Marino – BULLISMO E CYBERBULLISMO
Riflessione sul fenomeno con i giovani e la comunità educante.
Martedì 21 Gennaio alle ore 10:00 presso il Liceo Artistico dell’IIS Amari-Mercuri di Marino si è tenuto un convegno sul bullismo e cyberbullismo, realizzato per il progetto contro la povertà educativa denominato “La Nostra Buona Stella”. Questo evento nello specifico è stato organizzato dalla cooperativa sociale “Prassi e Ricerca” uno dei soggetti promotori del progetto, presenti la referente Angela Casaregola capofila progettuale e la Presidente della cooperativa sociale Onlus “Prassi e ricerca” Antonella Panetta.
Ha aperto i lavori il Dirigente scolastico Salvatore Montesano che ha dichiarato l’importanza del progetto perché tutti i fenomeni di bullismo e cyberbullismo interessano soprattutto le scuole e soprattutto nel primo biennio, dove questo fenomeno è più presente.
Successivamente è intervenuta l’Assessore alle Politiche Sociali Barbara Cerro del Comune di Marino che ha sottolineato la necessità di informare i ragazzi su questo fenomeno che da bullismo, come avveniva nel passato nelle scuole, si è trasformato attraverso l’uso della rete in internet da parte dei ragazzi, in cyberbullismo.
La sottolineatura dell’Assessore è andata proprio sul fatto che il cyberbullismo è un fenomeno oramai non più legato ad una fase temporale limitata in un luogo fisico ma, rimanendo in rete diventa virale e perenne perdendo così la dimensione limitata dello spazio e del tempo; per questa ragione il fenomeno diventa ancor più persecutorio sul piano psicologico nei confronti di chi ne è vittima. Ha anche sottolineato che il lavoro di sensibilizzazione va esteso anche al cosiddetto soggetto “bullo” perché anche esso è portatore di problematiche, in quanto il bullo nel suo background porta con sè una serie di violenze o di situazioni familiari compromesse che lo hanno in qualche modo segnato e che sfocia in un atteggiamento aggressivo nei confronti di coetanei piu fragili. Una situazione frequente nei ragazzi, è quella di cercare di aggregarsi al bullo perché il gruppo, fungendo da branco, genera una sensazione di copertura e di potenza.
Fondamentale quindi, grazie anche all’aiuto delle scuole, è quella di far comprendere ai ragazzi le diverse sfaccettature di questa tendenza culturale violenta, per non cadere nella trappola fatta di aggressioni e persecuzioni.
L’intervento del Dirigente e Comandante della Polizia Locale del Comune di Marino dott. Alfredo Bertini, invece ha cercato di stimolare i ragazzi nel raccontarsi, nel capire come risolvere queste situazioni, pesanti per tutto il gruppo classe e non solo per chi è coinvolto, cercando attraverso i racconti degli studenti di capire se nelle classi erano presenti situazioni simili. Il Dirigente della sicurezza urbana di Marino ha concluso informando gli studenti come l’uso del telefono cellulare può in queste situazioni trasformarsi da strumento di aiuto a mezzo di diffusione perversa, perché i ragazzi non si rendono conto di essere costantemente controllati e tracciabili. L’utilizzo del cellulare in modo incauto può far scattare dalle azioni penali da parte della Polizia Postale se si dovessero riscontrare diffusioni non autorizzate di immagini.
Successivamente è intervenuto il Docente dell’Università Salesiana Giacinto Froggio che, attraverso la proiezione di slide, ha esposto tutte le tipologie di bullismo e cyberbullismo che esistono in letteratura psicologica, spiegando chi è il bullo, chi sono gli aggregati del bullo e tutti gli attori di queste pericolose dinamiche che si vengono a creare.
Dopo questa prima parte informativa è seguita quella esperienziale, che ha coinvolto i ragazzi delle tre sezioni delle prime classi del Liceo Artistico.
La sperimentazione del Comandante della Polizia Locale di Ciampino Roberto Antonelli, insieme ad altri cinque colleghi, specificatamente formati su questo tematica, è consistita nel formare dei gruppi con le diverse classi presenti; ogni due poliziotti avevano a disposizione un gruppo di ragazzi con i quali hanno condotto giochi di ruolo tra il bullo e la vittima. Dopo circa quaranta minuti di sperimentazione, ogni gruppo ha rappresentato davanti al pubblico presente, le storie simulate leggendo delle considerazioni scritte. L’obiettivo è stato quello di elaborare un monito, una frase, che rimanesse poi ai ragazzi, una disamina breve ma efficace, sulla pericolosità di questo fenomeno. L’evento si è concluso alle 13:30.
L’assessore Cerro in conclusione ha così dichiarato: “In questa sessione i ragazzi hanno potuto apprendere e sperimentare in poco tempo delle situazioni che potrebbero capitare loro, gli sono stati trasmessi una serie di strumenti cognitivi che gli permetteranno in futuro di distinguere e comprendere situazioni pericolose, per affrontarle e combatterle, ognuno portandosi a casa un bagaglio di conoscenza necessaria per la loro crescita individuale e sociale”.
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