Marino – Al Museo Civico si inaugura “Open – Generazioni A Confronto”
Al Museo Civico si inaugura “Open – Generazioni A Confronto”
Un progetto di Paola Valori che vede protagonisti
ANTONIO DEL DONNO e ALESSANDRO SANSONI
E’ prevista per sabato 11 novembre 2017 alle ore 18,00 l’Inaugurazione della Mostra “OPEN – Generazioni a confronto” che rimarrà aperta fino al 3 dicembre focalizzando l’attenzione sul confronto intergenerazionale tra artisti, attraverso una serie di attività espositive, giornate di ricerca e incontri di approfondimento.
L’iniziativa itinerante promossa dall’Associazione Michele Valori in
collaborazione con Micro Arti Visive e con l’Archivio Antonio Del Donno, è in
partenariato con il Comune di Marino, e punta a sondare in questa tappa autunnale
i potenziali legami che uniscono il maestro beneventano Antonio Del Donno
(1927)) e l’artista romano Alessandro Sansoni (1963).
“Siamo onorati di ospitare l’evento nel nostro Museo civico – afferma l’Assessore alla Cultura Paola Tiberi – Ringrazio gli artisti e l’Associazione Michele Valori per aver scelto Marino in occasione della terza edizione della prestigiosa manifestazione. Confido nella sensibilità dei nostri concittadini che non vorranno mancare a questa iniziativa di qualità che contribuisce a far crescere il livello culturale nella nostra città”.
Ancora un confronto generazionale dopo il successo della prima edizione nella
storica sede di Spazio Cerere a San Lorenzo, e negli spazi di MICRO a Porta
Mazzini nel centenario della morte di Roy Lichtenstein. L’iniziativa – giunta alla sua
terza edizione – sarà ospitata al Museo Civico Umberto Mastroianni di Marino.
Una suggestiva sede – ex-chiesa di Santa Lucia, una delle rare testimonianze
gotiche nel Lazio – trasformata dal 2000 in Museo, che si affaccia oggi come vivace
realtà culturale nell’area dei Castelli Romani.
Antonio Del Donno, meglio conosciuto come pittore e scultore, è qui proposto in
un’inedita veste fotografica che restituisce un’immagine a tutto tondo dello
straordinario artista, le cui opere sono presenti in collezioni di tutto il mondo, e che
non ha mai cessato di sperimentare nuove forme d’espressione.
Frequenta dagli anni ‘70 la Galleria di Lucio Amelio (grande animatore della scena
campana) insieme all’amico Palladino, recependo come rielaboratore autonomo le
tendenze internazionali del New Dada o dell’Espressionismo astratto, all’insegna di
una attività artistica libera e spontanea. L’interesse fotografico copre tutta la sua
carriera come ricerca parallela, utile per cogliere dettagli della vita materiale da
riportare su tela. Quella raccontata dagli scatti di Del Donno è un’Italia di fine anni
’60 e anni ’70, un Paese in trasformazione: esemplari sono la serie dei Riti
Settennali di Guardia Sanframondi, per documentarne la sua ritualità ancestrale,
il ciclo sul lavoro, in cui coglie un artigiano operare nella sua umile casa di legno, e
le disparate icone simbolo di un’epoca – il telefono, la macchina, la stazione.
La generazione schiacciata tra vecchi e nuovi idoli è scelta dalla curatrice della
mostra Paola Valori per raccontare un mondo caro all’artista ormai ultra
novantenne, di cui si conserva la memoria con l’incessante lavoro di Alberto
Molinari attraverso l’Archivio Del Donno.
“Mi interessava affiancare a quest’Italia della bottega, del ferro e della Fiat 500 una
contemporaneità caotica e globale attraverso l’opera fotografica di Alessandro
Sansoni” spiega Paola Valori. Alessandro Sansoni proviene dal campo
pubblicitario e ha sempre ricercato nella sua tecnica la combinazione di metodi
tradizionali con le nuove tecnologie, tra digital art e fotografia. I suoi scatti in giro
per il mondo rivelano un’umanità cosmopolita, in continua evoluzione, spesso presa
di spalle, o in controluce. Le sue sono icone contemporanee: dalla frenesia
dell’aeroporto di Barcellona, alla bimba che osserva la città dai grattacieli di
Tokyo, al bestiale lavoro di Bangkok , per finire “on the road” a New York.
Il diverso sguardo dei due artisti, così lontani nel tempo, fanno comprendere quanto
la società sia mutata in soli circa cinquant’anni. Da una vocazione locale, aperta a
scenari popolari – ma acuta nell’osservare i cambiamenti epocali – ad
un’aspirazione globale, che vede quelle rivoluzioni attuarsi e ingerire o agevolare i
suoi fruitori.
Il catalogo è edito da “Il Sextante” di Mariapia Ciaghi in coedizione con Micro
Edizioni (testi di Gianni Garrera, Carlo Maria Nardiello, Paola Valori) e l’iniziativa
gode del partenariato del Comune di Marino.
La mostra resterà visitabile al pubblico fino al 3 dicembre 2017 negli orari del
Museo e sarà inaugurata sabato 11 novembre alle ore 18 alla presenza degli
artisti.
Marino, 9 novembre 2017
L’UFFICIO STAMPA
NOTE SUGLI ARTISTI:
Antonio Del Donno
Nato a Benevento nel 1927 è pittore, scultore, fotografo. Le sue opere sono
presenti nei più prestigiosi musei internazionali (National Museum of Modern Art
Tokio, Museu de Arte Moderna San Paolo del Brasile, Museo de Arte
Contemporanea Madrid, Musée d’Arte Moderne Bruxelles, Museo de Arte
Contemporanea Caracas, Museum of Modern Art Haifa, Israele, Musei Vaticani
Roma).
Il Comune di Santa Croce del Sannio ha dedicato ad Antonio Del Donno un intero
museo. Si sono occupati costantemente del suo lavoro i maggiori critici italiani, da
Achille Bonito Oliva a Filiberto Menna, da Enrico Crispolti a Mirella Bentivoglio.
Alessandro Sansoni
Nato a Roma nel 1963, figlio d’arte (madre pittrice) si è formato nel campo
pubblicitario e dell’antiquariato di arti orientali. Ha sviluppato la sua sensibilità
artistica sotto l’influenza dell’analisi bioenergetica, un approccio terapeutico fondato
dall’americano Alexander Lowen. Ha partecipato a numerose mostre personali e
collettive in Italia e all’estero (Londra, Parigi, Cracovia) in diverse gallerie e
spazi pubblici. Hanno scritto di lui, tra gli altri, Miriam Castelnuovo, Guglielmo
Gigliotti e l’editore e gallerista Massimo Riposati
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