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Morandi racconta. Il fascino segreto dei suoi fiori

Morandi racconta. Il fascino segreto dei suoi fiori
Settembre 25
18:29 2020

RE-COLLECTING
Morandi racconta. Il fascino segreto dei suoi fiori
a cura di Alessia Masi
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
25 settembre – 15 novembre 2020

Nell’ambito di un nuovo ciclo di focus espositivi denominato RE-COLLECTING, che indagherà aspetti particolari, opere e temi delle collezioni MAMbo e Museo Morandi, Morandi racconta è un calendario di tre appuntamenti a cadenza bimestrale, che comprende iniziative di approfondimento su alcuni temi della ricerca artistica di Giorgio Morandi.
Il primo focus, visibile da oggi 25 settembre al 15 novembre 2020, è dedicato ai fiori, soggetto che l’artista bolognese amava particolarmente. I lavori esposti si collocano in un arco di tempo che va dal 1924 al 1957, ovvero dal dipinto appartenente al museo, con i papaveri appena raccolti, a quello di collezione privata in cui quella stessa varietà di fiore è di seta come lo sono le rose, soggetto che ricorre nelle altre nove tele esposte. In mostra sono presenti anche due oggetti in porcellana provenienti da Casa Morandi, insieme a ciò che resta di quei fiori di seta o essiccati che, proprio per la loro durata perenne, erano stati scelti dall’artista come modelli di rappresentazione. A completare il percorso, due acqueforti in cui Morandi affronta lo stesso tema, utilizzando fiori veri e freschi, oltre ad una selezione di lettere e documenti.
L’esposizione è anche occasione per presentare al pubblico due nuovi dipinti pervenuti al Museo Morandi in comodato da parte di Enos e Alberto Ferri. 

Bologna, 25 settembre 2020 – L’attività di mostre temporanee, che con l’emergenza Covid-19
aveva necessariamente subito un forte rallentamento, riprende al MAMbo – Museo d’Arte
Moderna di Bologna e al Museo Morandi con RE-COLLECTING, un nuovo ciclo di cinque focus
espositivi che, da fine settembre 2020 a gennaio 2021, approfondirà temi legati alle collezioni
permanenti indagandone aspetti particolari e valorizzandone opere solitamente non visibili, o
non più esposte da tempo.
Già nel titolo, RE-COLLECTING, un ciclo ideato da Lorenzo Balbi che si avvale della curatela
dello staff dei due musei, dichiara la volontà di leggere le collezioni museali attraverso uno
sforzo interpretativo che proponga prospettive originali e quando possibile inusuali, che
possano rinnovare la relazione tra l’opera e il visitatore proponendo nuovi percorsi espositivi e
di senso.
Si parte venerdì 25 settembre con Morandi racconta. Il fascino segreto dei suoi fiori, a cura
di Alessia Masi, focus dedicato a un soggetto che Giorgio Morandi amava particolarmente: i
fiori.
I 13 lavori esposti, prevalentemente dipinti, si collocano in un arco di tempo che va dal 1924 al
1957, partendo dal dipinto appartenente al Museo Morandi, con i papaveri appena raccolti, per
arrivare a quello di collezione privata in cui quella stessa varietà di fiore è raffigurato in un
modello realizzato in seta come lo sono le rose, soggetto che ricorre nelle altre nove tele
esposte.
Per offrire suggestioni sulle modalità di lavoro di Morandi, sono visibili in mostra anche due
oggetti in porcellana provenienti da Casa Morandi, insieme a ciò che resta di quei fiori di seta
o essiccati che, proprio per la loro durata perenne, erano i prediletti dell’artista come modelli
di rappresentazione. Ad arricchire il percorso, due acqueforti in cui si affronta lo stesso tema,
utilizzando fiori veri e freschi, oltre ad una selezione di lettere e documenti.
La mostra si conclude con un video in cui la curatrice Alessia Masi approfondisce il tema dei
fiori lungo l’arco della ricerca morandiana.
