Nel 1627 iniziarono i lavori e di fronte alla facciata esterna al paese di Palazzo Borghese, fu posta la fontana che avrebbe dispensato l’acqua alla popolazione. Era provvista di due getti e una vasca di raccolta.
Nel 1852 la fontana fu inserita all’interno di un’edicola ricavata nel muro dell’edificio.
Nel 1889, dopo l’inaugurazione della Fontana dell’Angelo, la vecchia fontana fu chiusa e l’acqua convogliata fino al Belvedere, nella fontana che ancora oggi possiamo ammirare.
Nel 1920, al posto della fontana, nell’edicola fu innalzato il Monumento ai Caduti di tutte le guerre, ed è lo stesso che possiamo vedere tuttora, con la differenza che la ringhiera di ferro che lo proteggeva, come già detto, fu divelta e asportata durante il secondo conflitto mondiale per esigenze militari.
Pochi metri sulla destra, si trova una lapide eretta in memoria di Placido Martini e Mario Intreccialagli, due monticiani martiri nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, avvocato e partigiano il primo, calzolaio – ma sembra che anche lui fosse impegnato nella resistenza – il secondo. La popolazione ha voluto dedicare loro questa lapide, nonché una strada ciascuno, a perenne testimonianza della vigliaccheria del nazismo.