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Museo d’Arte Moderna di Bologna – L’inferno dello sguardo

Museo d’Arte Moderna di Bologna – L’inferno dello sguardo
Settembre 30
16:45 2019

L’inferno dello sguardo
Dal mondo umano e animale di Maurice Maeterlinck
di Luca Scarlini, Moe Yoshida, Luca Veggetti, Paolo Aralla
nell’ambito di Bologna Modern
Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Project Room
giovedì 10 ottobre 2019 h 19.30
Bologna, 30 settembre 2019. La Project Room del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
accoglie L’inferno dello sguardo. Dal mondo umano e animale di Maurice Maeterlinck, atto
performativo di Luca Scarlini, Moe Yoshida, Luca Veggetti, Paolo Aralla.
La performance avrà luogo giovedì 10 ottobre 2019 alle h 19.30 con ingresso libero fino a
esaurimento dei posti disponibili. Prenotazione obbligatoria dal 1 ottobre 2019 telefonando
allo 051 6496611.
Il progetto propone una nuova forma di espressione che, attraverso una struttura spazio temporale costruita da un performer/narratore, alcune marionette a bastone azionate da una danzatrice e una complessa rete di relazioni tra luce, suono, gesto, musica, movimenti e parole,
esplora una dimensione dilatata da cui far emergere un’identità virtuale.
L’asse tematico è quello dell’universo teatrale e poetico di Maurice Maeterlinck, profetico
maestro del simbolismo, che ha esercitato un’importante influenza sul teatro del Novecento.
Partendo da uno dei capolavori teatrali dell’autore fiammingo, I Ciechi, intessuto di rimandi
alla pittura di Brueghel e alla mistica negativa di Ruysbroeck l’ammirevole, il progetto ne
esplora i riflessi sui suoi saggi dedicati alla natura, mirando ad esprimere i temi e i motivi che li
accomunano: la relazione tra uomo e natura, tra spirito e carne, tra vita e morte, tentando di
afferrare o immaginare la capacità di percepire il mistero che l’uomo ha progressivamente perso, quella visione-volontà dell’universo che Maeterlinck provava ad avvicinare attraverso le sue
osservazioni sui fenomeni naturali.
Si tratta pertanto di una ricerca contemporanea sull’archetipo, sia dal punto di vista generale
della struttura spazio-temporale, che della creazione delle marionette. Esse sono infatti un
elemento fondamentale, il medium che evoca i lineamenti di ciò che viene raffigurato dal narratore. Il perfomer/narratore, in questo contesto, non è solo una soluzione per strutturare la
complessità della tematica, ma diventa il cuore stesso di un progetto che incarna il tentativo di
sperimentare una nuova forma teatrale. Il racconto muta sempre a partire da una sequenza di
temi e storie, immagini ed epifanie, che mutano di giorno in giorno, a seconda delle suggestioni
e delle dinamiche.
1
Il tema principale de I Ciechi è il crollo di un universo, la fine di un ecosistema, il termine di un
mondo trasformato in una stella morta. I personaggi sono persone prive di vista che si trovano
in una foresta oscura, che si interrogano sulla misteriosa scomparsa di un prete che era la loro
guida. La dimensione percettiva è al centro di questo capolavoro: “Sento luci di stelle che cadono dal cielo” dice un personaggio, frase che evoca una singolare capacità sensoriale di connettere ciò che circonda i protagonisti con il loro mondo interiore, portandoci a immaginare i
ciechi di Maeterlinck come un gruppo di esseri che hanno sviluppato organi sensoriali particolari, comuni nel mondo animale ma a noi completamente sconosciuti. La marionetta può essere
vista come una personificazione allegorica di questi organi sensoriali: una forma antropomorfa
di sensi ricettivi perduti, fantasmi che in un passato remoto ci fornivano una connessione diretta con la natura. Come meduse primordiali, creature degli abissi immoti del tempo, gli esseri
umani aspirano a una comprensione che sfugge loro. Resta solo la comprensione di piccole frazioni di spazio e tempo.
Il progetto sonoro si concentra sull’idea di amplificare a dismisura la tensione percettiva uditiva evocata dal testo, seguendone il percorso emotivo che, partendo dal silenzio, attraversa in
maniera analitica ogni input sonoro dell’ambiente, dal singolo fruscio di foglia, al soffio del
vento, alla preghiera mormorata quasi come respiro, in un lento e inesorabile crescendo di tensione fino al parossistico e disperato pianto finale del bambino.
L’inferno dello sguardo trasforma la Project Room del MAMbo in un microcosmo, uno spaziotempo intimo capace di suggerire la sensazione che si ha nell’osservare un’arnia o un acquario,
in cui circola l’energia di un ecosistema espressivo.
La performance ci restituisce una visione di universo senza tempo, densa di allegorie e simboli,
spingendoci interrogarci sulla capacità di espandere l’immaginazione, i sensi, le forme di comunicazione, la relazione con la natura.
L’inferno dello sguardo
racconto/narratore: Luca Scarlini
ideazione e realizzazione marionetta: Moe Yoshida
regia, coreografia e dispositivo: Luca Veggetti
musica e progetto sonoro: Paolo Aralla
danzatrice/marionettista: Stefania Tansini
azione mimica: Marcella Faraci Rukavina
produzione: Torri dell’Acqua Budrio e Fondazione “Giorgio Cocchi”
con il supporto di: Comune di Budrio
con il contributo di: Regione Emilia-Romagna
nell’ambito di: Bologna Modern
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Informazioni generali:
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
tel. +39 051 6496611
www.mambo-bologna.org – info@mambo-bologna.org
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna
Instagram: @mambobologna
Twitter: @MAMboBologna
Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei
e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it
Elisa Maria Cerra  – e-mail elisamaria.cerra@comune.bo

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