Notizie in Controluce

 Ultime Notizie

Milano al Teatro Menotti – PORCILE di Pier Paolo Pasolini

Milano al Teatro Menotti – PORCILE di Pier Paolo Pasolini
Gennaio 28
15:09 2017

Dal 2 al 12 febbraio a Milano al Teatro Menotti
PORCILE
di PIER PAOLO PASOLINI
regia VALERIO BINASCO
scene LORENZO BANCI
costumi SANDRA CARDINI
musiche ARTURO ANNECCHINO
luci ROBERTO INNOCENTI

personaggi e interpreti:
Padre MAURO MALINVERNO, Madre VALENTINA BANCI, Julian FRANCESCO BORCHI, Ida ELISA CECILIA LANGONE, Hans-Guenther FRANCO RAVERA, Herdhitze FULVIO CAUTERUCCIO, Maracchione FABIO MASCAGNI, Servitore di casa PIETRO D’ELIA

TEATRO METASTASIO DI PRATO / TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
con la collaborazione di SPOLETO58 FESTIVAL DEI 2MONDI

Porcile è un dramma in undici episodi, un’opera grandiosa, politica e ricca di significati che Pasolini ha scritto nel 1966 e che poi, nel 1969, ha trasposto nel film omonimo per raccontare l’impossibilità di vivere secondo le proprie coordinate, i propri istinti, preservando l’intima natura di sé stessi dal mondo cannibale.
In Porcile la trama si sviluppa nella Germania del dopo nazismo, nel momento in cui la borghesia con il suo modo globalizzante di intendere la democrazia ha preso il Potere e lo gestisce.
Julian, figlio «né ubbidiente né disubbidiente» di una coppia della borghesia tedesca, trova nel porcile paterno un amore ‘diverso’ e ‘non naturale’ che, tuttavia, lui riconosce come scintilla di «vita pura». La passione misteriosa che segna il personaggio fin dal suo ingresso diviene simbolo del disagio di chi non si riconosce nella società coeva, e si rifugia in qualcosa di istintuale ma segreto.
Porcile non fa prigionieri. Condanna tutti, dal primo all’ultimo. Non c’è redenzione, non c’è possibilità di salvezza in questo mondo soggiogato in modo, oramai, antropologico. Non c’è speranza in questo porcile dove tutti mangiano tutto, dove il solo deve essere il tutto. A distanza di 50 anni, questo testo continua ad essere proposto a un pubblicocontinuamente in evoluzione mantenendo tutto il fascino della poetica pasoliniana.

Avidità, ipocrisia, sentimentalismo, infelicità, crudeltà, indifferenza, amore, sincerità, paradosso. Porcile è il dramma borghese per eccellenza sulla borghesia europea del secondo Dopoguerra – così come Gli indifferenti lo è per quanto riguarda la generazione precedente -, e Valerio Binasco recupera esattamente questa dimensione del testo pasoliniano, allestendo uno spettacolo duro e doloroso, a suo modo anche scomodo, che disorienta il pubblico allontanandosi dal Pasolini “classico” della parodia ideologica. La rilettura di Binasco ci consegna un Pasolini più attuale dell’ordinario, che indaga su una diversa ricerca del piacere, sulle incomprensioni familiari che nascono senza che ce ne sia l’intenzione, sulla stanchezza di chi si sente oppresso dalla necessità di assumere una posizione. In un’epoca di smarrimento quale è appunto quest’inizio di millennio, Pasolini parla di noi in maniera acutamente inquietante.
Niccolò Lucarelli – Sipario.it

Raffinato ai limiti del percettibile il tremore di Francesco Bonchi, che è Julian. Magistrai le prove di Fulvio Cauteruccio, di Mauro Malinverno edi Valentina Banci- quella così debole, così nevrotica, così affascinante madre di Julian.
Franco Cordelli – Corriere della Sera

Una delle messinscene più struggenti e drammatiche di Valerio Binasco.
Rodolfo di Giammarco – Repubblica

La regia di Binasco arriva all’essenza di Pasolini.
Il Manifesto

Valerio Binasco è efficacissimo, in questa sua bella messa in scena scegliendo una assoluta fedeltà al testo drammaturgico, con la sola eccezione dell’espunzione dell’episodio dell’incontro con Spinoza, effettivamente forse poco teatrale nella sua narrativa razionalità. Una fedeltà ribaltata fin nei ritmi dei movimenti scenici e nelle suggerite tonalità liriche della recitazione e che evita, a mio parere giustamente, facili richiami al film successivo che evidentemente rispondeva ad esigenze linguistiche e significative diverse e, se vogliamo, più legate alla contingenza politica e sociale di allora. Ma è efficace anche e soprattutto perché abbina alla fedeltà al testo una sorta di sguardo registico geometricamente distaccato, assecondato dalla multimedialità dei quadri scenici scanditi da proiezioni e sipari virtuali, uno sguardo che consente di percepire, del testo, le più profonde motivazioni, fin le pulsioni psicologiche ed esistenziali liricamente trasfigurate, oltre la narrazione, e così denudando e portando alla luce le coerenti significazioni di una provocazione mai fine a se stessa e così ricostruendo, nel transito scenico, la implicita tessitura drammaturgica.
Maria Dolores Pesce – Dramma.it

 

Maggiori informazioni su www.teatromenotti.org

TEATRO MENOTTI
via Ciro Menotti 11, Milano

Compagnia Corrado d’Elia
via San Senatore 8 20122 Milano
3381620051 – 3701377849
info@corradodelia.it

www.corradodelia.it

Tags
Condividi

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

1995 Ricordiamo la terza “Sagra della ciambella e del vino” a Monte Compatri (video trasmesso da tva40)

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Agosto 2024
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”