Mi differenzio, quindi pago
Attualmente la tassa rifiuti, viene calcolata sui metri quadri dell’appartamento o esercizio commerciale e sul numero dei residenti, si aggiunge poi una quota fissa per l’erogazione del servizio e una variabile che risponde alla quantità di rifiuti prodotti e smaltiti, non tenendo in nessun conto il recupero, riciclo e riuso dei materiali che ormai, nella raccolta differenziata, sono una costante e che ai Comuni assicurano consistenti entrate.
Invece, già a partire da questa prossima scadenza di novembre – che dovrà essere procrastinata –
Il CO.GI.TA COMITATO GIUSTE TASSE E TARIFFE
Propone che la TA.RI. dovrà essere formulata seguendo lo schema:
Costi per la raccolta (personale, mezzi ecc.) – meno
Ricavi dei prodotti riciclati = uguale
La differenza rappresenterà la somma del costo vero
della tariffa rifiuti, da ripartire tra tutti gli Utenti.
Inoltre ricordiamo che la sesta edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), si terrà quest’anno dal 22 al 30 novembre.
Il tema di questa edizione sarà la lotta allo spreco alimentare: dal cucinare con gli avanzi, al laboratorio di compostaggio con gli scarti organici, dagli eco-acquisti al laboratorio di riuso e riciclo con i bambini e gli adulti (Regione Lazio/Sviluppo Lazio)
http://www.forzaitaliaromacapitale.it/21-novembre-manifestazione-per-giuste-tasse-tariffe/
Il quadro normativo sui rifiuti
Negli ultimi anni, come imprenditore e/o cittadino, ti è stato richiesto un impegno sempre maggiore nella riduzione della produzione dei rifiuti e nella raccolta differenziata di qualità. Queste tendenze che caratterizzano il servizio ambiente del tuo Comune sono il frutto dell’elaborazione delle normative sui rifiuti che, partendo dalle direttive europee e passando attraverso le leggi nazionali, arrivano ad influenzare le Amministrazioni locali.
In Europa, in Italia: i riferimenti normativi
Il quadro normativo generale sui rifiuti è indicato dall’Unione Europea che, attraverso la Direttiva 2008/98/CE del Parlamento e del Consiglio europeo, punta a creare una società europea del riciclaggio, dove crescita economica e produzione dei rifiuti smettano di andare di pari passo. Obiettivo della Direttiva 2008/98/CE è proteggere l’ambiente e la salute umana attraverso:
* la riduzione degli impatti negativi derivanti dalla produzione e dalla gestione dei rifiuti
* un minore (e più efficace!) utilizzo delle risorse.
In Italia la principale fonte normativa sulla gestione dei rifiuti è la quarta parte del Decreto legislativo 152/2006 “Norme in materia ambientale”, detto anche Testo Unico Ambientale, che attua la direttiva 2008/98/CE e altre direttive comunitarie.
Prevenire è meglio che riciclare
Nella Direttiva 2008/98/CE l’Unione Europea chiede a tutti gli Stati Membri di gestire i propri rifiuti attraverso questa gerarchia di azioni:
* prevenire la produzione dei rifiuti a monte
* preparare i rifiuti per il riutilizzo
* riciclare i rifiuti per ottenere nuovi prodotti
* recuperare i rifiuti in altro modo utile (ad esempio per produrre energia)
* smaltire i rifiuti (ad esempio in discarica).
* Lo smaltimento dei rifiuti è considerato, quindi, solo l’ultima opzione per la gestione dei rifiuti, da prendere in considerazione solo se, nell’ordine, non si è riusciti a prevenirne la produzione o a trovare un modo efficace per riutilizzarli, riciclarli, recuperarli. Ecco perché ti viene richiesto di ridurre al minimo la produzione di residuo secco non riciclabile che può essere solo destinato allo smaltimento.
* Obiettivo 50% entro il 2020
* Agli Stati Membri è richiesto di attivarsi per fare in modo che, entro il 2020, il 50% dei rifiuti domestici o simili (come carta, plastica, vetro, metalli) venga riciclato o riutilizzato per ottenere nuovi prodotti. Con questa indicazione, l’Unione Europea dimostra di non puntare solo alla quantità dei rifiuti raccolti in modo differenziato ma, soprattutto, alla qualità della raccolta, unica garanzia per fare in modo che dal riutilizzo e dal riciclo dei rifiuti si ottengano nuovi prodotti. Ecco perché ti viene richiesta la massima attenzione nella raccolta differenziata. Da quanto detto, emerge una semplice constatazione: l’Ama, nel calcolare la TA.RI. non terrà conto dei ricavi ottenuti dal riciclaggio ed è quindi giusto, aderire al “Comitato Giuste Tasse e Tariffe”.
* ENTRO IL 2015
* Scopo primario della nostra azione, in questa fase, è ottenere che, il Comune nel calcolare la tariffa, oltre ai costi di trasporto, personale ed investimenti dei mezzi utilizzati, calcoli in detrazione i ricavi derivanti dalla vendita dei prodotti riciclati. Quindi vogliamo ottenere che per i Cittadini che apportano i loro rifiuti totalmente all’indifferenziata, la Tari sia a costo pieno, mentre per coloro che attuano lo smaltimento secondo i dettami del Riciclo, il pagamento sia a Tariffa minima.
* Soltanto allora la raccolta differenziata avrà un senso e la Tariffa sarà EQUA
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