Marino/S.Maria delle Mole. Bibliopop
Marino/S.Maria delle Mole. Bibliopop poteva essere un incontro con taglio europeo, invece è stata apoteosi di fratellanza italoiberica !
Il Presidente di Bibliopop, Sergio Santinelli, l’ha detto subito “pensavamo ad una sera organizzata in velocità per cogliere l’occasione di avere un ospite internazionale, Bernardo Santos, che ha tradotto il poemetto di indignazione civile di marco Onofrio, e invece ci ritroviamo in una cosa assai più partecipata e maggiormente coinvolgente in varie forme di poesia”. Ed è stato proprio così. Perché se da un lato abbiamo assistito, anzi goduto, della doppia lettura – in lingua spagnola e italiana – dello stesso prodotto poetico “Emporium”, dall’altro ci siamo ritrovati immersi in un magnifico stravolgimento del programma. A cominciare dall’apertura, dove ha preso la parola, la musica e la poetica di un giovane rapper (studente del Foscolo) Fra.Sorrentino. Con due brani, uno in apertura ed una a fine serata, ha intrecciato sentimenti e vita quotidiana; sofferenza e rabbia giovanile; con nessuna concessione al qualunquismo o alla rassegnazione. Anzi con una analisi ferrea delle colpe del capitalismo e con la sola forza, umanesimo, che resta come carta da giocare in futuro per non essere degli automi. Il dado è tratto. Infatti, con il cambio di scaletta, abbiamo potuto assistere anche ad un ottima performance di Antonio Orihuela che ha declamato/interpretato una poesia radicale di denuncia sociale. Ancora oltre, abbiamo esplorato, grazie alla presenza del regista Isaias Grinolo, in un cortometraggio che conteneva manifestazioni di protesta e poetiche varie, con una scritta finale ripresa da un cartello di un corteo “el capitalismo mata la terra”. Il filo conduttore di queste incursioni sono state le letture di Bernardo Santos e Marco Onofrio. Naturalmente sono stati chiarissimi, nella sleezione presentata, la potenza espressiva e la filosofia che ha ispirato e mosso la critica sociale, politica e quindi poetica: è lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo il principale dei mali da debellare. E’ l’anomia e l’alienazione di cui in questi tempi di capitalismo turbo che devasta le menti e le coscienze, che dobbiamo sbarazzarci. E questo viene gridato con un “Basta” acuto di chi vuol sovvertire tutto, nella interpretazione di Marco Onofrio; mentre nella interpretazione di Bernardo Santos il “basta” viene timbrato come di chi di dice “mi avete sfinito, non ne posso più”. Una rivelazione, mentre veniva raccontato del perché – casualmente quasi – un poeta spagnolo ha deciso di tradurre Marco Onofrio e poi farlo pubblicare, con un certo successo, anni e anni dopo dell’uscita del libro in Italia, ci ha consegnato una notizia culturale e politica insieme. Infatti, mentre, appunto attorno al 2014 Onofrio pubblicava questo suo lavoro, ancora non aveva preso piede il movimento degli Indignados in Spagna. Per questo quando anni dopo, ora, Santos ha incrociato la poesia di Onofrio, ha compreso e visto confermato, come la lingua universale della poesia, ad ogni latitudine ed in tempi anche non coincidenti, può avere la stessa forza espressiva, sovvertitrice, diremmo rivoluzionaria! Tutto ciò, annaffiato da un bicchiere di vino a fine incontro, è stato il suggello, con tanto di pubblico appassionato e partecipe, della ripresa che si sta delineando prudentemente anche per le attvità culturali. Facilitati negli spazi ora, a Bibliopop, anche grazie agli itnerventi di rinnovo delle librerie che conterranno più libri, ma che, sviluppando in altezza, lasciano un bel po’ di centimetri di area a disposizione.
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