Maxiprocesso Eternit
Il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, condannato a 18 anni di carcere dalla Corte d’Appello di Torino per il disastro ambientale provocato dall’amianto negli stabilimenti Eternit e nei territori ad essi limitrofi, è stato prosciolto dalla Corte di Cassazione presieduta da Arturo Cortese. Il procuratore generale presso la Corte di Cassazione, ha chiesto e acquisito il non luogo a procedere per sopraggiunta prescrizione dei reati ascritti. La sentenza avrebbe annullato anche i risarcimenti per le vittime.
Lo sdegno generale è evidente in quanto la legislazione non ha previsto la non-prescrizione per questo tipo di grave reato e la magistratura non è stata capace di giungere al giudizio definitivo nei tempi utili.
Rimane, dunque, impunito un reato che ha provocato nel corso di decenni un disastro ambientale di proporzioni enormi e, con esso, migliaia di vittime e molte altre ne provocherà nel futuro.
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