Michela Murgia a “Velletri Libris”
Michela Murgia a “Velletri Libris” ha presentato “Noi siamo tempesta”: “La logica plurale costruisce persone capaci di stare insieme”
Una grande serata quella di giovedì a “Velletri Libris”, rassegna letteraria internazionale ideata e realizzata dalla Mondadori Bookstore Velletri in collaborazione con Fondarc. Sul palco del Chiostro della Casa delle Culture e della Musica sono saliti la scrittrice Michela Murgia e lo scrittore Diego De Silva, per parlare dell’ultimo libro dell’autrice sarda, “Noi siamo tempesta” (Salani Editore). Centinaia di persone hanno assistito ad una “chiacchierata tra amici”, che non ha tuttavia deluso le attese. Michela Murgia è stata introdotta proprio da De Silva: “Io e Michela siamo amici, condividiamo molte cose. Mi ha interessato sin da subito la sua idea di scrivere un libro per bambini, perché anche io la ho in mente ma non sono ancora riuscito a realizzarla. Non sembra ma un libro per bambini è un lavoro raffinato, bisogna entrare nella prospettiva più immaginifica dell’essere umano che guarda al mondo con ingenuità e curiosità, facendoci sentire anche un po’ stupidi”. De Silva ha raccontato l’aneddoto di sua figlia che le chiese, con grande naturalezza, cosa fosse la luna: “Non sapevo cosa rispondere, alla fine le ho detto che è una luce senza interruttore. I bambini pretendono risposte intelligenti, altrimenti capiscono che non diciamo la verità”. “Noi siamo tempesta” è in tal senso una operazione sperimentale: si rivolge ai più giovani ma non parla ad un pubblico che vuole vedersi inculcata una certa realtà. Le sedici storie che lo compongono, infatti, non sono edulcorate: si tratta di migranti, abbandoni, malattie. Con un unico obiettivo, rappresentato dalla Murgia stessa: “Ho cercato di smitizzare la figura eroica, solo insieme si cambiano le cose ed è questo l’insegnamento che dovremmo dare ai nostri figli”. “Sin da piccoli” – ha proseguito l’autrice – “acquistiamo questa forma mentis e le storie che ci raccontano entrano tutte, anche dopo, nelle caselle disegnate in quegli anni. Io penso che la logica plurale costruisce persone capaci di stare insieme. Ecco come mi sono posta la domanda sul perché tutte le storie partano da eroi. Io stessa” – ha raccontato la Murgia – “sono nata in una famiglia individualista. Se ci pensate bene, i bambini crescono pensando di doversi solo difendere dal mondo. In parte è vero, ma i problemi si affrontano, le persone no…quelle si incontrano”. Nell’ambito di questo ragionamento, anche le fiabe sulla famiglia tradizionale mostrano delle forzature a tratti anche paradossali: Diego De Silva ha preso la parola cercando di analizzare con senso critico “Cappuccetto rosso” e ne è venuta fuori una rivisitazione esilarante. Michela Murgia è tornata, in conclusione, sul tema principale che tiene insieme tutte le storie inserite nel volume: “La comunità si assume collettivamente la trasformazione, e questo lo si può dimostrare”. Una dimostrazione che la scrittrice ha spiegato nel suo volume, con le storie tematiche e l’apparato di illustrazioni annesso. Ciascun racconto, come detto anche da De Silva, è a sé e anche il libro è “di squadra” con la giusta commistione fra narrativa ed estetica. La serata si è conclusa con l’analisi di due testi in particolare, uno sulla nascita dell’enciclopedia Wikipedia e uno sui migranti. Tantissimi applausi per Michela Murgia e per Diego De Silva, e per “Velletri Libris” si è chiusa un’altra serata spettacolare caratterizzata da tantissime presenze e da due ospiti di assoluto spessore, che hanno saputo trasmettere con la loro spontaneità molti spunti di riflessione.
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