Mortalità per Coronavirus nel Mondo
Grottaferrata, 5 maggio 2020
Mortalità per Coronavirus nel Mondo, Cina, Italia, USA, Africa e India dal 21 gennaio 2020, quando la World Health Organization ha pubblicato il suo primo Situation Report-1.
Il numero totale dei morti nel mondo, circa 240.000, e nelle nazioni più colpite, USA e Italia, mostrano segni di saturazione, ma l’aumento globale è più che lineare. Nelle grandi regioni, Africa e India, non ci sono aumenti significativi, anche se in India negli ultimi cinque giorni i numeri stanno crescendo in modo tangibile. Inoltre l’India ha sorpassato l’Africa, i cui dati però sono molto dubbi perchè una buona frazione dei morti non vengono neanche registrati. In Cina, dove tutto è iniziato, non ci sono praticamente più casi, con un solo morto negli ultimi dieciotto giorni.
L’Italia è ancora al secondo posto al Mondo con quasi 29.000 morti, ma mentre la distribuzione relativa macroregionale è costante da quattro settimane, il Centro mostra un leggero aumemto.
La pandemia ancora imperversa, ma la sua virulenza non è esplosiva, quindi la situazione generale è moderatamente positiva, anche se ci sono delle criticità da seguire attentamente.
Le autopsie dei morti con coronavirus hanno rivelato trombi diffusi in tutti gli organi del corpo e specialmente nei polmoni, ed è noto che i trombi polmonari:
– colpisono di più i maschi che le femmine,
– aumentano con l’età,
– aumentano passando dagli asiatici, ispanici, bianchi, neri.
Questi dati sono in accordo con quanto si conosce al momento sulla mortalità del coronavisus. Infatti muoiono più maschi che femmine e più anziani che giovani, e le prime statistiche negli USA mostrano una mortalità, normalizzata alla stessa popolazione, dei neri almeno due volte superiore rispetto alle altre razze/etnie. A causa dei trombie/o embolie, è stato deciso negli ospedali italiani di aggiungere al protocollo terapeutico l’EPARINA, classico fluidificante del sangue. Allora per il resto della popolazione, specialmente i più esposti per età, sesso e razza, potrebbe essere utile come prevenzione l’assunzione della comune aspirinetta (cardioaspirina) a stomaco pieno, sempre naturalmente dietro consiglio del medico di famiglia.
A pag. 5 sono riportati due grafici della MORTALITÀ (numero di morti con coronavirus per milione di abitanti) in funzione del REDDITO PRO CAPITE per tutte le regioni italiane, e la linea rossa, che è il best fit esponenziale dei dati, mostra che esiste una correlazione tra il coronavirus e la ricchezza. É verosimile che anche la densità di popolazione possa favorirne la diffusione, e allora a pag. 6 essa è graficata in funzione della densità di popolazione, e a prima vista c’è una strana correlazione lungo due diagonali. Allora a pag. 7 la MORTALITÀ è stata riportata in funzione del REDDITO per km2 che tiene conto anche della DENSITA’ della popolazione, e il risultato mostra che esiste una correlazione esponenziale, e la Lombardia è piuttosto isolata con il suo primato del 53% dei morti avendo il 17% della popolazione italiana. Per migliorare la statistica sulla densità, è stato utilizzato il dato altimetrico dell’ISTAT, con il quale sono stati corretti i grafici di pag. 6, e a pag. 8 la distribuzione regionale è molto più omogenea della precedente. Quindi a pag. 9 è stata riportata la MORTALITA’ in funzione della DENSITA’ EFFETTIVA, e questa volta il risultato è migliore rispetto a quello di pag. 7. Quindi esiste una stretta correlazione tra la mortalità da coronavirus e la ricchezza/densità effettiva di popolazione.
Valle d’Aosta (VDA), Piemonte (PIE), Lombardia (LOM), Veneto (VEN), Trentino (TRE), Alto Adige (ALA), Friuli Venezia Giulia (FVG), Liguria (LIG), Emilia Romagna (EMR), Toscana (TOS), Marche (MAR), Umbria (UMB), Abruzzo (ABR). Lazio (LAZ), Molise (MOL), Campania (CAM), Puglia (PUG), Basilicata, (BAS), Calabria (CAL), Sardegna (SAR), Sicilia (SIC).
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