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MASELLI VISITA  IL CENTRO POLIVALENTE AUTISMO CITTA’ METROPOLITANA DI ROMA

MASELLI VISITA   IL CENTRO POLIVALENTE AUTISMO CITTA’ METROPOLITANA DI ROMA
Marzo 07
14:20 2024

SOCIALE, L’ASSESSORE MASSIMILIANO MASELLI VISITA IL CENTRO POLIVALENTE AUTISMO CITTA’ METROPOLITANA DI ROMA: “UN SERVIZIO CHE DEVE DIVENTARE STRUTTURALE NEL BILANCIO DELLA REGIONE LAZIO”

L’ incontro con i giovani e le loro famiglie presso la sede della coop capofila Gnosis a Marino. La coprogettazione tra Terzo settore-Asl e enti locali convince l’amministrazione regionale

Marino, 7 Marzo 2024 – La Regione Lazio è pronta a portare avanti il progetto “pilota” dedicato, nel territorio della Asl Rm 6, ai giovani adulti affetti da spettro autistico e da altre disabilità con bisogni complessi, coordinato dalla capofila Gnosis, cooperativa sociale espressione del Terzo settore, in regime di coprogettazione con la Asl e gli enti locali.

Altri due anni di sperimentazione utilizzando il Fondo Sociale Europeo (FSE) con l’obiettivo di inserire l’attività dei centri polivalenti sull’autismo  strutturalmente a bilancio nell’esercizio finanziario della Regione Lazio tra i servizi che l’ente eroga ai cittadini con l’obiettivo che questo tipo di attività diventi sempre più diffuso e capillare sull’intero territorio regionale. 

A dare la lieta notizia alle famiglie dei giovani adulti che per primi hanno fatto parte del Centro Polivalente Autismo “Città Metropolitana di Roma” è stato direttamente  l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio, Massimiliano Maselli ieri in visita presso la sede di Gnosis a Castelluccia, nel Comune di Marino insieme alla dottoressa Ornella Guglielmino, direttrice regionale inclusione sociale e alla dottoressa Ilaria Marchetti, referente regionale del progetto.

Il membro della giunta regionale prima di prendere la parola è rimasto circa due ore in ascolto delle famiglie degli utenti e dei ragazzi stessi che, con convinzione e entusiasmo, hanno espresso tutta la loro speranza e manifestato il desiderio di continuare un’esperienza rispetto alla quale, anche a fini statistici di ricerca – dati presentati e consegnati alla Regione – hanno manifestato percentuali di gradimento molto alto. 

Tutto ciò grazie all’impegno corale del Terzo Settore che da due anni tiene a battesimo il progetto.

Questi tutti gli attori in campo:  Agricoltura Capodarco, Arcobaleno, Elma, La Castelluccia, Sorriso per Tutti, coordinate dalla capofila Coop Sociale Gnosis in partenariato pubblico con la Regione Lazio, la ASL Roma 6 e i 21 comuni dei Castelli Romani e del litorale riuniti nei sei distretti socio-sanitari che fanno capo alla Asl Roma 6 e altri attori del mondo associativo (Arianna Onlus, Attivamente APS, Castelli Insieme, Polisportiva Ever Green, Famiglie e Gnosis Insieme, Insieme Contro i Pregiudizi, Make4Work, Valenza-neurodiversità-autismo-lavoro; con la cooperativa Vulcano, con la Fondazione Il Campo dell’Arte, con la SRL Demetra.

A fare gli onori di casa la presidente di Gnosis, dottoressa Angela D’Agostino e il dottor Bruno Pinkus, responsabile clinico dei programmi terapeutico-riabilitativi personalizzati degli utenti accolti nelle Comunità Gnosis in perfetta consonanza con la Asl Rm 6, rappresentata dalla dottoressa Diana Di Pietro,  dirigente del servizio tutela di salute mentale e riabilitazione in età evolutiva e direttore f.f. del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze Patologiche della stessa ASL, affiancata dalla dottoressa Paola Capoleva, f.f. per l’Integrazione Sociosanitaria e il welfare di comunità presso l’ASL Roma 6, in linea con l’orientamento dettato dalla Direzione Sanitaria guidata dal dottor Vincenzo La Regina, molto sensibile ai progetti di carattere sociale che mettono al centro i pazienti e le loro esigenze. 

In tal senso, con una voce sola, tanto la dirigenza Asl quanto i rappresentanti del Terzo Settore e le famiglie si sono soffermati particolarmente sulla validità di un progetto che punta non più sulla “sanitarizzazione”  ma sulla socializzazione, in particolare attraverso enti connettivi come il “worklab”, coordinato da Giorgio Di Dato (Make4Work) il quale ha sottolineato come il progetto si trovi a uno sbocco fondamentale nel collegamento  tra imprese e disabilità, quello di far passare il messaggio, anche tra gli imprenditori, che la diversità sia un valore. Richiamato più volte e supportato anche dalle testimonianze dirette dei giovani operatori il positivo caso del Bar-Atto attivo da un anno presso la Casa  delle Culture e della Musica di Velletri. “Col bar – ha aggiunto Di Dato – le aziende vedono che ragazzi riescono a creare servizio”. Tutto ciò per far capire come ci si trovi di fronte a una reale possibile svolta che passi dalla stagione dell’assistenzialismo puro a quella della connessione di valore tra sociale e mondo profit. 

Particolarmente significativa in tal senso l’esemplificazione pratica messa in atto dalla dottoressa Valeria Grillo, psicoterapeuta e mamma di un giovane affetto da autismo. “I nostri ragazzi hanno bisogno di aiuto in diverse dimensioni che possiamo pensare che siano come dei palloncini che non possiamo far cadere a terra perchè ognuno è complementare all’altro” ha detto mentre la sala si riempiva di palloncini coi quali tutti indistintamente hanno iniziato a giocare. “Provate a palleggiare con questi palloncini. Non è semplice. Bene. Sappiate che noi vinceremo  davvero quando riusciremo con il nostro lavoro a fare in modo che questi palloncini non cadano a terra”. 

 

 

 

 

 

 

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