collezione d’arte contemporanea sono presenti opere, tra gli altri, di Tamburi, Guttuso, Guidi, Cantatore, Paolucci, Sassu, Trubbiani, Remo Brindisi, Nino Caffè, Michelangelo Pistoletto, Omar Galliani, ecc.
• Il Palazzo della Signoria, uno dei più imponenti palazzi pubblici delle Marche, costruito tra il 1486 e il 1498 dal celebre architetto senese Francesco di Giorgio Martini, ospita oggi la Biblioteca Comunale Planettiana.
La Biblioteca custodisce numerosi fondi librari antichi e moderni – con volumi di eccezionale pregio e rarità che vanno dal XV al XIX secolo – l’Archivio Storico Comunale e numerosi archivi nobiliari, di enti e di privati. Il portale d’ingresso del Palazzo è sormontato da un’edicola rettangolare recante un grande leone rampante, stemma della città. Oltre ai vari ordini di logge di particolare raffinatezza, sono da segnalare al suo interno pregevoli sale decorate con cinquecenteschi arredi e soffitti lignei a cassettoni e i due preziosi globi della fine del XVII secolo, opere in pergamena del celebre cartografo veneto Vincenzo Coronelli.
In virtù della sua valenza strategica, numerosi enti pubblici e privati sono stati coinvolti a vario titolo nel Progetto Museale, in particolare:
– la Fondazione Federico II Stupor Mundi, di cui l’ing. Gennaro Pieralisi è Fondatore e Presidente, che avrà il compito di realizzare e gestire la nascente struttura;
– la Fondazione Marche, nella figura del Vice Presidente Operativo dott. Mario Pesaresi e della dott.ssa Anna Martina;
– la Fondazione Pergolesi Spontini, nelle figure del Presidente, dott. Massimo Bacci, e dell’Amministratore Delegato, dott. William Graziosi che agisce anche in qualità di Segretario Generale della Fondazione Federico II Stupor Mundi;
– il Comune di Jesi, nella figura del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura dott. Luca Butini;
– la Fondazione Federico II Hohenstaufen di Jesi, nella figura della Vice Presidente, Direttore del Centro Studi, dott.ssa Franca Tacconi.
La Regione Marche partecipa con un proprio contributo alla realizzazione del progetto.
Un Comitato consultivo, composto dal dott. Cesare Annibaldi, dal prof. Guido Guerzoni dell’Università Bocconi di Milano e dal dott. Alberto Rossetti di Civita cultura, affianca la committenza.
Il progetto si avvale della prestigiosa curatela scientifica del prof. Alessandro Barbero, già allievo del prof. Giovanni Tabacco, docente di Storia Medievale all’Università del Piemonte, uno dei massimi medievisti del momento, esperto in comunicazione multimediale, autore e ospite abituale di trasmissioni RAI come Superquark, Il Tempo e la Storia, a.C.d.C., collaboratore de Il Sole 24 Ore, autore di saggi e romanzi, ecc,.
In parallelo, la prof. Anna Laura Trombetti Budriesi, docente di Storia Medievale – e Federiciana in particolare – all’Università di Bologna, è stata invitata a curare la ricerca iconografica.
La Fondazione Pergolesi Spontini curerà gli aspetti legati ai contributi musicali, con il coinvolgimento del prof. Francesco Zimei dello IASM de L’Aquila, esperto musicologo dell’epoca duecentesca.
Al termine di un percorso di selezione, la realizzazione del progetto museografico è stata affidata alla Volume Srl di Milano (società capofila di Euphon, Studio’80, Datadigit, Castagna-Ravelli, Sydonia Production).
Informazioni:
Fondazione Federico II Stupor Mundi
Uffici: Largo Francesco Degrada, 5
60035 JESI (AN) – I
Tel. + 39 0731 202944
info@federicosecondostupormundi.it
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