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“La decisione – continua il primo cittadino – è arrivata dopo aver ottenuto il via libera del parco regionale, l’autorizzazione dell’ufficio preposto e lo studio di un tecnico che ha sancito la pericolosità del fusto in questione”. “Come al solito, invece, ci troviamo di fronte a chi si appiglia a qualsiasi cosa pur di alzare un polverone – aggiunge De Carolis –. Stiano tranquilli: perché quel arbusto, piantato negli anni Cinquanta, quindi non secolare come dichiarano erroneamente, sarà sostituito da un’altra specie arborea”.

Nella relazione che ne ha decretato l’abbattimento si legge che “il fusto si presenta contorto e mediamente inclinato, inserito nella classe di rischio C-D (elevata)”. Inoltre “la sua ubicazione nel contesto urbano non consente margini per ridurne la pericolosità verso numerosi obiettivi sensibili quali il traffico veicolari e pedonale”. “Per tali motivi – conclude l’esperto incaricato –, e in considerazione che il pino domestico in esame non ha caratteristiche di monumentalità e non è una specie protetta, si ritiene opportuno il suo abbattimento”.

Un taglio che arriva dopo l’autorizzazione dell’ufficio di tutela ambientale e dopo il parere favorevole del parco dei Castelli romani, che chiede espressamente “la salvaguardia dell’incolumità di persone e cose”. “Per provare a denunciare le cose che non vanno – conclude il sindaco De Carolis – è sempre bene approfondire, studiando le carte; piuttosto che limitarsi a pubblicare fotografie su facebook, giocando a fare il reporter”.