Monte Porzio Catone: SPEDIAMO LA PACE e-stendiamola nel mondo
Giocare alla guerra è il “privilegio” di chi non la conosce: i bambini che la vivono tra bombe, mortai, esplosioni, morti e feriti non giocano alla guerra, sognano la pace. Quattro semplici lettere la P di pane, papà, povertà, pianto, perdono…; la A di amore, angoscia, altalena, armonia, arcobaleno…; la C di celeste, cielo, cicatrice, ciliegia, carezza…; la E di elemosina, erba, elmo, eco, entusiasmo…
Parole a caso: la P A C E è forse il dono più grande che il genere umano dovrebbe donare e ricevere…eppure da quando esiste il mondo si parla, si studiano, si scrivono e si combattono guerre, conflitti, battaglie, bombardamenti.
Eppure si nasce alla vita: il primo attimo è un respiro ch’è vagito, e l’accoglienza tra calde e amorevoli braccia, il tepore del corpo materno, il battito del cuore della mamma: tutte queste benedizioni iniziali dovrebbero fermare l’attimo e trasformare ogni essere vivente in portatore sano di pace. Ebbene i bambini lo sono e in loro vanno curati e innaffiati semi di armonia, gentilezza, tolleranza, aiuto, accoglienza, pazienza e solidarietà, empatia…
Dove, meglio della famiglia e della scuola possiamo far crescere questi germogli che sbocciano alla vita e all’amore? A Monte Porzio Catone questa mattina del 31 maggio, gli alunni e tutte le insegnanti e gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani M. Porzio Catone – Colonna hanno fatto germogliare semi di pace con la voce della poesia, la tonalità dei colori, la freschezza dei loro pensieri e il profumo delle idee stesi su un filo accarezzato dal vento: ciascuno con la propria t-shirt bianca o nera sulle quali si sono aperte corolle di fiori dai mille colori; hanno cantato e sottolineato con il linguaggio dei segni le parole dei loro canti; un’unica voce volata verso il cielo, tra le nuvole che hanno fatto filtrare i raggi del sole; hanno imbucato innumerevoli cartoline con il simbolo della pace inviate a loro coetanei di altri paesi: su ciascuna un granello di speranza…
Affollata Piazza Borghese, principale balcone d’accoglienza della cittadina laziale e la voce delle Autorità hanno lodato e sottolineato l’importanza dell’iniziativa: la Dirigente scolastica Fabiola Tota, il Sindaco Massimo Pulcini, Padre Mario Longoni, Paolo Lanzi, alunno di Don Milani e ciascuno ha messo in evidenza la valenza della Pace, del dialogo, della convivenza, dell’empatia e reciproco aiuto in un obiettivo comune; la riflessione su quei sentimenti malevoli come l’invidia e l’egoismo, erbacce da estirpare per far sì che germoglino cooperazione e tolleranza; e l’importanza di quel motto tanto caro al sacerdote di Barbiana che campeggiava sulla sua povera scuola, quell’I care che incatena al cuore quanto di più valevole e prezioso possa essere estrapolato e messo nel forziere del futuro di ogni piccolo cittadino di oggi, donne e uomini del domani. Mi sta a cuore… dovrebbero i potenti ascoltare le loro voci, i loro canti, gli schiamazzi, le burla, le risa, giammai il pianto… I care… ciascuno pensi e doni a ogni cucciolo vicino un futuro, la possibilità di viverlo, trasmettendo alle future generazioni speranza e solidarietà.
I care, mi preme… un unico soffio comune: la Pace.
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