Mazzano e Calcata visti dal cielo
Sono due video girati dall’elicottero, in un paio di minuti rendono le atmosfere dei due borghi del Parco del Treja: Calcata e Mazzano, centri millenari in una valle dove i tufi vulcanici sono stati modellati dal lento scorrere delle acque.
A picco sulla valle del Treja, l’antico abitato di Mazzano conserva ancora il suo impianto urbanistico medievale, fatto di vicoli che seguono le pieghe della rupe plasmata nella roccia vulcanica. L’unico accesso al paese è costituito da un arco piuttosto stretto.
La storia di Mazzano inizia con gli antichi insediamenti dei falisci, della cui presenza rimangono diverse necropoli. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce una serie di importanti reperti, esposti per la maggior parte nel Museo Nazionale dell’Agro Falisco di Civita Castellana, nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, che nasce come museo falisco, e più recentemente nel Museo Archeologico Virtuale di Narce (MAVNA) di Mazzano.
Calcata è un villaggio medievale a pochi chilometri da Roma. Un centro abitato arroccato come mille anni fa sull’alto di una rupe e difeso dal suo castello. Il borgo deve il suo fascino al fatto di ergersi su un vero e proprio scoglio di pietra vulcanica piantato in mezzo alla valle del Treja:
pareti di tufo rosso e case color ruggine, fatte con lo stesso materiale.
Tutto intorno boschi e in fondo alla valle il fiume Treja, che dà il nome al Parco.
Calcata compare nelle carte ufficiali a partire dal 700 d.C. Da quel momento al governo del suo territorio si avvicendarono una lunga lista di padroni e protettori. Tra i quali i più importanti furono i Sinibaldi e gli Anguillara. Nel borgo attuale alcune case di tufo risalgono al 1200. Le strade sono lastricate con le pietre del fiume, sin dal 1700. Costruirci intorno era impossibile, demolire il vecchio per far posto al nuovo, non conveniente. Sta di fatto che l’abitato ha conservato le sue atmosfere attraverso i secoli.
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