Marino – bocciata richiesta di referendum per econcentro proposta dalla minoranza
L’attuazione dello strumento partecipativo del referendum, come da regolamento approvato in Consiglio comunale il 10 luglio scorso. E’ la richiesta che i consiglieri di minoranza presenti nell’Assise del 5 dicembre scorso, hanno presentato al sindaco Carlo Colizza in funzione della ricerca, da concertare con i cittadini, del miglior sito dove collocare un ecocentro.
Rimandata puntualmente al mittente dal primo cittadino, ha visto protagonisti i consiglieriFranca Silvani, Gianfranco Venanzoni ed Enrico Iozzi (PD e Centrosinistra), Sabrina Minucci (Laboratorio Rinascita), Stefano Cecchi e Cinzia Lapunzina (Decentramento).
L’argomento “Convocazione assemblea dei cittadini per la localizzazione di un’area per la realizzazione di un ecocentro”, ha tenuto non poco l’attenzione dell’opposizione che si è spesa con forza, purtroppo senza successo, per tutelare la parte di comunità che rappresenta e non solo, di fronte alla modalità di consultazione proposta dall’amministrazione, dalla minoranza ritenuta carente di garanzie di reale democraticità.
Quattro i potenziali punti di collocazione dell’ecocentro già individuati dall’esecutivo: uno vicino al sito iniziale di Cava dei Selci a ridosso di via Appia, un altro su via Nettunense all’altezza del chilometro 1,500 tra Castelluccia e Frattocchie, un terzo in zona Divino Amore – Mazzamagna, l’ultimo all’estremità ovest di viale della Repubblica, all’intersezione con le vie Frassati e Falcognana al confine con l’area del Green House.
Queste, invece, le date previste per le tre giornate di incontro con la cittadinanza immaginate dall’amministrazione, nell’ultima delle quali i presenti dovrebbero esprimere parere rispetto alle quattro opzioni proposte:
– Giovedì 28 dicembre 2017 (ore 16.30/18.30) nell’edificio scolastico Silvestri di via delle Molette a Castelluccia;
– Giovedì 4 gennaio 2018 (ore 16.30/18.30) nella scuola Primo Levi di via Palaverta a Frattocchie;
– Sabato 13 gennaio 2018 nell’edificio scolastico Vivaldi di via G. Prati a Santa Maria delle Mole (ore 10/12 assemblea – ore 12/18 raccolta espressioni di volontà dei presenti).
«Ci sembrano date non inclusive, c’è il forte rischio di una scarsa partecipazione dei cittadini che invaliderebbe la consultazione nel suo concetto di base – hanno tuonato i consiglieri di minoranza -. Ci spiegate come possa essere possibile raggiungere i 25mila residenti dei territori interessati dall’econcentro in pochissimi giorni e per di più soltanto con lo strumento del sito istituzionale e dei manifesti?»
Dissenso è stato espresso dalla minoranza soprattutto su un passaggio della delibera proposta al Consiglio, dove viene specificato come «gli addetti alla raccolta delle manifestazioni di volontà dei cittadini residenti, potranno essere i consiglieri comunali o gli assessori».
«Una modalità di procedura non tollerabile che potrebbe inficiare la democraticità della consultazione» hanno ribadito con forza gli esponenti della minoranza, sottolineando come nelle operazioni di voto, tassativo sia che lo spoglio venga curato dalla parte amministrativa della macchina comunale e non quella politica. «Auspichiamo vogliate ritirare la delibera così come formulata» ha rafforzato la minoranza.
«Non crediamo – hanno concluso – nello strumento di democrazia diretta proprio del Movimento 5 Stelle che individua un aspirante parlamentare su facebook anche con pochi click. Procedimento molto simile alla modalità di consultazione prevista dall’amministrazione, con la quale rischiamo che la vera volontà dei cittadini non venga registrata. Ed è proprio per tutelarli nei loro diritti che siamo favorevoli all’applicazione dello strumento puro del referendum il quale, oltre a garantire vera democraticità alla consultazione, raggiungerebbe realmente tutti i cittadini interessati, molti dei quali hanno già ampiamente manifestato volontà di approfondimento della tematica. Riscontriamo con rammarico, tuttavia, come l’amministrazione abbia bocciato la nostra richiesta, non ravvedendo in essa requisiti di accoglibilità, pur se lo statuto del referendum è stato da loro recentemente approvato».
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