MONTE COMPATRI – ANTENNE PRATARENA, PRIMO IMPORTANTE RISULTATO
La sentenza dello scorso novembre rappresenta per il Comune di Monte Compatri, una prima importante vittoria nelle aule di giustizia contro i gestori delle antenne in località Pratarena.
Una storia lunga che parte con un contratto del 1980 e che ha molti nodi ancora da sciogliere prima che si arrivi a una soluzione definitiva. In questi giorni gli uffici comunali, su indicazione dell’Amministrazione, stanno predisponendo tutti gli atti necessari affinché si dia seguito alla sentenza emessa dal Tribunale civile di Velletri che ha dichiarato scaduto, alla data del 30 novembre 2019, il contratto di affitto con i gestori dei tralicci “Ei Towers spa” e “Sidis Vision Spa”, ospitanti le antenne.
“Accogliamo con soddisfazione questa sentenza che non arriva per caso, ma è il frutto di un lavoro costante e continuo, sfociato in una condotta processuale ben definita e seguita dettagliatamente dal Consigliere Delegato; un atto giudiziario che ci aiuta a portare avanti un percorso di ripristino dell’ordine e della legalità sotto vari profili in località Pratarena – commenta il Sindaco, Francesco Ferri – La vicenda è ben più complessa e articolata di come è stata banalmente raccontata di recente sui social dai nostri predecessori. Leggendo la sentenza, infatti, non posso non confermare le idee avute negli anni in cui sedevo tra i banchi dell’opposizione. Ovvero, che la vecchia Amministrazione comunale si è determinata ad avviare questo iter processuale dopo una serie interminabile di atti provenienti da più soggetti come raccolte di firme, richiami della Corte dei Conti sul possibile danno erariale conseguente ai mancati introiti da parte dell’Ente e iniziative della minoranza che palesavano gravi anomalie sulla gestione del sito, non ultimo sui titoli edilizi dei soggetti interessati”.
A seguire gli aspetti legali del caso è stato il Consigliere Comunale con delega agli Affari Generali, Luigi Nardella.
“Se veramente l’allora maggioranza avesse voluto portare avanti un’azione incisiva, avrebbe dovuto innanzitutto dare esecuzione all’ordine di demolizione n. 7/2016, rimasto largamente inadempiuto, magari acquisendo gratuitamente i manufatti al patrimonio immobiliare dell’Ente, contestare il mancato rispetto dei termini contrattuali già negli anni successivi al 1980, e intimare alle società medesime la risoluzione anticipata per inadempimento – spiega il Consigliere Comunale, Luigi Nardella – Così facendo, sarebbe scattato anche il danno risarcibile, ovvero ciò che in termini di denaro l’Ente avrebbe potuto conseguire se le obbligazioni fossero state adempiute nel periodo intercorso tra la risoluzione prematura e il termine convenzionale del rapporto obbligatorio rimasto inadempiuto, invece di promuovere una causa civile per finita locazione con tutte le lungaggini del caso e i rischi in essa contenuti. In buona sostanza le due società, rilevando due emittenti locali, invece di trasmettere, come era logico che fosse e che il Comune si aspettasse in ossequio all’esecuzione del contratto, hanno pensato bene, da subito, di sostituirsi all’Ente nel fare gestione e, quindi, profitto, divenendo nei fatti, dei veri concessionari”.
Come si evince dalla sentenza di novembre, i rinnovi automatici si sarebbero potuti interrompere già nel 2016 e non nel 2019, come statuito in sentenza.
“La scelta di intimare la finita locazione, anziché la risoluzione del contratto per inadempimento contrattuale è riconducibile ad un atto di indirizzo politico-amministrativo a dir poco scellerato che di fatto ha dato fondamento alla Ei Towers Spa e alla Sidis Vision Spa di rimanere in quel sito più del dovuto e di svolgere l’attività imprenditoriale ancora per tre lunghi anni, e per giunta senza corrispondere un centesimo al Comune – prosegue il Consigliere Comunale Luigi Nardella – per non parlare del fatto che la vecchia Amministrazione ha ritardato l’adozione di un atto di indirizzo politico, tramite delibera di Giunta, che avrebbe di fatto dato il via alla risoluzione immediata del contratto. Questa è l’unica cosa che possono rivendicare, tutto il resto è propaganda. Oltretutto va detto che si erano accumulati mancati introiti a beneficio dell’Ente, per un valore di circa 25 mila euro, che questa amministrazione ha prontamente richiesto e incassato in questi giorni”.
Tra i vari aspetti che sono attenzionati dall’Amministrazione Comunale, c’è anche quello della regolamentazione degli impianti.
“Stiamo cercando di capire anche per quale motivo sono stati pagati 12 mila euro ad un professionista per la redazione di un Regolamento, di qualche striminzita paginetta con confusi riferimenti legislativi copiati e trascritti e nessun riferimento e idea su come studiare la giusta allocazione di impianti e apparati su tutto il territorio comunale, tenendo conto tra gli aspetti fondamentali come la salute e l’ambiente – conclude il Consigliere Comunale con delega alle Antenne, Elio Masi – Questo pseudo Regolamento di cui neanche gli uffici comunali preposti erano a conoscenza e che di fatto non è mai stato portato in Commissione, né tantomeno in Consiglio Comunale”.
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