Marino: il Coordinamento delle Associazioni fa un appello alle autorità civili e religiose per l’accessibilità degli spazi e per le sedi delle Associazioni
Il Coordinamento delle Associazioni e Fondazioni di Marino, denuncia la difficile situazione in cui le realtà associative culturali e sociali si trovano a Marino, in relazione alla già cronica mancanza di locali pubblici in cui svolgere le proprie manifestazioni, ma ora, ancor di più per le tariffe applicate per accedere agli stessi.
Il problema, in sede comunale, è derivato dal nuovo regolamento per l’uso delle sale pubbliche emanato dai Commissari Prefettizi in vigore dal 1° aprile 2016.
Il Regolamento prevede che per usufruire di quattro sale comunali si debba pagare un contributo esagerato, improponibile ad associazioni che si reggono sul volontariato, che va sicuramente al di là delle mere spese di pulizia e utenza temporanea.
Nello specifico queste sono le sale e queste le quote:
- Sala Museo Civico “U. Mastroianni” – (costo giornaliero € 200,00)
- Sala Consiliare Palazzo Colonna – (costo giornaliero € 100,00)
- Sala Convegni Piazza Lepanto – (costo giornaliero € 50,00)
Sala Biblioteca civica “V. Colonna” – (costo giornaliero € 30,00)
Come se non bastasse, nel periodo di campagna elettorale la Sala Lepanto è riservata esclusivamente alle iniziative elettorali e non può essere chiesta dalle Associazioni nemmeno se non è occupata.
Il Comune dirotta le Associazioni sul Museo Civico (dentro il quale non si può fare praticamente niente, perché anche mettere una pedana significa una discussione con il Direttore, come è successo recentemente ad una delle Associazioni facenti parte del Coordinamento) e impone loro comunque di pagare 200,00€.
È pazzesco chiedere ad un’associazione di sobbarcarsi un costo simile. Se si dovesse organizzare una mostra, ci chiediamo, che magari rimanesse una settimana, bisognerebbe prendere un prestito in banca?
Inoltre, anche se grazie al Patrocinio comunale si può usufruire gratuitamente delle sale, questo vale solo per il primo giorno, per i giorni restanti si paga come da tariffario e c’è anche da specificare che, ovviamente, il Comune non concede a tutte le iniziative il Patrocinio.
A questa situazione paradossale delle sale comunali, si aggiunge quella del teatro della Parrocchia di San Barnaba, i cui prezzi di affitto vanno, a seconda dei casi, dai 350 ai 450 euro a sera.
Questo significa che una Compagnia o un’associazione, se vuole portare in scena uno spettacolo con qualche replica deve chiedere un mutuo!
Ricordiamo che queste associazioni rappresentano il 90% degli eventi culturali e sociali che si tengono sul territorio, non solo per il Comune, ma anche per le Parrocchie, riteniamo quindi che il loro sforzo debba essere premiato, non avvilito ed umiliato con tariffe che nemmeno nella Capitale vengono applicate.
Così è proibitivo anche fare spettacoli per raccolte fondi. Con queste quote, la maggior parte delle associazioni finiscono per esibirsi o fare eventi sociali fuori Marino, privando la nostra città di eventi importanti per la crescita culturale e civile dei marinesi.
A Roma, molte prestigiose Sale Teatrali offrono alle associazioni affitti di 10€ l’ora per eventi culturali e di beneficenza e il tutto con tanto di ricevuta fiscale. Ci chiediamo come mai a Marino, invece, vigano tariffe extra lusso?
Il nostro appello va quindi alla prossima amministrazione comunale a cui chiediamo di rivedere al ribasso le tariffe delle quattro sale, consentendone realmente la fruizione alle associazioni del territorio.
Ad essa chiediamo, inoltre, di voler prendere in serio ed immediato esame il problema annoso delle associazioni che non hanno ancora una sede comunale e, per poter operare, devono sobbarcarsi di spese spesso ingenti di affitto e utenze presso i privati. Siamo sicuri che instaurando un tavolo di discussione, potremmo trovare insieme metodi ed opportunità per dare a tutti uguali diritti e possibilità.
Alle autorità religiose marinesi chiediamo di ridimensionare drasticamente le tariffe della sala teatrale parrocchiale, perché tali compensi risultano non solo insostenibili, ma totalmente inadeguati ai locali ed ai servizi prestati.
Un riconoscimento del valore sociale e culturale di tanti cittadini che lavorano volontariamente per Marino e per entrambe le istituzioni, comunale e religiosa, vorremmo fosse palesato con un reale impegno a rendere questi locali accessibili a tutti e a dare una sede dignitosa a chi ancora non ce l’ha, pur operando da decenni sul territorio.
Da qui il nostro appello che speriamo sia accolto, perché non ci si può ricordare dell’importanza delle associazioni solo quando servono, senza curarsi delle condizioni sempre più difficili in cui operano
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