MAURIZIO BOCCI: SULLE TRACCE DEL TEMPO ED. CONTROLUCE
Edito Controluce, ha visto luce nelle librerie castellane l’ultima fatica letteraria di Maurizio Bocci che vanta un’interessante prefazione di Aldo Onorati: Sulle Tracce del Tempo. Sottotitolo: Viaggio attraverso la storia millenaria dei Castelli Romani e delle sue testimonianze artistiche, storiche e naturali che ne fanno un territorio unico al mondo.
Un testo chiaro, che abbraccia storia, natura, territorio e progettualità nel tempo, in poco meno di 150 pagine, alcune con immagini significative e interessanti. Un lavoro di ricerca, descrizione, studio, approfondimenti…
Dal Vulcano Laziale alla preistoria, i primi nuclei abitativi nei Colli Albani, focalizzando il territorio tra miti e leggende, con accenni al Villaggio delle Macine, e il richiamo ad Alba Longa e alla Lega Latina, ai piedi del Sacro Monte Albano.
Con la nascita di Roma, il declino della precedente realtà latina inglobata nella storia millenaria che si dipana nel tempo; tra le pagine, nelle quali con chiarezza e documenti alla mano, l’autore descrive cambiamenti ed evoluzioni successivi alla caduta dell’Impero Romano, ricordando le fasi più salienti succedutesi nei secoli, fino ai giorni nostri.
Non mancano riferimenti all’ambiente del nostro territorio, ai reperti archeologici – alcuni purtroppo irrimediabilmente perduti come le navi romane a Nemi – alle trasformazioni urbane con risvolti sociali, culturali ed economici: terra di vacanze romane di un tempo, arti e mestieri, tradizioni, artigianato e commercio.
Non tralascia il dramma della furia bellica e distruttiva del secondo conflitto mondiale, il Bocci, e il dopoguerra con la spinta alla rinascita e alla ricostruzione, con importanti processi di trasformazione ambientali e paesaggistici,
Una ricca bibliografia che spazia tra autori e studiosi nel tempo, tra documenti e immagini di un passato remoto, testimonianze dei viaggiatori del Grand Tour, e recenti scoperte e ricerche di appassionati fruitori e conoscitori del territorio, testimonia l’impegno dell’autore che ha portato avanti il suo lavoro esplorando e descrivendo quella ricchezza antropologica e culturale che ne connota l’unicità territoriale, ora purtroppo in parte snaturata dall’urbanizzazione selvaggia e l’inglobamento dei paesi castellani nella realtà metropolitana della Capitale.
Un importante obiettivo è faro di tutto il lavoro: far conoscere ai lettori e, si spera alle giovani generazioni, la storia, l’evoluzione, i cambiamenti e il futuro che di giorno in giorno scrive sempre nuove pagine d’un libro sfogliato troppo in fretta e che rischia di disperdere ogni identità e progresso di questo meraviglioso territorio, un tempo prediletto scenario di villeggiatura di principi e pontefici.
Un’unione d’intenti e di interessi tra le diverse realtà urbane dei Comuni, loro malgrado inglobati senza alcuna progettualità concreta nella grande metropoli di Roma: l’autore postula una costruttiva applicazione comune riguardo il futuro del territorio, grazie a una concorde coordinazione che vada oltre gli individualismi campanilistici. Un sogno forse, dice, ma un’occasione importante da non perdere per lasciare alle nostre future generazioni una vera situazione territoriale sostenibile culturalmente ed economicamente.
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