Migranti, Grecia: Save the Children, l’incendio a Moria ha avuto un impatto devastante sui bambini e sui minori
Migranti, Grecia: Save the Children, l’incendio a Moria ha avuto un impatto devastante sui bambini e sui minori non accompagnati, rimasti soli per strada, affamati e infreddoliti
“L’incendio scoppiato nel campo di Moria è devastante. Migliaia di bambini e adolescenti sono rimasti per strada, senza riparo e ad alto rischio di violenza e sfruttamento. I minori non accompagnati hanno abbandonato il campo in fiamme da soli e ora sono alla disperata ricerca di un posto sicuro dove andare. Sono spaventati, affamati e infreddoliti. Molte famiglie hanno perso i pochi beni che possedevano e ora non hanno cibo, acqua e nessuna protezione”. Lo dichiara Karen Mets, esperta del programma “Children on the Move” di Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
“Questo incendio è il risultato di una politica disumana che ha lasciato decine di migliaia di persone in condizioni disastrose in campi sovraffollati per cinque anni, spesso senza accesso all’acqua corrente o ad altri servizi essenziali. La maggior parte di coloro che vivono a Moria proviene da zone di conflitto come l’Afghanistan, la Siria e l’Iraq e ha vissuto sofferenze inimmaginabili. Sono venuti in Europa in cerca di sicurezza, ma hanno finito per vivere nella miseria. Save the Children ha documentato l’autolesionismo e l’abuso di sostanze da parte di molti minori che perdono ogni speranza”, aggiunge Karen Mets.
“Questo non è un problema greco, è un problema europeo. Ora è il momento per gli Stati membri dell’Unione europea di intensificare gli sforzi e portare i minori in salvo. Il recente sistema di ricollocamento volontario istituito dalla Commissione europea deve essere esteso immediatamente e i Paesi europei devono garantire che queste persone possano finalmente vivere dignitosamente. Questa tragedia mostra ancora una volta che gli hotspot in Grecia non possano rappresentare un modello per il prossimo Patto europeo sulla migrazione e l’asilo. Non possiamo permettere che i bambini e le loro famiglie affrontino ancora sofferenze, paura e detenzione ai confini dell’Europa”, conclude Mets.
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