Meloni/Bizzoni: Potenziare il lavoro pubblico, migliorare i servizi
Il governo non ha inserito nella legge di bilancio le risorse necessarie per un serio piano occupazionale nel settore del lavoro pubblico. Contro questa scelta Rifondazione Comunista ha sostenuto le lavoratrici e i lavoratori della funzione pubblica che hanno già scioperato e sosterrà quanti torneranno a farlo. Poiché la pandemia in corso ha mostrato, in modo inequivocabile, l’utilità e la necessità di ripristinare la piena forza del settore Pubblico dopo anni di tagli, privatizzazioni, esternalizzazioni, precarizzazioni.
Il governo invece insiste nel proporre le stesse ricette che hanno generato difficoltà nella gestione dell’emergenza Covid19 e assume lavoratori iperprecari. Senza tener in alcun conto che il numero dei dipendenti pubblici ed i loro stipendi sono tra i più bassi d’Europa e, malgrado ciò in ogni settore, sebbene sviliti e svalorizzati, hanno assicurato che lo Stato ed le sue articolazioni potessero far fronte alle emergenze che continuano ancora oggi.
All’apice del fallimento delle politiche neoliberiste, gli stessi che hanno orientato la pubblica opinione sulle meraviglie del privato e quelli che con le loro scelte politiche hanno privilegiato il mercato in tutti i settori, invece di vergognarsi, vorrebbero continuare come nulla fosse, foraggiando quegli stessi privati che, nella crisi sanitaria, sono stati inutili. Per far ciò il Governo Conte2 resta inerte sulle richieste sindacali e scatena un’ignobile campagna stampa di denigrazione contro i lavoratori Pubblici, cercando di generare una guerra tra lavoratori “tutelati” e quelli che vivono direttamente sulla loro pelle gli effetti della crisi pandemica. Non sono i lavoratori pubblici a lasciare lavoratori autonomi, piccoli commercianti, artigiani e professionisti senza un reale sostegno, ma l’attuale governo con il sostegno delle destre, poiché insieme rifiutano come mero assistenzialismo la proposta di assicurare un reddito a tutti i cittadini che ne hanno bisogno.
Rifondazione Comunista per iniziare ad affrontare la crisi ritiene necessario il rafforzamento del settore pubblico, avviando ad un piano di assunzioni di almeno 500 mila lavoratrici e lavoratori, la stabilizzazione di tutti i precari con contratti a tempo pieno e indeterminato, consistenti aumenti salariali per tutti i dipendenti pubblici e la reinternalizzazione di tutti i servizi affidati a privati. Invitiamo, quindi, lavoratori e lavoratrici dei settori pubblici a partecipare mercoledì 9, nel rispetto delle norme Covid19, al presidio indetto da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, dalle ore 10 a Palazzo Vidoni, sede del Ministero per la Pa, perchè non vi può essere un migliore servizio per i cittadini, se non vi è dignità per i lavoratori.
Roma 7\12\20
Vito Meloni, segretario della Federazione di Roma, Litoranea, Castelli
Marco Bizzoni, referente Lavoro Federazione di Roma, Litoranea, Castelli
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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