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Giorgio Morandi affronta il tema floreale nell’arco di tutta la sua ricerca artistica, preferendo ai
fiori freschi, rappresentati principalmente nelle opere giovanili, quelli essiccati o di seta,
raffinatissimo prodotto dell’artigianato bolognese del Settecento, che mantengono inalterato il
loro stato e non subiscono variazioni nel tempo indipendenti dalla volontà dell’autore.
Alla pari degli altri soggetti, anche i fiori sono per Morandi solo un pretesto necessario per
studiare gli aspetti della composizione, eliminando il superfluo per far affiorare la sostanza,
l’essenza. Ciò che gli interessa non è tanto cogliere la fragilità organica del fiore, il suo
naturale disfacimento, quanto studiarne la forma, il colore e gli aspetti luministici per andare
alla radice del visibile, restituendo al visitatore dei brani di pura poesia.
Morandi rappresenta i fiori sempre soli, unici protagonisti della scena, a differenza di altri
artisti come Renoir – da lui molto amato e studiato – che li inseriscono in composizioni più
articolate. Per Morandi l’unica variante è costituita dai vasi, talvolta rappresentati per intero o
talvolta solo parzialmente, prevalentemente bianchi, dal corpo allungato e, in pochissimi casi,
decorati con qualche motivo ornamentale. La loro forma è sempre rigorosamente funzionale
alla composizione spaziale e in alcune opere si intravede solo l’imboccatura per concentrare
l’attenzione dell’osservatore sul mazzo di fiori.
Quello fra il 1920 e il 1924 è uno dei periodi in cui è più intensa la ricerca morandiana su
questo tema. Spesso l’artista prepara sulla tela uno sfondo circolare entro cui, in modo
altrettanto sferico, si iscrivono i fiori presentati da Morandi come un’entità organica policroma
e multiforme, senza alcun indugio descrittivo sulla qualità dei petali e dei boccioli, quasi
l’aggregarsi delle corolle costituisse un oggetto a sé stante. La stessa cosa si ripete in alcune
incisioni, dove la lastra viene lavorata solo entro un dato perimetro a lieve tratteggio, al centro
del quale si colloca l’elemento vegetale.
Se nei fiori dei primi anni si sente il debito nei confronti della pittura di Rousseau, Cézanne,
Chardin e soprattutto di Renoir (nella resa carnale e sensuale delle corolle), a partire dagli anni
Cinquanta, invece, i fiori sono ridotti ad una forma geometrica tondeggiante, in uno spazio
indefinito e quasi senza respiro.
Il tema viene affrontato da Morandi non solo in pittura e nell’incisione, ma anche nel disegno e
nell’acquerello, con composizioni in cui sono evidenti l’estrema semplicità della forma, la
volumetria dei piccoli recipienti e l’ombra che proiettano sullo sfondo, per raggiungere, specie
nelle opere degli ultimi anni, quote di astrazione e dematerializzazione uniche, diventando
pura atmosfera.
Una curiosità non nota a tutti è la finalità con la quale Morandi dipingeva una parte dei quadri
di fiori: spesso si trattava di regali ad amici cari come Roberto Longhi, Lionello Venturi, Piero
Bigongiari, Eugenio Montale, Vittorio De Sica e Valerio Zurlini, oppure alle stesse sorelle, che li
ricevevano in occasione dei compleanni, così come ad altre donne legate all’artista da un
profondo rapporto di amicizia e stima.
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Morandi racconta. Il fascino segreto dei suoi fiori fornisce anche occasione per presentare al
pubblico due nuovi dipinti pervenuti al Museo Morandi in comodato grazie alla generosità di
Enos e Alberto Ferri: Fiori, 1946 (V. 501) e Fiori, 1957 (V. 1021).
Si conferma così il rapporto di stima e fiducia che lega i collezionisti all’Istituzione Bologna
Musei: i due nuovi lavori si aggiungono infatti a quelli concessi in comodato in precedenza, la
Natura morta, 1931 (V.167), il Paesaggio, 1940 (V.283) e la Natura morta, 1960 (P.1960/5).
