Nei giardini del Museo del Saxofono di Fiumicino sabato 19 settembre 2020 è di scena il jazz sorridente di Alberto Botta & Friends. Una sorta di “Comune Musicale” creata e capitanata da Alberto Botta, il mitologico batterista di Renzo Arbore e di “Quelli della Notte”.
Accerchiato dai migliori musicisti swing della capitale, Alberto ha costituito una BJCG, una Band di Jazz Controllato e Garantito. Un repertorio affatto scontato, ma frizzante e coinvolgente, costituito dai grandi capolavori di George Gershwin, Cole Porter, Irving Berlin e Duke Ellington che non lesina incursioni nel jazz degli ruggenti anni ’20. Un evento volutamente confezionato per ricreare quell’atmosfera e quello spirito estroverso tipico dell’epoca swing.
Eclettico, spassoso, dirompente, Botta suona, fischietta, parla col pubblico, fa battute, diverte e si diverte. “Il jazz – afferma – da sempre è creatività, energia, feeling e nasce come musica popolare e di intrattenimento. Poi è finito nei teatri diventando qualcosa a metà tra musica classica e pop… Ma prima, ed è l’epoca a cui mi piacer riferirmi, era una musica da ballare, e gioiosa che voleva far divertire la gente: per questo non mi vergogno di scherzare con i suoni e con il pubblico e di mischiare il jazz con l’entertainment”.
“E’ trascorso solo un anno ma sembra si tratti di un’epoca lontana, tanto l’emergenza Covid-19 ha cambiato le nostre abitudini di vita – afferma Attilio Berni direttore del Museo – Come sempre la musica e l’arte, che parlano al corpo e alla mente, ci hanno aiutato a non smarrirci continuando a comunicare emozioni che alleggeriscono le nostre tensioni interiori. La musica trasforma il nostro corpo in una cassa di risonanza, crea armonie e dissonanze, intreccia note, sensazioni, memoria e identità creando i presupposti emotivi fondamentali per un riavvio alla normalità. È per questo motivo che il Museo del Saxofono di Fiumicino ha deciso, caparbiamente, di continuare gli spettacoli di musica dal vivo, continuando ad essere anche un luogo d’incontro, dove ascoltare buona musica, conoscere i vecchi e nuovi talenti riscoprendo quel senso di appartenenza a una comunità, ma soprattutto confidando nella fiducia e fidelizzazione di chiunque coltivi nel proprio animo una sincera curiosità culturale e passione musicale”. |
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