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Martedì 12/3 a Roma Adrián N. Bravi presenta “Adelaida”

Martedì 12/3 a Roma Adrián N. Bravi presenta “Adelaida”
Marzo 11
16:13 2024

Martedì 12 marzo, ore 18.30 presso la Libreria Spazio Sette Via Barbieri 7, Roma Adrián N. Bravi presenta Adelaida, libro proposto da Romana Petri al Premio Strega 2024. Dialogano con l’autore Romana Petri, Giulia Caminito e Paolo Di Paolo

Donna, artista e madre, Adelaida Gigli è stata una delle figure femminili più sorprendenti dell’Argentina del secolo scorso. Pronta a nascondere armi e dissidenti nella sua casa, a ridere in faccia al potere, a ribellarsi alle convenzioni, a mostrarsi esuberante e dissacrante, Adelaida ha espresso sempre sé stessa fino in fondo e ha dovuto pagare sulla propria pelle l’orrore della censura, della dittatura e della perdita. Il ritratto che ne fa Adrián N. Bravi è appassionato e vivo, irrinunciabile. Nata a Recanati nel 1927 – figlia del pittore Lorenzo Gigli che, con la sua famiglia, durante il fascismo, decise di lasciarsi l’Italia alle spalle alla volta dell’Argentina – Adelaida Gigli è stata una artista anticonformista e brillante, divertente e ironica nonostante il suo passato drammatico e doloroso. Affascinante come Jeanne Moreau, piena di spirito come Wislawa Szymborska e appassionata delle sigarette come Ingeborg Bachman, Adelaida alla fine degli anni Quaranta è a Buenos Aires e si tuffa nella vita politica e letteraria della città. Insieme al marito David Viñas e ad altri intellettuali, fonda la rivista Contorno, destinata a diventare un punto di riferimento per l’Argentina degli anni Cinquanta, una esperienza dal basso e politicamente schierata con le classi più indigenti, in contrasto con la ricca e altolocata Sur di Victoria Ocampo. In quegli anni Adelaida ha due figli, Mini e Lorenzo, militanti del gruppo rivoluzionario montoneros. Entrambi ‘desaparecidos’, lei nel 1976, lui nel 1980. Subito dopo il colpo di stato del 1976 e la straziante perdita dei figli, Adelaida è costretta a lasciare l’Argentina per recarsi a Recanati, suo paese natale, dove comincia una nuova vita artistica e personale. Sempre nella città del Leopardi, muore nel 2010, in un ricovero, nel quale trascorre gli ultimi nove anni, in solitudine. Adrián N. Bravi ripercorre con amicizia e grazia le tappe della vita di una donna d’eccezione, che ha potuto conoscere e di cui è stato confidente, e mentre lo fa ci racconta gli anni della dittatura, l’impegno politico dei più giovani, il fermento culturale, la forza della letteratura argentina. Come si può rimanere al mondo dopo la perdita dei propri figli? Come ha vissuto chi si è salvato scappando dalla persecuzione politica? In questo romanzo biografico l’umanità formidabile di una donna e di una artista emerge e commuove, mentre la scrittura racconta la potenza della memoria, dell’affetto e della resistenza contro ogni tentativo di cancellazione e oblio.

Adrián N. Bravi è nato a Buenos Aires, ha vissuto in Argentina fino all’età di 25 anni, poi si è trasferito in Italia per proseguire i suoi studi di filosofia. Vive a Recanati e fa il bibliotecario all’Università di Macerata. Nel 1999 ha esordito come narratore in lingua spagnola ma poi ha scelto di scrivere in italiano. Tra i suoi romanzi: La pelusa (2007), Sud 1982 (2008), Il riporto (2011), L’albero e la vacca (2013), L’inondazione (2015), L’idioma di Casilda Moreira (2019) e Il levitatore (2020). Con Nutrimenti ha pubblicato Verde Eldorado (2022).

Per prenotazioni: info@spaziosettelibreria.it

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