Medicina alternativa e tradizionale a confronto – 2
Ad un’attenta analisi Medicina Occidentale (MO) e Medicina Tradizionale Cinese (MTC), pur maturando e consolidandosi in contesti storico-culturali differenti e lontani per coordinate spazio-temporali , svelano affinità notevoli e accade spesso che ciò che oggi è motivo di disunione e contrasti, in passato è stato fonte di accordo e armonia. Temi universali come l’analogia macrocosmo – microcosmo, la concezione vitalistica e organicistica dell’universo, la visione ciclica del tempo hanno rappresentato per secoli un comune terreno d’indagine, che ha condotto entrambe le medicine ad analoghe interpretazioni dell’uomo e del cosmo. Innanzitutto, per rimanere nell’ambito della storia della medicina, la MTC si può accostare a quella occidentale ippocratica, con la quale condivide, pur con le dovute differenziazioni storiche ed epistemologiche, molti aspetti. Il sistema di Ippocrate (V sec.a.C.) rielaborato e consacrato da Galeno (II sec. d.C.), costituisce la teoria medica prevalente nel mondo Occidentale. Essa domina incontrastata dal V sec. a.C fino al 1600 d.C.
Volendo operare una estrema sintesi, la medicina ippocratica, analogamente alla MTC, si delinea come una medicina qualitativa, energetica, olistica e organicistica. Questa infatti assume come premessa un assioma fondamentale: la mirabile corrispondenza tra l’uomo e la natura, il micro e il macrocosmo. Ogni uomo è un microcosmo, ossia un mondo in miniatura, poiché la sua struttura (sia anatomica che psichica) ricapitola in piccolo quella dell’universo. Viceversa la Terra, le stelle, i pianeti ed il cosmo nel suo complesso sono simili all’uomo, grandi animali, vivi e dotati e di un’anima oltre che di organi e di membra.
Già nella speculazione platonica, in particolare nel Timeo,come anche nelle teorie cosmologiche cinesi, l’universo si identifica con un immenso organismo o animale vivente, dotato di un’anima o energia, elemento spirituale (Qi per i cinesi) e di un corpo, elemento materiale. Anima e corpo formano un’unità inscindibile, tanto nella MTC, quanto nella MO, pertanto, come sostiene Platone nel Carmide, la cura del corpo non può prescindere da quella dell’anima e colui che si reputa un buon medico non può curare un organo singolo del corpo senza curarne l’intero, ovvero l’unione di anima e corpo.
Da qui prende spunto una visione olistico-organicistica dell’uomo, aspetto dominante della speculazione medica cinese, condiviso e assunto pienamente anche da quella occidentale.
I filosofi del Rinascimento lo rielaborarono, e,considerando anch’essi il mondo come un organismo umano in grande, e l’uomo come un mondo in piccolo;ritennero che a qualunque modificazione di uno dei due mondi dovessero corrispondere modificazioni nell’altro.
L’ homo ad circulum o ad quadratum di Vitruvio e di Leonardo, essendo inscritti in un cerchio o in un quadrato, divennero il simbolo più pregnante della corrispondenza matematica tra microcosmo e macrocosmo.
Risulta opportuno chiarire l’origine etimologica del termine ‘olismo’ . Olismo deriva dal greco όλος che significa tutto, intero. Questo termine però non va confuso con l’altra parola greca πάν che anch’essa significa tutto, ma inteso come insieme di parti ben distinte tra loro. Questa distinzione è di notevole importanza, in quanto ne consegue che ‘olismo’ è la tendenza che ha la natura a raggruppare e mettere in relazione parti, allo scopo di ottenere non un semplice assemblaggio di elementi, ma una ‘totalità’, un ‘intero’ con caratteristiche proprie, autonome e distinte da quelle dei componenti stessi.
Osservando l’individuo nella sua interezza, tale teoria supera la divisione fra corpo e mente, tra sfera fisica e psiche. Tutto viene raggruppato nella ‘Personalità Umana’, all’interno della quale le parti sono in relazione e si influenzano reciprocamente.In tal senso ‘olismo’ rimanda ad un altro termine che ne precisa ancora meglio il significato ovvero ‘organicismo’ ( dal greco όγανον = strumento):il corpo umano, in analogia con il cosmo risulta essere analogo a una macchina (‘fabrica’), un sistema organizzato di parti interdipendenti tra loro, con una specifica funzione.Tali parti sono dipendenti da un Tutto, al di fuori del quale non possono sussistere. Da ciò deriva che la struttura dell’organismo macchina è naturalmente subordinata alla sua funzione, ovvero al suo mantenimento e conservazione. Ne consegue la prevalenza dell’insieme sulle parti che lo compongono, come sostiene Aristotele, il primo a formulare il concetto di organismo nel De partibus animalium: “Se la scure deve spaccare il legno, deve di necessità essere dura, e se deve essere dura deve essere di necessità di bronzo o ferro. Ora esattamente allo stesso modo il corpo che è uno strumento come la scure, giacchè sia le sue singole parti sia esso stesso nella sua totalità hanno ciascuno un loro fine, deve di necessità essere fatto così e così, se deve compiere la sua funzione”.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento