MARINO, DE FELICE: SÌ ALLA LIBERTÀ D’IMPRESA, NO ALLO STATO ETICO”
MARINO, DE FELICE (UNA PAGINA DA SCRIVERE) “IL SINDACO COLIZZA USA IL BONUS 110%
PER OFFENDERE GLI IMPRENDITORI EDILI: SÌ ALLA LIBERTÀ D’IMPRESA, NO ALLO STATO ETICO”
“È singolare è sconvolgente come in un colpo solo l’Amministrazione comunale di Marino, usando sito web e pagina Facebook municipali, sia riuscita a fare un super spot al M5S nazionale e locale, offendendo gli imprenditori che nelle parole del sindaco Colizza sono diventati addirittura ‘prenditori’ fino ad arrivare a proporre come panacea di tutti i mali un interventismo pubblico in economia più vicino a un’idea di stato etico che a quella libertà d’impresa di cui non ha smesso di trattare la nostra Costituzione. Da liberale non posso che manifestare profondissime perplessità sul merito della questione, condannando decisamente i toni sopra le righe del sindaco che prima di essere leader del suo partito deve ricordare di essere primo cittadino di Marino”.
Con queste parole Gabriella De Felice, portavoce della piattaforma civico-politica “Una pagina da scrivere” commenta la conferenza stampa tenuta nel pomeriggio di ieri dall’Amministrazione comunale per spiegare la manifestazione d’interesse promossa nei giorni scorsi in relazione alla legge sugli ecobonus e sismabonus al 110% per le ristrutturazioni degli immobili.
“Pur condividendo l’impostazione della legge approvata di recente la quale, saggiamente, promuove riqualificazioni e efficientamento energetico degli stabili esistenti in luogo dell’ulteriore consumo di suolo – prosegue De Felice – non possiamo non notare l’eccesso di enfasi su un ulteriore intervento pubblico quale è quello promosso dal Comune di Marino con la manifestazione di interesse lanciata nei giorni scorsi. Il sindaco Colizza, ovviamente lodato dal sottosegretario di Stato e suo compagno di partito Fraccaro, dimentica tuttavia che nel caso in questione non si sta parlando di procedura pubblica, ma di lavori e di opere che si inseriscono in un normale rapporto tra privati, cittadini e non. E i cittadini di un libero mercato hanno il diritto di rivolgersi a chi vogliono, senza aver bisogno di filtri o di scremature fatte dall’Amministrazione comunale.
“Non è chiaro allora a cosa dovrebbe portare l’indagine avviata con la manifestazione di interesse” aggiunge De Felice. “Il Comune si troverà quindi a garantire il possesso in capo alle ditte di tutti quei requisiti indispensabili per la cessione del credito d’imposta?”
“Ciò che invece appare chiarissima è la volontà di strafare dell’Amministrazione comunale che di fatto va a ingerire nella libertà di iniziativa economica, garantita dalla nostra Costituzione (l’art. 41 è in vigore a tutt’oggi). Un proposito – conclude De Felice – che è peraltro oltremodo discutibile anche sotto il sacrosanto principio, anch’esso costituzionale, dell’imparzialità ed economicità della Pubblica Amministrazione”.
Marino, 31 Ottobre 2020
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento