Monte Compatri ricorda Aldo Moro
La pagina nera di via Fani e il sacrificio di Moro: Monte Compatri ricorda lo statista rapito dalle BR e le vittime della scorta
“I brigatisti che sferrano l’attacco, la geometrica potenza carica di ideologia e morte; lo Stato in condizione di subalternità dei terroristi; le vittime della scorta; il prigioniero Aldo Moro che dal tribunale del popolo inizia a scrivere le sue lettere; la linea della fermezza del governo.
Rievocare i drammatici 55 giorni a cavallo della primavera del 1978 può servire a conoscere le pagine della nostra Repubblica, anche quelle buie, e capire cosa siamo diventati oggi.
Celebrare la figura di Moro, presidente Dc e capo dello Stato in pectore, nel giorno del suo rapimento (il 16 marzo) si traduce con la voglia di spiegare il suo incessante lavoro di ricucitura in un Parlamento balcanizzato (proprio come in queste ore).
Ma significa guardare con serenità a una vicenda in chiaroscuro, che gli italiani – a distanza di 40 anni – vorrebbero conoscere. Meritiamo la verità sull’attacco al cuore dello Stato”, lo dichiara il sindaco di Monte Compatri, Fabio D’Acuti, dopo la commemorazione di questa mattina al Parco Aldo Moro insieme ai consiglieri Laura Del Signore, Elisa Gentili, Pietro Mazzarini, Eliana Villa e all’assessore Sabrina Giordani.
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