Massimiliano Ossini ha raccontato il suo ottimismo d’alta quota a “Velletri Libris”
rande pubblico nel giovedì sera di “Velletri Libris” per l’appuntamento con Massimiliano Ossini. Il giovane ma affermato conduttore televisivo, presentatore tra gli altri di “Linea Bianca” e “Cose dell’altro Geo”, ha richiamato al Chiostro tantissime persone. Come di consueto, prima dell’incontro con l’autore, c’è stato lo spazio per le ottime degustazioni enogastronomiche di Gelatomania abbinate ai vini selezionati dal CREA. Operativo lo spazio per i bambini, con i laboratori tematici a cura di Fantanimazione. Alle 20.45 nello spazio riservato al Premio “Velletri Libris” è salito sul palco Giuseppe Sorrentino, autore di “Eva”, uno dei racconti vincitori contenuti nell’antologia “Per un pugno di storie” (L’Erudita). Il momento più atteso è quindi arrivato e Massimiliano Ossini ha salutato il pubblico di Velletri, città che ben conosce perché frequentata ai tempi del Liceo quando viveva ad Albano. Volto rassicurante, ragazzo solare e comunicativo, Ossini ha subito spiegato – sollecitato dalle domande di Tiziana Mammucari – il significato del titolo della sua opera: “Kalipé significa passo corto e lento, è diventato lo slogan della mia vita tanto che spesso quando mi sorpassano in bici o mi incontrano in metropolitana, le persone me lo recitano”. “Questo motto” – ha proseguito l’autore – “non è solo per le arrampicate, ma mi è utile nella vita quotidiana. Affronto ogni situazione con il passo corto e lento, questo mi aiuta ad aprire gli orizzonti. Mi sento un uomo fortunato e questa fortuna la voglio condividere”. La scrittura di questo libro non è arrivata casualmente: Ossini, infatti, prima di accettare la proposta di Rai Libri non aveva un’idea precisa, ma una serie di casualità lo hanno portato ad avventurarsi nella stesura di un percorso che parte dalla sua infanzia e arriva fino alle sue esperienze professionali. Tra gli incontri importanti, raccontati anche in “Kalipè”, ce n’è uno in particolare: “E’ stato fantastico conoscere Lino Zani, che fu anche guida di Giovanni Paolo II. Fu lanciato a cinque anni in un dirupo per recuperare lo zaino di un turista, da allora non ha più lasciato le montagne”. La passione per i monti si fonda su diverse consapevolezze secondo Ossini, e una di queste è la possibilità di trovare la pace: “Sui monti secondo me non c’è la voglia di stare soli, al contrario si è disposti ad aprirsi, a conoscere. Grazie alla montagna mi sono tolto delle zavorre pesanti, ho perso la fretta, mi sento alleggerito mentalmente. Mi pongo anche in modo diverso di fronte alle avversità. È una sensazione che posso solo provare a raccontare. Mi ha molto colpito la lettura del libro “Vietato lamentarsi”: in montagna faccio così, penso positivamente, cerco di vivere pienamente le emozioni e di non perdermi nulla”. Un vero e proprio universo parallelo quello di alta quota, che ha completamente coinvolto Massimiliano Ossini sia per motivi di lavoro che di svago. Il silenzio di quei monti è un allenamento alla vita, un incentivo all’apertura mentale e alla serenità psicologica. In chiusura, prima del lungo firma-copie e delle tante foto ricordo scattate dal fotografo ufficiale della rassegna, Edoardo Amati, un commovente ricordo di Daniele Nardi, amico di Ossini: “Era un alpinista vero, e gli alpinisti veri non sono come noi. Loro anche se rischiano la vita vanno, non si fanno problemi: la loro vera vita è il rischio. Ho ricordato Daniele anche qualche giorno fa, sul Gran Sasso, e insieme ad altri amici abbiamo espresso il proposito di dedicargli una vetta del massiccio. Era una grande persona”. Si è chiusa per “Velletri Libris” un’altra splendida serata, occasione di incontro, confronto e aggregazione intorno al libro. I prossimi appuntamenti della rassegna sono altrettanto di grande qualità: domenica 7 luglio Umberto Guidoni, giovedì 11 luglio Michela Murgia, domenica 14 Dacia Maraini. Un trittico imperdibile al Chiostro, grazie alla programmazione che Mondadori ha realizzato insieme a Fondarc, e con ingresso ovviamente gratuito.
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