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Medicina alternativa e tradizionale a confronto – 3

Novembre 18
02:00 2007

Dunque, il corpo umano è una vera e propria fabrica (macchina), caratterizzato da un’intima corrispondenza tra struttura e meccanismo d’azione, tale che ogni parte della macchina vivente sia costruita, ugualmente ad un pezzo meccanico, in modo tale da eseguire quel preciso e unico compito che gli spetta e che non può essere eseguito da nessun altro organo o muscolo. Un’estremizzazione di tale teoria ci è fornita da Leonardo da Vinci. Egli giunge ad assimilare il corpo umano ad una macchina di cantiere, in cui lo scheletro è la struttura portante, che al contempo sostiene ed è sostenuto dal muscolo. Questo, a sua volta può esercitare i movimenti di flessione- contrazione, proprio in quanto si appoggia alla struttura scheletrica. Significativo, in tal senso, il noto parallelismo tra i muscoli cervicali a sostegno del cranio e, reciprocamente, della colonna vertebrale e delle costole, con le sartie della nave, sistemate a sostenere l’albero e a dare solidità all’intero battello. Ma ciò che è importante sottolineare è che da questa concezione organicistica del corpo umano deriva, tanto nella MTC che nella MO, l’assoluta preminenza dello studio della fisiologia rispetto all’anatomia: non è rilevante la struttura anatomica di per sé, ma in quanto assolve ad una precisa funzione. Si comprende, dunque, come un corpo dissezionato non sia di alcun interesse, né per il medico cinese né per quello greco, poichè esso è solo qualcosa di morto.
Il predominio della fisiologia confluisce nella concezione della malattia, ricondotta secondo la ricostruzione ippocratica, alla rottura dell’equilibrio degli umori con la prevalenza di un elemento sull’altro (μονάρχια), contrariamente alla salute, determinata dalla loro giusta proporzione (ι̉σονоμία). Gli umori, o fluidi corporei, sono quattro: il sangue, generato dal fegato, la bile gialla, generata dalla cistifellea, la bile nera, secreta dalla milza, il flegma, generato dal cervello. La fisiologia, le caratteristiche e la struttura di ogni individuo vengono attribuite ai rapporti secondo cui i vari umori entrano a far parte dell’organismo.Tali rapporti determinano quattro tipi di temperamenti: il temperamento sanguigno in cui prevale il sangue, il temperamento bilioso in cui prevale la bile gialla, quello malinconico con eccesso di bile nera e infine il flemmatico con prevalenza di flegma. Il sanguigno è energico, mentre iroso è il bilioso, depresso è il malinconico, pigro è il flemmatico.
Ci muoviamo sempre nell’ambito di una medicina qualitativa, che prende le mosse dall’analogia fra macro e microcosmo; gli umori, infatti, sono assimilati ai quattro elementi dei filosofi presocratici (acqua, aria, terra e fuoco), perché tra corpo e mondo esterno deve esserci omologia, corrispondenza. Così, al fuoco (ignis) che corrisponde all’estate, sono assimilate la bile gialla e la giovinezza; il fuoco che è caldo (caliditas) e secco (siccitas) é proprio di coloro che sono anche un po’ collerici, come i giovani.
Si rileva quindi una somiglianza tra la struttura dell’elemento esterno (fuoco) e la struttura dell’elemento umido interno (bile gialla ), tra il momento del tempo astronomico (estate) e il momento della vita dell’uomo (giovinezza). Notevoli in tale contesto le analogie con la MTC, il cui concetto base è quello di un equilibrio naturale che si fonda sui principi e sulla teoria dello Ying e dello Yang e dei cinque elementi o movimenti primordiali.
Come si legge nel Canone di Medicina dell’imperatore Giallo, la salute è il risultato di un equilibrio e di un’armonia dello Ying (aspetto femminile) e dello Yang (aspetto maschile), mentre la malattia è la rottura di tale equilibrio. Gli elementi, invece, in numero di cinque (acqua, fuoco, terra, metallo e legno), rappresentano i processi fondamentali dei cicli della natura e per questo corrispondono al corpo umano; ciascuno ha corrispondenti energie, stagioni, colori, organi , emozioni. Per esempio, il legno (wood) è associato al verde, come la vegetazione della terra, che si risveglia in primavera, stagione Yang, ed è inoltre assimilato allo stato d’animo irato (angry) e all’organo del fegato.
Il perenne alternarsi dinamico delle due forze complementari Ying e Yang, che non conosce alcuna sintesi risolutiva, rievoca l’analoga dottrina eraclitea dell’unità dei contrari, che, in quanto opposti, lottano fra di loro , poiché l’uno vive la morte dell’altro, come l’altro muore la vita del primo, ma al contempo, come per lo Ying e lo Yang, non possono stare l’uno senza l’altro, vivendo solo l’uno in virtù dell’altro. Ancora, la teoria dei cinque elementi (legno, fuoco, terra, metallo ed acqua) costituisce un chiaro richiamo alla teoria empedoclea delle quattro radici (acqua, aria, terra e fuoco) la cui aggregazione e separazione determina la nascita di tutte le cose, secondo un processo ciclico eterno. La figura mostra la perenne trasformazione ciclica dei cinque elementi secondo la legge di produzione e inibizione: si può rilevare che ciascun elemento produce e viene prodotto, inibisce e viene inibito: il legno genera il fuoco, dalle cui ceneri si genera la terra, dalla quale viene estratto il metallo, il quale mediante liquefazione genera l’acqua, che a sua volta dà origine al legno degli alberi.
Ancora, proseguendo nelle analogie, il Qi dei cinesi è il soffio vitale che permea l’intero universo, allo stesso modo dell’anima mundi del platonismo, o del Logos(λόγος) o πνε˜υμα degli stoici, principio ordinatore e vivificatore del cosmo. Inoltre, l’etica taoista è facilmente paragonabile a quella stoica, in quanto entrambe identificano la perfezione morale con l’adeguamento o l’armonizzazione della condotta individuale alla legge universale dell’universo, denominata TAO dai cinesi (pertanto TAO = λόγος).
Si è fatto cenno solo ad alcuni dei più salienti punti di contatto che hanno accomunato la MTC alla MO nel corso della storia, tutti riconducibili, in ultima analisi, alla teoria della corrispondenza microcosmo-macrocosmo, la quale pertanto, ha pieno diritto ad assurgere a trade union tra la MO e la MTC.
Molti, dunque, sono stati i punti di contatto tra la MTC e MO, ma in questa sede non possono essere esauriti, e pertanto si è accennato solo ad alcuni, senza mettere in discussione le incontestabili diversità storico-culturali e di struttura epistemologica, che ne costituiscono la specificità.
(Continua)

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