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Mira la rondondella. Musica, storie e storia dai Castelli Romani

Dicembre 12
12:03 2014

 

In un originale intreccio di musica tradizionale e racconto orale, un viaggio alla scoperta della memoria storica e della cultura musicale di un territorio, come quello dei Castelli Romani, segnato dalla vicinanza con Roma e da un fondamentale rapporto con la terra, tra cultura contadina ed echi urbani. Tra saltarelli e canti rituali, stornelli e canzoni narrative, canzonette e parodie, testimonianze e aneddoti, prende così forma, in musica, uno straordinario racconto corale che restituisce il senso profondo delle trasformazioni che hanno investito i Castelli Romani negli ultimi decenni. Sul palco del Teatro Anfitrione, il 14 dicembre, alle ore 18, un ensemble di grande esperienza, coordinato da Sara Modigliani, protagonista della riproposta della musica popolare fin dagli anni ’70, e composto da Roberta Bartoletti, ai cui corsi di organetto presso il Circolo Gianni Bosio si sono formati molti virtuosi ed appassionati di questo strumento, Massimo Lella e Gabriele Modigliani, che rappresentano due generazioni di chitarristi dediti alla musica tradizionale e capaci di coniugare felicemente i loro diversi stili esecutivi. Assieme a loro, i due giovani attori di U-Combo, Matilde D’Accardi e Nicola Sorrenti che, essendo di Genzano, reinterpretano con grande partecipazione i racconti attorno alla storia del loro territorio, cimentandosi anche nei canti corali che cadenzano lo svolgimento di questo racconto in musica.
Lo spettacolo sarà preceduto dalla presentazione dell’omonimo volume dal quale è stato tratto che, a cura di Alessandro Portelli, è l’esito di una quarantennale ricerca sul campo che ha interessato Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Velletri e Lariano, toccando anche Frascati e Grottaferrata. Una ricerca che, di fatto, coincide con la storia stessa del Circolo Gianni Bosio, tra le più significative ed innovative esperienze di studio, ricerca ed animazione sui materiali di tradizione orale, come si evidenzierà anche durante lo spettacolo dove molte canzoni, da “I comandamenti del socialismo” a “Su comunisti della capitale”, coincidono con i brani del primo LP del Canzoniere del Lazio (di cui Sara Modigliani faceva parte), formatosi sulla base delle ricerche dello stesso Portelli. Nato agli inizi degli anni Settanta e da subito caratterizzatosi per un approccio del tutto originale ai repertori popolari, intesi come suscettibili di continue evoluzioni al fine di esprimere istanze ed aneliti dei cosiddetti ceti subalterni, il Circolo Gianni Bosio continua ad essere una delle realtà più attive nell’ambito della storia orale e delle forme espressive delle culture di tradizione, con esiti di studio che hanno avuto anche risonanza internazionale.
La rassegna Intrecci, promossa dall’associazione Megasound d’intesa con Squilibri e il Circolo Gianni Bosio, proseguirà il 22 dicembre, alle ore 21, con un incontro dedicato a L’Italia cantata dal Sud di Otello Profazio con Giancarlo Governi e Timisoara Pinto a parlare di questa singolare controstoria d’Italia e, a seguire, divagazioni per voce e chitarra di Otello Profazio e Peppe Voltarelli.
Ingresso gratuito
info: www.squilibri.it, info@squilibri.it, 06-44340148

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