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Monte Sant’Angelo, con la sua suggestiva posizione sul Gargano e la presenza del Santuario di San Michele Arcangelo, è da sempre un luogo di forte spiritualità e di profonde radici culturali. Tra le espressioni più autentiche di questa cultura, la tarantella che occupa un posto di rilievo nella storia della Puglia e che attira da sempre visitatori da tutto il mondo.
Si narra che il morso di una tarantola provocasse una febbre danzante, che poteva essere curata solo ballando freneticamente al ritmo di una musica particolare come descrive mirabilmente il famoso antropologo Lombardo Satriani o Ricci nei testi legati ai cantastorie. Con il tempo, il ballo si è trasformato in una vera e propria espressione artistica, culturale e tradizionale del posto arricchita dal carattere forte e gentile di una terra calda e piena di sapori genuini come la sua gente.
Il 26 e il 27 luglio la tarantella a Monte Sant’Angelo è stata molto più di un semplice ballo. È per i montanari nel ricordo anche di Antonio Di Cigno e nell’elogio a Matteo Salvatore un patrimonio culturale che viene tramandato di generazione in generazione, un simbolo di identità e di appartenenza.
Il Raduno dei Suonatori di Tarantella, che si è tenuto a Monte Sant’Angelo anche quest’ anno, è uno degli eventi più importanti del genere cantastorie: musicisti, cantori, danzatori e appassionati si sono riuniti per celebrare la tradizione e per far rivivere le emozioni di un tempo nello storico quartiere Junno, suggestiva atmosfera che come in una particolare scenografia di un film in stile Fellini ha creato l’ambiente per una manifestazione sui generis. I locali circostanti hanno contribuito a definirne i colori e i sapori di una terra contadina e non solo.
La gente balla nelle piazze, nei vicoli, nei cortili delle case.  È un suono che avvolge e trascina, un ritmo che  fa battere il cuore, i piedi e rigenera la mente: un ballo che unisce la comunità e che travolge anche gli stranieri, un ballo che lega,  trasporta e colora il bianco tipico del quartiere storico a Monte.
Un ponte tra passato e presente che unisce tradizioni antiche e giovani per mantenerne la memoria.
La tarantella a Monte Sant’Angelo è molto più di un semplice ballo: e’ un’esperienza unica, è un viaggio nel cuore della cultura popolare del Gargano. Il raduno degli antichi suonatori e’ un patrimonio culturale  da tutelare, un tesoro da valorizzare, da promuovere  e da tramandare alle future generazioni.