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Il 20 ottobre 1944 il quartiere Gorla di Milano fu sconvolto da un bombardamento dovuto a un incredibile errore dell’aviazione americana: un ordigno da 500 libbre piombò in una scuola mentre alunni e insegnanti stavano scendendo nel rifugio antiaereo. Morirono 184 bambini tra i 6 e i 10 anni, oltre a 19 maestri e bidelli.

Qualche giorno fa il Sindaco di Milano Beppe Sala ha dichiarato: “Io credo che sia doveroso che il Governo americano si scusi, sapendo che noi siamo qua per perdonare. Io farò questo atto formale e mi rivolgerò al Consolato americano perché credo che sia qualcosa che la grande comunità di Gorla certamente merita”. “Il problema è che è stato un errore molto grave che nasce, come la storia ha ricostruito, da una superficialità e imperizia incredibile. E l’autore di questo errore ha proseguito nella sua carriera ed è anche stato decorato“.

Il 10 febbraio 1944 è avvenuta nei Castelli Romani una tragedia simile: il bombardamento di Propaganda Fide nelle Ville Vaticane di Castel Gandolfo, dove avevano trovato rifugio  1.200 sfollati credendo di essere al sicuro, trattandosi di  una zona extra-territoriale; là invece trovarono la morte   oltre 500 castellani.

Anche in questo caso gli storici sostengono si sia trattato di un tragico errore commesso dall’Aviazione americana.

Con questa sua iniziativa, il  Primo Cittadino di Milano   dimostra non soltanto di saper amministrare con lusinghieri risultati la “Capitale morale”, ma si pone come interprete del sentimento dei propri cittadini.

Sarebbe quanto mai opportuno che anche i Sindaci dei Comuni dei Castelli Romani, specialmente quelli più colpiti dai lutti come Albano e Castel Gandolfo, seguissero il suo esempio chiedendo alle Autorità americane le scuse per il tragico errore che è costato la vita ad intere famiglie.

Lo scopo dell’iniziativa non deve essere quello della sterile rivendicazione ma, come ha dichiarato Sala: “La storia del nostro passato ci deve accompagnare giorno per giorno verso un futuro migliore, in cui tali atrocità saranno sconfitte e debellate una volta per tutte”.