Notizie in Controluce

 Ultime Notizie

Michele Stefano De Rossi, studioso del passato

Michele Stefano De Rossi, studioso del passato
Ottobre 19
22:00 2013

Frontespizi del Bollettino del Vulcanismo ItalianoIllustre cittadino rocchegiano, figura di studioso e scienziato che nel nostro borgo aveva stabilito la sua dimora e, in una grande grotta tufacea situata nel giardino del suo villino, il luogo per sperimentare innovativi strumenti finalizzati a prevenire e studiare i terremoti. La figura di Michele Stefano De Rossi è stata illustrata nel corso dell’incontro avvenuto nella sala conferenze del Museo Geofisico e Astronomico di Rocca di Papa l’8 settembre 2013.

A tenere la conferenza, alla presenza di un’autorevole rappresentanza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e delle autorità cittadine, Graziano Ferrari dirigente di ricerca dell’INGV. Tra il pubblico, gli eredi dell’illustre scienziato che hanno seguito l’evento con commossa partecipazione. Con un ricco apparato di immagini, foto d’epoca e rari documenti d’archivio lo studioso ha riassunto la vita del De Rossi sia dal punto di vista del suo percorso scientifico che di quello privato. De Rossi non nasce sismologo, esordisce Ferrari, ma come studioso del passato, dedito alle ricerche di archeologia cristiana, appassionato di paleontologia e geologia. Giurista, non pratica la professione forense, ma si dedica agli studi archeologici come assistente del celebre fratello Giovanni Battista, archeologo scopritore delle catacombe di San Callisto. Proprio per mappare i cunicoli sotterranei di queste catacombe, De Rossi ideò una macchina icnografica che gli permise di realizzare una pianta delle catacombe appena scoperte. Tale strumento fu premiato all’Esposizione Internazionale di Londra nel 1862. Fin da molto giovane, appassionato dalle scienze della Terra, De Rossi trovò lo sbocco delle sue aspirazioni nell’intensa collaborazione con Padre Timoteo Bertelli ideatore del tromometro, uno strumento per osservare i piccoli e spontanei moti del terreno. De Rossi aspirava a realizzare un sistema di sorveglianza del vulcanismo simile a quello utilizzato per i rilevamenti meteorologici. Già nel 1874-75 l’ideazione, con Bertelli, del tromometro normale consentì la nascita di una rete sismologica di iniziativa privata della quale venivano pubblicate le informazioni sul Bullettino del Vulcanismo Italiano, la prima rivista al mondo di geodinamica, fondata, curata e finanziata da De Rossi stesso. Questa rete si integrò e talvolta si confuse con la rete meteorologica fondata dal Padre Barnabita Francesco Denza, di Moncalieri. Dove non erano riusciti gli Unificatori dell’Italia a rendere “popolo” gli abitanti della giovane Nazione, riuscirono gli scienziati De Rossi e Denza a “fare gli Italiani” nella scienza, aggregando attorno a queste reti private di osservazione scientifica, studiosi di diversa provenienza sociale, culturale e geografica. Il catastrofico evento di Casamicciola, terremoto che nel luglio del 1881 distrusse la cittadina ischiana in cui perirono, tra gli altri, i familiari di Benedetto Croce ed egli stesso, diciassettenne, rimase ferito sotto le macerie, fu oggetto di studio di De Rossi che cercò di dimostrare correlazioni tra eventi sismici e altri fenomeni naturali. Nel suo percorso scientifico De Rossi alternò momenti di grandi soddisfazioni – con la partecipazione a Congressi internazionali, dove ottenne meritati riconoscimenti – a momenti di amarezza dovuti a contrasti con altri esponenti della comunità scientifica, come per esempio con Pietro Blaserna, presidente della R. Commissione Geodinamica. Nel 1886 nacque la prima rete nazionale con avvisatori sismici e nel 1887 il terremoto ligure del 23 febbraio 1887, registrato a Moncalieri, segnò l’avvio del servizio geodinamico italiano. Pochi mesi dopo De Rossi partecipò al primo congresso italiano di sismologia, che si tenne a L’Aquila. In quegli anni furono avviati anche i lavori dei primi osservatori geodinamici del Regno e nel 1891 De Rossi assunse la direzione dell’Osservatorio sismico a Rocca di Papa, di cui aveva realizzato il progetto, ma a cui in fondo fu relegato, allontanandolo dal ruolo centrale di coordinatore di quella rete che aveva contribuito pioneristicamente a creare. Ricchissima e rara la serie di documenti, molti inediti, provenienti da archivi pubblici e privati, attraverso i quali, durante la presentazione, è stato possibile seguire la progressiva e drammatica esclusione di De Rossi dall’Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica, che divenne il punto di riferimento istituzionale della sismologia italiana. La profonda amarezza conseguente a questa esclusione accelerò il decadimento fisico dello studioso fino alla sua morte avvenuta il 23 ottobre 1898 a Rocca di Papa, dove si era ritirato con la famiglia. Nella nostra città castellana, resta vivo il ricordo di questo studioso: la sua casa bianca e rossa accoglie il visitatore proprio all’ingresso del borgo cittadino su viale Madonna del Tufo; nei locali dell’Osservatorio, oggi Museo Geofisico legato al Grand Tour Museale che accoglie circa tremila visitatori l’anno, sono conservati strumenti e apparecchiature legati a quest’uomo di scienza. Ricercatore e scienziato che nelle viscere della Terra e nei suoi sconvolgimenti ricercava conferme e certezze per prevedere e prevenire disastrose conseguenze dell’eterno battito pulsante del nostro Pianeta.

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Luglio 2024
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
293031  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”