L’esposizione sarà accompagnata da un’agile pubblicazione realizzata dall’ufficio editoriale
dell’Area Arte Moderna e Contemporanea con un testo della curatrice e immagini delle opere, in
distribuzione gratuita per il pubblico.
Dopo questo primo focus, RE-COLLECTING prosegue alternando approfondimenti sulle collezioni
di MAMbo e Museo Morandi. Nel caso del Museo d’Arte Moderna di Bologna sono previsti dialoghi
e intersezioni con le collezioni di altri musei dell’Istituzione Bologna Musei, quali il Museo Civico
Archeologico, il Museo del Patrimonio Industriale e il Museo internazionale e biblioteca della
musica.
Di seguito il calendario dei prossimi appuntamenti:
RE-COLLECTING
Castagne matte
a cura di Caterina Molteni
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Collezione permanente
23 ottobre – 8 dicembre 2020
Castagne matte rifletterà sulla ritualità come dimensione sociale, religiosa e artistica. In
un’epoca caratterizzata da crisi ecologiche, sanitarie e politiche, mentre lo sviluppo
tecnologico permette l’affinamento di AI (artificial intelligences) capaci di analizzare grandi
quantità di dati e ampliare le capacità di problem solving umano, torna centrale una sensibilità
basata su credenze, ritualità intime e collettive che trovano i propri principi in un mondo
“magico”, capace di generare una nuova coscienza del sé e dell’ambiente vissuto. Dagli oggetti
scaramantici e alla creazione di feticci, dall’istituzione sociale di idoli religiosi ai riti collettivi
che oggi amplificano le rivendicazioni politiche, la mostra offrirà una riflessione sulla natura
della ritualità nel contemporaneo.
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RE-COLLECTING
Morandi Racconta. Tono e composizione nelle sue nature morte
a cura di Giusi Vecchi
Museo Morandi
19 novembre 2020 – 10 gennaio 2021
Questo secondo appuntamento di approfondimento sull’opera del grande maestro bolognese
intende porre al centro lo studio e l’analisi della composizione morandiana, attraverso
l’accostamento degli oggetti dello studio ad alcune tele e opere su carta, per meglio riflettere
sulla loro ricercata compostezza e sobrietà. Sarà inoltre un’occasione speciale per il pubblico
che, attraverso la collaborazione di un’esperta restauratrice, potrà osservare inedite indagini al
microscopio e avvicinarsi alla tecnica di Morandi, ai suoi impasti cromatici e all’unicità dei toni
della sua pittura. Oggetto di queste indagini saranno sia alcune opere che la tavolozza
dell’artista, attualmente collocata nella casa – studio di via Fondazza a Bologna.
RE-COLLECTING
Contenere lo spazio
a cura di Sabrina Samorì
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Collezione permanente
17 dicembre 2020 – 31 gennaio 2021
Se per Aristotele lo spazio era concepito come la somma totale di tutti i luoghi occupati dai
corpi, con l’avvento del Covid-19 lo spazio assoluto – che contiene tutte le cose – e lo spazio
come “luogo interno” – posizione del corpo rispetto agli altri – sono stati profondamente
alterati, riducendo le dinamiche di convivenza e rapporti personali a mere limitazioni.
Occupare o oltrepassare un determinato spazio, oggi può comportare un rischio, per tale
motivo gli spazi comuni e i luoghi di passaggio sono stati completamente ripensati, con un
impatto concreto sulle nostre esistenze e i nostri tempi. Contenere lo spazio richiama termini
quali contenimento e contenitore e riflette sul concetto di spazio inteso sia come il vuoto fra i
corpi sia come luogo dove gli stessi convivono.
RE-COLLECTING
Morandi Racconta. Il segno inciso, tratteggi e chiaroscuri
a cura di Lorenza Selleri
Museo Morandi
14 gennaio – 14 marzo 2021
Partendo dalla domanda che spesso il pubblico si pone su che cosa sia un’acquaforte, il museo
propone una risposta attraverso un focus dedicato. Sarà possibile, infatti, ammirare
un’accurata scelta di fogli incisi da Giorgio Morandi, appartenenti alla collezione del museo e
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non solo, accanto ai quali si potranno anche vedere gli strumenti necessari per la realizzazione
di un’acquaforte, una documentazione fotografica e alcune lettere.
Le mostre di RE-COLLECTING saranno accompagnate da un calendario di incontri aperti al
pubblico, su prenotazione, in cui artisti e studiosi si confronteranno sulle tematiche proposte.
Informazioni generali:
Museo Morandi
via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496611
www.mambo-bologna.org/museomorandi/
Instagram: @mambobologna
Twitter: @MAMboBologna
YouTube: MAMbo channel
Istituzione Bologna Musei
www.museibologna.it
Instagram: @bolognamusei
Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei
e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it
Elisa Maria Cerra – Tel. +39 051 6496653 e-mail elisamaria.cerra@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – Tel. +39 051 6496620 e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it
5
RE-COLLECTING
Morandi racconta. Il fascino segreto dei suoi fiori
Opere e oggetti in mostra
1.
Giorgio Morandi
Fiori, 1924 (V.88)
olio su tela, cm 58 x 48
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
2.
Giorgio Morandi
Fiori, 1946 (V.499)
olio su tela, cm 23,5 x 27
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
3.
Giorgio Morandi
Fiori, 1946 (V.501)
olio su tela, cm 24,5 x 19
Collezione Enos e Alberto Ferri
Deposito in comodato gratuito al Museo Morandi da luglio 2020
4.
Giorgio Morandi
Fiori, 1947 (Pasquali 2016, 1947/1)
olio su tela, cm 18,4 x 22,2
Busto Arsizio (VA), Collezione Merlini
Deposito in comodato gratuito al Museo Morandi da novembre 2012
5.
Giorgio Morandi
Fiori, 1951 (V.801)
olio su tela, cm 26 x 22
Collezione privata
Deposito in comodato gratuito al Museo Morandi da maggio 2001
6.
Vaso di fiori
Istituzione Bologna Musei | Casa Morandi
6
7.
Giorgio Morandi
Fiori, 1957 (Pasquali 2016, 1957/2)
olio su tela, cm 30,2 x 25,3
Collezione privata
Deposito in comodato gratuito al Museo Morandi luglio 2015
8.
Giorgio Morandi
Fiori, 1949 (V.661)
olio su tela, cm 34 x 26
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
9.
Vaso di fiori
Istituzione Bologna Musei | Casa Morandi
10.
Giorgio Morandi
Fiori, 1946 (V.495)
olio su tela, cm 32 x 25
Collezione privata
Deposito in comodato gratuito al Museo Morandi da giugno 2009
11.
Giorgio Morandi
Fiori, 1950 (V.708)
olio su tela, cm 40 x 35
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
12.
Giorgio Morandi
Fiori, 1957 (V.1020)
olio su tela, cm 22,5 x 28
Collezione Enos e Alberto Ferri
Deposito in comodato gratuito al Museo Morandi da luglio 2020
7
13.
Giorgio Morandi
Fiori, 1957 (V.1021)
olio su tela, cm 28 x 26
Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi
14.
Giorgio Morandi
Zinnie in un vaso a strisce, 1929 (V.inc.65)
acquaforte su zinco, cm 30,2 x 26,5
Bologna, Collezione Zani
Deposito in comodato gratuito al Museo Morandi da marzo 2017
15.
Giorgio Morandi
Fiori in un vasetto bianco, 1928 (V.inc.51)
acquaforte su zinco, cm 24,7 x 16,5
Bologna, Collezione Zani
Deposito in comodato gratuito al Museo Morandi da marzo 2017

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